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05 mar 2008CGIE: Aperti da Carozza i lavori della prima Plenaria del 2008

Entro quest’anno dovranno necessariamente svolgersi la   Conferenza mondiale dei Giovani e la terza Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni/Province Autonome-CGIE. Vanno affrontati la “questione” degli anziani e il rilancio e il rinnovamento dell'Associazionismo, quale momento di  crescita per gli italiani all’estero
 
 
ROMA, 5 MAR. (Italia Estera) - Sono cominciati i lavori  dell’Assemblea Plenaria del CGIE, che è  la prima del 2008. Il Segretario Generale, Elio Carozza, ha ringraziato tutti gli intervenuti a cominciare dal rappresentante del Governo per poi passare agli Italiani all’estero della Farnesina e quindi all’ambasciatore Benedetti che ne è l'autorevole Direttore Generale.

La decisione di anticipare l’Assemblea Plenaria rispetto alla normale calendarizzazione, spiega Carozza, viene dalla delicata situazione politica e dalle elezioni anticipate”. Il Comitato di Presidenza ha dunque ritenuto importante che il Cgie potesse dare il proprio contributo.  Sono, tuttavia, cosciente che i tempi sono strettissimi e siamo ormai in ‘zona Cesarini’. La crisi di Governo, la fine della legislatura e la convocazione elettorale avvenute in tempi molto ravvicinati non ci lasciano molto spazio”.
“Le procedure del percorso legato al voto per corrispondenza degli italiani all’estero rispondono in maniera molto più efficace che nel recente passato. “Il CGIE ha un solo ed unico interesse, afferma Carozza  garantire che le procedure siano “trasparenti” e le operazioni elettorali rispondano ai principi di “sicurezza, certezza e segretezza”. 
 
Intendimento del CGIE è, infatti, - ha fatto presente Carozza - che non vi siamo ombre e lacune  che possano dare voce ai "nemici" del voto all'estero” nel rimettere in discussione questa importante conquista dei nostri connazionali.
 
  Ma al di là della situazione contingente, “l’odierna Assemblea Plenaria del CGIE si propone alcuni obiettivi, che non possono prescindere da un duplice imperativo: il rilancio dell’azione centrale del Consiglio nel contesto degli organismi di partecipazione democratica degli italiani all’estero e la necessità della creazione di  un “sistema Italia” per  gli italiani che vivono all'estero.
 
La prima “operazione risponde, evidentemente, ad uno stato di fatto evidenziatosi in questi due anni pur in presenza di una rappresentanza parlamentare diretta, impossibilitata a gestire “in solitudine” le esigenze dei connazionali all’estero” sottolinea il Segretario Generale del CGIE sintetizzando l’intervento in aula.”
 
La seconda si collega alla prima e comprende il dialogo con tutti gli enti ed organismi che operano per le nostre Comunità all'estero.  Il lavoro realizzato dal Consiglio in questi due anni con gli stessi parlamentari all’estero e con le rappresentanze territoriali all’estero (Comites, Associazioni, consultori regionali…) ne testimonia l’improrogabile esigenza.
 
 “Certo siamo solo all'inizio – fa presente il Segretario Generale - ma questo non toglie nulla alla causa, che appare agli occhi di molti giusta, necessaria ed imprescindibile.”
 
  In quest’ambito, la forte attenzione e l’attività posta in essere a supporto delle nuove generazioni di italiani nel Mondo  e del loro collegamento con il mondo italiano, puntando sulla scommessa di un graduale  ricambio generazionale negli Istituti di rappresentanza degli italiani all'estero ed accogliendo i loro input in vista di una politica maggiormente attenta alle peculiarità delle comunità sul piano geopolitico culturale e sociale. Al centro di questo impegno la Conferenza mondiale dei Giovani che, ribadisce Carozza, deve  necessariamente svolgersi entro il 2008, divenendo punto di  partenza dell’apertura del CGIE a nuove tematiche, grazie ad una strutturazione di tipo seminariale.
“Il primo atto che fin d’ora chiediamo al futuro Governo è quello di convocare la prima Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani e di origine italiana all’estero”.

Nondimeno, la “questione” degli anziani sarà uno dei temi centrali dell'attività di questo Consiglio Generale per il 2008, che non si limiterà a registrare la loro condizione ma avanzerà a Governo e Parlamento proposte per una concreta soddisfazione delle loro necessità. “Ecco perché la Commissione tematica ha predisposto un documento base che sarà illustrato durante i lavori di questa Assemblea dalla Presidente Maria Rosa Arona”.
Altrettanto centrale è il ruolo  che il CGIE assumerà con l’istituzione di un gruppo di lavoro sul rilancio e il rinnovamento dell'Associazionismo, quale momento di  crescita per gli italiani all’estero e strumento di valorizzazione delle realtà italiane nelle società di residenza.
A questo proposito il Segretario Generale ha stigmatizzato “senza l’impegno dell’associazionismo degli e per gli italiani all’estero tutto ciò  sarebbe rimasta pura utopia !”  ma il cammino non è ancora concluso. Molti i diritti vecchi e nuovi da perseguire. Sarà  del  Gruppo di Lavoro il compito di determinare gli assi portanti di quella che si pone come una vera e propria  “sfida” che il mondo dell’associazionismo deve cogliere per una più concreta  sua affermazione  quale “soggetto politico” del dibattito istituzionale, espressione di impegno sociale e di “autogoverno” della società civile. 
Altro appuntamento importante ed ineludibile del programma di lavoro per il 2008: la terza Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni/Province Autonome-CGIE.  “Un punto dolente perché non si é ancora riusciti a far cogliere ai diversi soggetti il valore aggiunto e forse, ancora di più, la consapevolezza che la  Conferenza è lo strumento più idoneo a realizzare un "sistema Paese" per le politiche in favore degli italiani all'estero, torna a ribadire il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, pur conscio dei rischi che innovazioni di tale portata comportano ma al di là fuori delle quali diventa difficile prevedere un significativo futuro raccordo con le comunità all’estero. (Italia Estera) -



 
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