ROMA, 9 APR. (Italia Estera) – Aeronautica militare e Unità di crisi del Ministero degli Esteri: è una cooperazione divenuta ormai insostituibile nel soccorso dei connazionali all’estero in caso di emergenza per turismo, lavoro o altri motivi dovuti a tensioni e calamità naturali. Una prova eloquente del suo alto grado di operatività ed efficienza si è avuta nell’ annuale esercitazione Spring Flag svoltasi all’aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari) con la partecipazione di funzionari della Farnesina e personale delle Forze Armate.
La Spring Flag 2008 – la più importante esercitazione dell’Aeronautica militare- ha messo in evidenza che Ministero degli Esteri e Ministero della difesa hanno raggiunto una sinergia tale da far scattare in tempi record l’ impiego di forze speciali ed elicotteri per il recupero delle persone e l’organizzazione, anche in tempi di record, di una conferenza stampa per informare l’opinione pubblica di quanto accaduto.
Lo scenario simulato in Sardegna è stato quello di un attentato in un’area fuori dai confini nazionali. Sono da soccorrere quattro italiani rimasti feriti nello scoppio di un ordigno: un operatore della cooperazione internazionale, un funzionario di ambasciata e due giornalisti.
L’Ambasciata, coinvolta nella situazione di emergenza, manda la segnalazione ai funzionari dell’Unità di crisi della Farnesina che fanno subito scattare le operazioni nella missione denominata casevac (casualtie evacuation) per il recupero di quattro persone. Vengono impiegati elicotteri e un C-130, Ranger dell'Esercito e 'fucilieri dell'aria dell'Aeronautica, un team medico e le infermiere volontarie della Cri. Terminati i soccorsi, come addestramento per il personale chiamato a gestire situazioni definite di "crisi comunicative", è stata anche simulata una conferenza stampa con l’apporto di giornalisti professionisti..
Nell’ assistenza ai connazionali feriti è stato anche messo in atto il sistema di telemedicina in collegamento con l'ospedale militare del Celio che ha effettuato delle visite in tempo reale, fornendo una diagnosi sui singoli casi presi in considerazione consentendo di predisporre i relativi interventi.
"Per il terzo anno consecutivo - ha detto Elisabetta Belloni, capo dell’Unità di crisi della Farnesina (nella foto) - l'Aeronautica ha offerto l'opportunità all'Unità di crisi di addestrarsi e di testare le sue capacità di reazione, il che non può che rafforzare la stretta collaborazione tra i due dicasteri. E la simulazione di una conferenza stampa congiunta ha costituito un'ulteriore prova delle capacità di operare sinergicamente nel settore della comunicazione in caso di crisi”.
Una collaborazione, si fa notare, che ha messo a punto procedure comuni di coordinamento e di identificare iniziative e metodologie che pongono il nostro Paese all'avanguardia nell'assistenza dei connazionali, dei cittadini dell'Unione europea e delle popolazioni.
Per il generale Roberto Iacomino, capo del Cofa, il Comando operativo delle Forze aeree, che ha gestito l'esercitazione, "l'addestramento svolto con i funzionari dell'Unità di crisi del ministero degli Esteri risponde alla necessità di una continua preparazione congiunta per proficue collaborazioni in ambito internazionale allo scopo di salvaguardare i connazionali coinvolti in situazioni di emergenza. E la capacità dei mezzi dell'Aeronautica, insieme all'addestramento del personale, consente di conseguire l’obiettivo con massima efficienza ".
La cooperazione tra Aeronautica militare e Unità di crisi della Farnesina è in atto da anni. Tra i più recenti interventi di soccorso dei connazionali all’estero, lo tsunami (2004), l'attentato di Sharm El Sheik (2005), l'evacuazione degli italiani dal Libano (2006) e la crisi in Costa d'Avorio nel 2007. (A.M./Italia Estera)