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20 set 2008Veltroni a New York per il suo best-seller

 
Presentato all’Istituto Italiano di cultura e alla 'Barnes & Noble' di Manhattan con Kathleen, la primogenita di Bob Kennedy e Ingrid Betancourt. In programma altri appuntamenti, prima di un incontro con i circoli Pd newyorchesi.
 
di Attilio Pisani
 
NEW YORK, 19 SET. (Italia Estera) -  "Discovery of Dawn" è la traduzione inglese de  "La scoperta dell'Alba" il best-seller di oltre 220mila copie scritto da Walter Veltroni  e che lo ha presentato martedì sera qui a New York nei saloni dell'Istituto Italiano di Cultura, prima tappa del suo percorso nella Grande Mela per la promozione del suo romanzo.  Con lui il suo traduttore, Douglas Hofstatder. Un traduttore insolito visto che è un matematico premio Pulitzer. Tra il pubblico c'era anche  Luciano Violante, che ieri giovedì ha tenuto una conferenza sulla Costituzione alla Casa Italiana Zerilli Marimò.
 
"Come lo stesso Veltroni ha spiegato presentando il libro, una "telefonata con se stesso bambino", un "omaggio al realismo magico", l'autore ha voluto "tenere assolutamente distinta la dimensione narrativa da quella politica, con due eccezioni". Primo, "un omaggio sottovoce a Robert Kennedy (attraverso una citazione di Shakespeare)", secondo, "l'odio assoluto nei confronti del terrorismo, una pagina tanto tragica della nostra storia, con molte vite perse, che non è stata abbastanza sottolineata".
 
Presentando il libro, dopo essere stato introdotto al pubblico dal direttore dell'Istituto Renato Miracco e dal Console Generale d’Italia a New York  Francesco Talò, Veltroni ha reso omaggio ad Abraham Foxman, il direttore nazionale dell'Anti Defamation League (Adl) americana, una delle organizzazioni più attive nella lotta contro l'antisemitismo ed il razzismo. Foxman, che lo conosce molto bene, era una delle numerose personalità americane presenti all'Istituto di Cultura, ed ha ricevuto un omaggio personale da parte di Veltroni, visto che "gran parte della sua vita è stata dedicata alla salvaguardia della memoria della Shoah".
Il segretario del Pd, nella sua presentazione ha ricordato che la figlia del protagonista del libro, Stella, è una bambina down, "una bambina rotta" come la definisce un coetaneo nel romanzo. Una sorta di avvertimento nei confronti dell'intolleranza, purtroppo in crescita, nei confronti di chi appare 'diverso'.
 
“Discovery of Dawn", è stato anche presentato, come si dice , ai "veri" lettori americani, nella principale libreria a stelle e strisce la 'Barnes & Noble' della Upper West Side di Manhattan.
 
Ospiti eccezionali Kathleen, la primogenita di Bob Kennedy e - a sorpresa - in sala Ingrid Betancourt, molto amica del leader del Pd. Sono in programma altri appuntamenti, prima di un incontro con i circoli Pd newyorchesi.
 
Veltroni esordisce affermando che "Se non fosse per Robert Kennedy, l'uomo che ha cambiato la mia vita spingendomi a fare la scelta di occuparmi del prossimo, oggi non sarei qui" . Poi ringrazia l'ex ostaggio delle Farc colombiane Ingrid Betancour per la sua presenza alla presentazione, seduta accanto al console generale d’Italia Francesco Talò nella libreria alla 82nd di  Broadway.
"Il romanzo - ha detto Veltroni - è una storia che ha anche un significato politico: l'odio assoluto nei confronti del terrorismo che io considero la più assurda e barbara delle guerre possibili, una guerra che avviene senza che sia dichiarata da due parti, ma una guerra dichiarata unilateralmente e che ha portato in Italia ad uccidere centinaia di persone, a strappare vite umane e persone innocenti".
 
Poi il segretario del Pd, che è anche giornalista professionista fin dai tempi della sua direzione a l’Unità, si racconta: "Scrivere è stata la mia ambizione sin da quando ero bambino. Ho scritto diversi libri nella mia vita: uno su Robert Kennedy, il padre di Kathleen, uno dei miei politici prediletti. The Discovery of Dawn è il mio primo tentativo di scrivere un romanzo. C'è molto realismo in questa storia e sono contento di annunciare che è stato trasformato in un film".
Kathleen Kennedy sostiene che tra le vicende della sua famiglia e di quella di Veltroni vi sono similarità e lui spiega perché. "Non ho mai conosciuto mio padre, morto quando avevo un anno".
E sul suo libro il leader del Pd aggiunge "è stata una sorpresa vedere il mio libro tra i best seller in Italia con 220 mila copie vendute. Quando ho iniziato a scriverlo, non avrei mai immaginato che avrei avuto l'onore di vederlo presentare a New York".
 
Poi interviene il traduttore  Douglas Hofstadter, vincitore del premio Pulitzer e celebrato matematico. La letto un passo centrale del libro.
Hofstatder racconta di averlo conosciuto a Roma in occasione del Festival dei matematici un anno e mezzo fa. “In quella circostanza mi chiesi perché mai il sindaco di Roma aveva organizzato una simile iniziativa con premi Nobel della matematica e illustri scienziati, poi ne ho compreso il significato".
Kathleen Kennedy ricorda il contenuto della lettera che suo padre Robert le scrisse dalla Casa Bianca dopo l'assassinio del fratello. "Era un momento terribile a tre giorni dall'uccisione di John e si domandava quale sarebbe stato il futuro dell'amministrazione Kennedy, dei valori della famiglia Kennedy e i suoi non buoni rapporti con Lindon Johnson e si preoccupava per Jakie. Nonostante la tragedia, trovò il tempo di scrivermi quella lettera in cui diceva che su di me ricadeva una grande responsabilità, essendo io la primogenita. Poteva essere arrabbiato, disgustato, invece parlava di amore e compassione.
 
Anche Veltroni viene da una famiglia che non ha passato sempre momenti felici. Il padre morì quando lui era ancora bambino e credo che sia stato allevato nello stesso modo in cui lo sono stata io. Vogliamo trasformare la politica e vogliamo aprire i nostri cuori in un modo che non si è mai visto prima in Italia. E credo che lo abbia già fatto quando era ministro della Cultura e sindaco di Roma. Sicuramente è un grande amico della famiglia Kennedy".
 
E’ stato chiesto a Veltroni come e quando ha trovato il tempo per scrivere il romanzo lui che ha tanti impegni politici e istituzionali. L’autore di "Discovery of Dawn"  ha detto: "Hofstadter ci potrebbe intrattenere sul fatto che il tempo non è una dimensione lineare, che si può estendere. Il tempo è riempito dalle cose che noi facciamo. Esiste una vecchia certezza: che più cose si fanno, più cose si riescono a fare e per me è sempre stato così nella mia vita. Molti pensavano che chiamandosi il libro La scoperta dell'alba l'avessi scritto all'alba, invece posso assicurare che è stato scritto nel mese di agosto quando la mia famiglia era in vacanza qui a New York, provando un'esperienza meravigliosa che è quella di riuscire ad inventare personaggi, a costruire delle storie, a vivere e a far vivere delle emozioni. Adesso per me è diventato più complicato scrivere perché bisogna avere un lasso di tempo per cose impegnative, ma ho promesso all'editore Rizzoli che prima o poi - e questa è una minaccia per i lettori - può capitare che riscriva qualcosa".
 
Mentre Veltroni, come è prassi in queste presentazioni,  firmava una valanga di copie del libro, Ingrid Betancour raccontava ai giornalisti la sua amicizia con lui. "Walter è una persona molto importante per me. È stato presente per tutto il periodo della mia prigionia e ha contribuito alla mia liberazione. Lo amo profondamente per le sue qualità umane. Ho letto il suo romanzo e parla anche di una cosa che comprendo bene: essere vittima del terrorismo".
 
Il segretario del Pd non ha voluto fare commenti sugli ultimi avvenimenti e sulla politica italiana:
 "non sarebbe opportuno in questa sede". Parla però della politica americana:  tifa per il candidato democratico Barak Obama, e sostiene che con le prossime elezioni "si giocherà il destino di gran parte del mondo occidentale. Tra poche settimane sapremo come sarà il mondo nei prossimi dieci anni"
 
 



 
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