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02 mar 2008La visita lampo di D’Alema in Venezuela

L'intesa firmata tra l'Eni e Pdvsa riguarda Junin 5,  il più grande deposito di idrocarburi pesanti mai scoperto, con una quantità di petrolio sul posto pari a 1300 miliardi di barili. D'Alema incontra il suo omologo venezuelano ed il Presidente Chavez
 
di Beppe Nisa
 
CARACAS, 29 FEB. (Italia Estera) -  Colazione di lavoro stamani a Caracas tra il vice premier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema e l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni. Durante l'incontro si è fatto il punto sugli accordi che poco dopo sono stati firmati tra l'Eni e Pdvsa (l'ente petrolifero venezuelano) sullo sfruttamento dei giacimenti nel delta del fiume Orinoco, zona venezuelana ricca di petrolio 'pesante'. E’ "un importante accordo strategico per lo sviluppo di un'area petrolifera nella Faja dell'Orinoco" in Venezuela. L'intesa è stata raggiunta dall'Ad, Paolo Scaroni, e dal ministro dell'energia venezuelano, Rafael Ramirez, anche presidente della compagnia nazionale di Pdvsa. L'intesa riguarda Junin 5, definito da Eni "uno dei blocchi petroliferi più promettenti del bacino dell'Orinoco, il più grande deposito di idrocarburi pesanti mai scoperto, con una quantità di petrolio sul posto pari a 1300 miliardi di barili.
Nel blocco Junin 5 sono stimate risorse potenziali per oltre 2,5 miliardi di barili, la cui estrazione verrà affidata ad una impresa mista composta da Pdvsa al 60% ed Eni al 40%. Gli obiettivi dell'intesa prevedono il raggiungimento di una fase pilota di produzione di 30 mila barili al giorno ed una fase principale di produzione per 300 mila barili al giorno.
 
D'Alema e Scaroni hanno inoltre parlato del rafforzamento della presenza dell'Eni in Venezuela, non solo in termini di approvvigionamento ma anche di ricerca, prospezioni e innovazione tecnologica.
 
Dopo l'incontro con l'ad del 'Cane a sei zampe', il responsabile della Farnesina ha incontrato il capo della Protezione civile venezuelana Antonio Rivero, la signora Yolanda Pulecio (madre di Ingrid Betancourt) e successivamente il ministro degli Esteri Nicolas Maduro per poi essere ricevuto al termine della sua visita lampo dal presidente della Repubblica Hugo Chavez.
 
Nell'ambito dello sforzo della comunità internazionale per promuovere la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri dalle Farc, il vicepremier e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, nell’incontro con la signora Yolanda Pulecio, madre di Ingrid Batancourt. Il responsabile della Farnesina - si apprende da fonti diplomatiche - ha confermato alla signora Pulecio la disponibilità dell'Italia a fare tutto quanto è in suo potere per favorire la liberazione pacifica degli ostaggi. D'Alema ha anche fatto riferimento ai segnali di speranza che provengono dalla recente liberazione di quattro ostaggi, i quali hanno ribadito che la soluzione di questa crisi deve essere essenzialmente di carattere politico.
 
il capo della Protezione civile venezuelana Antonio Rivero tornando sull'incidente aereo dello scorso 4 gennaio a Los Roques ha ribadito, dopo aver incontrato il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema, che non ci sono altre possibilità se non che sia stato un incidente. Non ci sono indizi che possano ragionevolmente avvalorare altre ipotesi" come quelle di un dirottamento.
Sul velivolo scomparso nelle acque dell'arcipelago venezuelano viaggiavano dodici persone, tra le quali otto italiani. Malgrado continuino le ricerche, l'aereo non è stato ancora ritrovato, né localizzato con precisione. Ma, ha spiegato ancora Rivero, l'unico cadavere ritrovato, quello del copilota dell'aeromobile, dimostra che c'é stato un incidente violento ed un impatto in mare del velivolo.
Il vicepremier e ministro degli esteri Massimo D'Alema, dopo avere incontrato il suo omologo venezuelano Nicolas Maduro, ha sottolineato che l'accordo tra Eni e l'ente petrolifero venezuelano Pdvsa assume un valore "strategico di grande importanza per il futuro e prevede investimenti complessivi nei prossimi anni per almeno dieci miliardi di dollari".
Il responsabile della Farnesina ha voluto sottolineare che con questo accordo l'Eni "aumenterà le riserve strategiche del 15%". D'altra parte, ha osservato il capo della diplomazia italiana, l'intesa "testimonia la volontà di collaborazione del Venezuela non solo con l'Eni, ma con il nostro paese", tanto è vero che le imprese italiane sono le più impegnate per la costruzione di nuovi tratti ferroviari in Venezuela. "Siamo qui per marcare la forte presenza economica del nostro paese con vantaggi reciproci di lunga durata".
"Abbiamo chiesto un forte impegno al governo venezuelano perché insieme vogliamo rafforzare la cooperazione fra le due polizie già in atto" soprattutto nelle attività antisequestro.
 
Nel colloquio con Maduro, ha riferito ancora il responsabile della Farnesina, si è parlato di relazioni bilaterali fra i due paesi e di un rafforzamento dei rapporti economici non solo in campo energetico ma anche ad esempio in quello delle infrastrutture.
Il vice premier e ministro degli esteri Massimo D'Alema ha anche riferito che sopratutto nelle attività antisequestro "abbiamo chiesto un forte impegno al governo venezuelano perché insieme vogliamo rafforzare la cooperazione fra le due polizie già in atto".
 
Poi il ministro degli esteri, Massimo D'Alema e
l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, si sono recati in visita presso il palazzo presidenziale del presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chavez. Alla visita vi ha preso parte anche il ministro del petrolio Rafael Ramirez.
 
Dopo aver incontrato gli imprenditori italiani che operano in Venezuela, il vicepremier e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, ha lasciato Caracas per fare rientro a Roma.
Beppe Nisa/Italia Estera



 
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