Il Cavaliere: ''Ci sarà il Popolo della Libertà" e abbandona i due simboli: "Saranno accolti tutti, spero anche l'Udc'' mentre ''la Lega si federerà''. Poi la stoccata al Pd: ''Va da solo per scelta di necessità"
ROMA, 8 FEB (Italia Estera) - "Non ci sarà né il simbolo di Forza Italia, né il simbolo di An, ci sarà il Popolo della Libertà" con ''l'unione di un gruppo parlamentare unico". Lo ha annunciato Silvio Berlusconi
"Sentirò il presidente Fini e il presidente Bossi - ha proseguito il Cavaliere - per definire i vari particolari. La Lega per la sua posizione di partito territoriale, radicato in una certa parte del Nord soprattutto, si federerà con il Popolo della libertà e dentro il Popolo della libertà saranno accolti tutti, spero anche l'Udc, e tutti i rappresentanti dei raggruppamenti più piccoli che vorranno unirsi a noi e che saranno i benvenuti". Prima di partire per Milano Berlusconi ha ricevuto a via del Plebiscito il leader di An, Gianfranco Fini, nonostate la scomparsa della mamma, i cui funerali si svolgeranno domattina.
All'incontro vi ha preso parte anche Altero Matteoli, capogruppo di An al Senato. Questa sera nel corso di una cena ad Arcore con Bossi ed i colonnelli della Lega saranno messi a punto i termini dell'accordo.
"Non c'è nessuna contromossa da parte mia e da parte nostra rispetto alla decisione di Veltroni - ha aggiunto Berlusconi - Il leader del Partito democratico non ha fatto una scelta da attribuirsi al coraggio, ha fatto una scelta di necessità perché si doveva e si deve togliere dall'abbraccio mortale della sinistra radicale e antagonista con cui non è riuscito ad andare d'accordo in meno di due anni di governo".
Il leader dell'opposizione ha quindi ribadito che nella nuova formazione di centrodestra non troveranno posto "soltanto Forza Italia e Alleanza nazionale, ma tutti coloro che ci saranno. Altro non è che un ulteriore passo in avanti di quello che io avevo da tempo annunciato e a cui da tempo lavoravo, che aveva trovato il 18 di novembre la conferma pubblica da piazza San Babila a Milano: cioè un movimento più grande, importante che unisse tutti i cittadini italiani che non si riconoscono nella sinistra e che condividono i valori che hanno consentito lo sviluppo della libertà in tutte le democrazie occidentali. Quindi un grande movimento dei liberali e dei moderati italiani, dato che i nostri elettori vogliono restare uniti".
Per quanto riguarda il programma "continueremo con i gazebo - ha spiegato l'ex premier - per sottoporre ai cittadini la scelta delle priorità. Presenteremo un programma sotto forma di disegni di legge e indicheremo quanti approveremo al primo Consiglio dei ministri, quanti al secondo e così via via nei primi cento giorni. Credo che saranno una decina di punti che toccheranno tutti i settori per rimediare sia alle inefficienze strutturali dell'Italia, sia ai danni combinati da questo governo nei suoi 18 mesi".
Il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini dopo il vertice, nel quale ha annunciato di condividere la proposta di Silvio Berlusconi di una lista del Popolo delle libertà ha detto:"Nei prossimi giorni chiederò doverosamente alla direzione di An di ratificare questa decisione". "Il 13 aprile nascerà dalle urne un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Ppe e quindi alternativo alle sinistre". "Per questo - ha aggiunto l'ex ministro degli Esteri - mi auguro che anche gli amici dell'Udc vogliano contribuire a scrivere questa importante pagina della storia della politica italiana".
Ma Pier Ferdinando Casini boccia da Bologna l'ipotesi della lista unica lanciata da Berlusconi e Fini: "L'imposizione di un partito unico rispondente ad una estemporanea operazione elettorale non ci interessa oggi come non ci interessava ieri". "Abbiamo creduto e crediamo alla possibilità di unire i moderati in un nuovo progetto di governo - ha spiegato ancora Casini - siamo rispettosi dei pareri di tutti ma chiediamo rispetto per la nostra identità, la nostra storia e la nostra coerenza in tutti questi anni. Per questo se la scelta di Berlusconi e Fini impedirà una nuova alleanza per il governo del paese ci presenteremo autonomamente agli italiani parlando un linguaggio di verità e responsabilita". Ai giornalisti che gli chiedevano se si sarebbe aspettato questa linea da Fini. "Le cose in politica sono belle perché sono varie", ha commentato.
Beerlusconi ha conccluso le sue diciarazioni annunciando che in un eventuale governo del centrodestra "ci saranno 12 ministri e il totale tra ministri, viceministri e sottosegretari dovrà arrivare a 60 unità", dal momento che "c'è una legge che vale per tutti". L'ex premier ha poi manifestato l'intenzione di presentare un provvedimento che preveda "il dimezzamento del numero dei parlamentari". Ha anche annunciato di aver scelto il motto che sarà "Alzati Italia". (Italia Estera) -