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05 nov 2008ELEZIONI USA: Barak Obama 44° presidente degli Stati Uniti

NEW YORK, 5 NOV. (Italia Estera) -  Barack Obama e' divenuto questa notte il 44.o presidente degli Stati Uniti, e' il primo nero a conquistare la Casa Bianca: un risultato storico. L'affluenza record ha allungato le code ai seggi nell'Unione e ha reso piu' lento lo spoglio dei suffragi, ritardando l'annuncio della vittoria del candidato democratico.  Barack Obama, ha vinto le elezioni presidenziali in California (55 voti), diventando matematicamente presidente degli Usa con 275 voti elettorali. Ma la certezza, non matematica, ma politica, e' stata acquisita quando il candidato democratico s'e' aggiudicato l'Ohio, uno Stato chiave, lo Stato che tutti i candidati repubblicani divenuti presidenti hanno vinto.

I risultati dell'Ohio e dello Iowa sono stati il segnale della disfatta per il candidato repubblicano John McCain.  "Ho avuto l'onore di congratularmi con il senatore Obama, che questa notte è diventato il nuovo presidente degli Stati Uniti": con queste parole il candidato repubblicano, John McCain, ha salutato da Phoenix i suoi sostenitori. Sul palco di Phoenix Sarah 'barracuda' Palin è in lacrime. La Palin, controversa candidata repubblicana alla vicepresidenza degli Usa, è accompagnata dal marito.

Dalle urne esce un'America nuova, che Barack Obama dovra' guidare dal 20 gennaio, quando s'insediera', fuori dalla crisi, ridandole fiducia in se stessa e restituendole la simpatia del Mondo.
Barack Obama ha ringraziato per il loro amore e il loro sostegno la moglie Michelle ("la prossima first lady degli Usa"), le figlie Sasha e Malia e la nonna materna, scomparsa proprio il giorno prima del voto. La moglie e le figlie lo hanno accompagnato sul palco, vestite di rosso e nero, poi, dopo un bacio, lo hanno lasciato solo per il suo primo discorso da presidente eletto degli Usa. 
"Se qualcuno pensa che in America ci sia qualcosa di impossibile, questa notte è la risposta". Lo ha detto il presidente eletto Barack Obama sul palco del Grant Park di Chicago dove lo ha accolto una folla in delirio: "Con questa elezione il cambiamento è arrivato in America". Ha aggiunto: “Questa è la vostra vittoria”.  “Vi prometto che noi, il popolo, ce la faremo. Ci saranno degli ostacoli, ma io vi ascolterò”. Poi il saluto ai militari impegnati nei conflitti in Irak ed in Afganistan.  Barack Obama ha annunciato che lavorerà "insieme al senatore John McCain per rinnovare il Paese".
Hillary Clinton ha detto che è "Una vittoria storica per il popolo americano”. "E' stata una campagna lunga e combattuta ma il risultato valeva l'attesa", ha affermato  l'ex rivale alle primarie democratiche impegnandosi a "fare il possibile per appoggiare il presidente Obama e il suo vice Joe Biden nel difficile compito che hanno davanti".

Il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso si è congratulato con Barack Obama per la sua vittoria, auspicando che gli Stati Uniti "sotto la sua direzione si uniscano all'Europa per condurre verso un 'New Deal' il mondo". Dall’Eliseo si fa sapere che il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si è congratulato con Barack Obama per la sua "brillante vittoria" nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.
 
George W. Bush ha telefonato a Barack Obama e si è congratulato per la vittoria nella corsa alla Casa Bianca. "Presidente eletto, mi congratulo", ha detto secondo la portavoce Dana Perino, "Che fantastica notte per lei, la sua famiglia e i suoi sostenitori. Io e Laura abbiamo chiamato per congratularci con lei e sua moglie".
 
Gli ispanici degli Stati Uniti hanno votato in massa per l'afro americano Barack Obama: lo dice un'analisi fornita dagli esperti della Cnn, secondo cui i "latinos" hanno votato per il candidato democratico alla Casa Bianca al 67% mentre solo il 30% ha votato per il repubblicano John McCain (quattro anni fa il 40% votò per George W. Bush).
Dulcis in fundo il partito democratico riconquista la maggioranza al Senato americano. Stando ai dati disponibili fino ad ora il partito di Barack Obama ha conquistato per il momento 52 seggi contro i 33 repubblicani. (Italia Estera).
 



 
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