Servizio di Luciano Lombardini
ROMA, 21 MAR. (Italia Estera) - Quest’anno intorno al Colosseo, ai piedi del Monte Palatino, dove si tiene la Via Crucis, la terza di Joseph Ratzinger da quando è stato eletto Papa, non ci sono fiaccole né bandiere ma migliaia di ombrelli colorati.
La rievocazione del cammino di Cristo dai Getsemani al Calvario ha riunito all'anfiteatro capitolino, migliaia di fedeli che, sfidando il freddo e soprattutto la pioggia incessante, hanno partecipato al rito pasquale del Venerdì Santo. Ci sono persone di tutte le età giunte da diverse parti di Italia e del mondo. Ci sono famiglie, coppie di ogni generazione, nonni che tengono sottobraccio i nipoti (o viceversa), bimbi in carrozzina. Tante storie e tante ragioni diverse che le hanno spinte ad essere qui.
Sono molti gli italiani e per lo più provenienti dalla Puglia, dal Veneto, dal Trentino e dall'Emilia Romagna, e la maggior parte è qui per la prima volta. Qualcuno desidera "passare una Pasqua diversa", qualcun altro è convinto che "la Via Crucis sia un'esperienza toccante".
Pochi sanno che quest’anno le meditazioni alle stazioni della Via crucis, sono state scritte dal cardinale di Hong Kong, Joseph Zen Ze-Kiun sul tema della difficile realtà dei cattolici cinesi, senza mai citare la Cina. Puntano il dito contro le persecuzioni religiose, portando alla ribalta, pur senza mai citare la Cina, le sofferenze della "Chiesa del silenzio" del suo paese. "I Colossei si sono moltiplicati attraverso i secoli - scrive Zen con riferimento al Colosseo quale storico luogo di martirio -, là dove i nostri fratelli, in varie parti del mondo, in continuazione della Tua Passione, vengono ancora oggi perseguitati".
Ed è questo un destino che riguarda anche la Chiesa, "la Sposa di Cristo", che "in tante parti del mondo sta attraversando l'ora tenebrosa della persecuzione". "Attraverso i secoli - si ribadisce nelle meditazioni -, schiere di innocenti sono state condannate a sofferenze atroci. Qualcuno grida all'ingiustizia, ma sono essi, gli innocenti, che espiano in comunione con Cristo, l'Innocente, i peccati del mondo".
Al momento di parlare di Pilato, "immagine di tutti coloro che detengono l'autorità come strumento di potere e non si curano della giustizia”, la meditazione recita: "illumina la coscienza di tante persone costituite in autorità, perché riconoscano l'innocenza dei tuoi seguaci. Dà loro il coraggio di rispettare la libertà religiosa". E i potenti - spiega il card. Zen - sono anche "quelli che controllano il commercio e i mass media", mentre c'é pure "la gente che si lascia facilmente manipolare dai potenti per opprimere i deboli".
Senza fare esplicito riferimento alla divisione della Chiesa cinese, tra quella patriottica e quella sotterranea, le meditazioni, nel trattare di Giuda, richiamano al "tradimento" che "sorprende soprattutto se riguarda anche i pastori del gregge". Inoltre "le defezioni non sono mai mancate nelle persecuzioni. E dopo ci sono stati spesso i ritorni".
Un pensiero va anche alle "mamme che, rischiando arresti e persecuzioni, hanno perseverato a pregare in famiglia, coltivando nel cuore la speranza di tempi migliori". L'invocazione proposta dal vescovo di Hong Kong, a proposito della "Chiesa perseguitata", è che "il sangue dei martiri diventi seme di nuovi cristiani", che la certezza "che le loro sofferenze, anche se sul momento sembrano completa sconfitta, porteranno la vera vittoria della Chiesa". "Signore - si legge nella preghiera dei fedeli della Via Crucis -, dà costanza ai nostri fratelli perseguitati". E ancora: "rendici perseveranti nello stare accanto alla Chiesa del silenzio e nell'accettare di scomparire e morire come il chicco di grano".
Fra gli stranieri che partecipano alla 'Via dolorosa', i più numerosi sono i latino-americani - argentini, brasiliani e messicani - ma non mancano i gruppi di studenti statunitensi. "Sono a Roma in vacanza - racconta Alex, una ragazza di Boston - dopo aver passato tre giorni a Venezia e due a Firenze. Non sono nemmeno cattolica, la mia famiglia ha origini russe e io sono ortodossa. Ma quello che sto vedendo è uno spettacolo incredibile, il Papa 'live' davanti e il Colosseo illuminato alle spalle - aggiunge ammirata -. Questo genere di cose si vede solo in Italia!".
Dinanzi a tanti fedeli riuniti per la tradizionale celebrazione del Venerdì Santo nonostante il freddo e la pioggia (lo stesso Pontefice ha rinunciato a portare la croce nelle ultime tre stazioni, come era invece previsto, sostituito dal cardinale vicario Camillo Ruini), il Papa ha parlato del significato della morte di Gesù per la salvezza degli uomini, domandandosi però che cosa l'umanità abbia fatto oggi di questo "dono". "Tanti, anche nella nostra epoca - ha detto papa Ratzinger - non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso. Tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escludano Dio, tanti credono di non aver bisogno di Dio". Il Pontefice ha invece invitato a volgere verso Cristo "i nostri sguardi spesso distratti da dispersivi ed effimeri interessi terreni".
La croce – ha concluso il Pontefice - "ci rende fratelli e sorelle", senza "differenze di razza e cultura", perché "Gesù Cristo e ' morto per affrancare l'intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cieco odio e violenza, dalla schiavitù del peccato".
Benedetto XVI ha rinunciato a portare la croce nelle ultime tre stazioni della Via Crucis al Colosseo, come invece era stato inizialmente annunciato. La pioggia scrosciante e la fredda serata romana hanno consigliato qualche cambiamento di programma nella tradizionale celebrazione del Venerdì Santo, che il Papa ha seguito interamente da un gazebo posto sulla sommità del Colle Palatino. Al posto del Pontefice, nelle ultime tre stazioni la croce è stata portata dal cardinale vicario Camillo Ruini, che lo aveva fatto anche all'inizio della Via Crucis.
Un messaggio di auguri per la Pasqua cattolica è stato inviato a papa Benedetto XVI dal patriarca della Chiesa ortodossa russa Alessio II. Nel messaggio Alessio II rivolge "con tutta l'anima auguri di gioia, salute, benedizione divina per la Santa Pasqua".
Il mondo contemporaneo, prosegue il Messaggio "ci pone di fronte molte difficoltà e sfide. In molti Paesi e regioni continuano sanguinosi conflitti, si aggrava l'ostilità fra le popolazioni, continuano i tentativi di cacciare dalla vita della società i valori cristiani. Ma se la realtà che ci circonda è complessa, i cristiani sono chiamati a vincere lo scetticismo, e superare tutte le disgrazie e difficoltà, ispirandosi alla gioia della Pasqua e alle parole di Cristo".
Oltre al pontefice romano, Alessio ha indirizzato messaggi ai principali esponenti della Chiesa protestante. La Pasqua ortodossa in Russia si celebra secondo il calendario giuliano, il 27 aprile.
Luciano Lombardini/ Italia Estera