Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
01 feb 2008RELIGIONE: Celebrati i 40 anni della Comunità di Sant’Egidio

Alla messa a San Giovanni in Laterano  anche Prodi e signora. Importante omelia del Segretario di stato Vaticano.  Il presidente Napolitano è giunto a messa finita nel palazzo del Vicariato
 
Servizio di Beppe Nisa
 
ROMA,1 FEB  (Italia Estera) - Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Signora Clio e il presidente del consiglio dimissionario, Romano Prodi e signora Flavia, hanno partecipato alla celebrazione  per i 40 anni della Comunità di Sant'Egidio, di questa sera. In San Giovanni in Laterano il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone  ha celebrato la messa.   Presenti i ministri Francesco Rutelli, Giuseppe Fioroni, Rosy Bindi, il sindaco di Roma Walter Veltroni, Gianni Letta, Carlo Azeglio Ciampi e molti altri.
Presenti anche i Delegati delle chiese cristiane "sorelle", ortodossi orientali e protestanti occidentali, più un centinaio di vescovi cattolici provenienti dall'Italia e da altri Paesi del mondo. Tra i religiosi presenti il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Giuseppe Betori. Diverse anche le porpore viste tra la grande folla che riempiva la chiesa: tra di esse il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, il cardinale Paul Poupard, già presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, e il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
 Numerosi sono inoltre i messaggi pervenuti da ogni parte del mondo, tra cui quello del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II.
 
"Dio è morto, Marx è morto... e anch'io non mi sento molto bene": a sorpresa, il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ha cominciato l'omelia con una citazione di Woody Allen. La famosissima battuta, pronunciata dal regista-attore in "Io e Annie", è servita al cardinale per denunciare lo "stato d'animo di una larga parte dell'umanità di questa nostra epoca, apparentemente sempre più insoddisfatta e sempre meno fiduciosa nel futuro" e per ricordare la Comunità di Sant'Egidio, quel "piccolo seme" - ha detto - gettato nel turbinio del '68 e divenuto ''un albero rigoglioso" della carità e della pace in un mondo lacerato e impaurito.
In una Basilica di San Giovanni stracolma di volontari, sacerdoti, gente comune e personalità della politica italiana, il numero due del Vaticano ha spiegato che nell'era della globalizzazione  il succedersi costante di comunicazioni, "spesso drammatiche", "ingenera stati d'animo di paura e di scoraggiamento, suscita voglia di violenza e talora persino di morte". "Il rischio - ha ammonito - è quello di diventare pessimisti, di rinchiudersi nel proprio interesse, non nutrendo più una speranza affidabile per il mondo". Contro tutto ciò, la comunità di Sant'Egidio - ha detto Bertone - ha dimostrato con la sua storia che "il nostro agire non è indifferente a Dio e quindi non è neppure indifferente per lo svolgimento della storia". La comunità, ha ricordato il segretario di Stato vaticano, nacque nel febbraio di 40 anni fa a Roma, "in un periodo storico turbinoso e complesso, segnato dall'ideologia e dal senso prometeico di un'umanità che voleva costruire se stessa e il mondo senza Dio o peggio contro di Lui".
Sant'Egidio, "un piccolo seme - ha chiosato il porporato - che poi è andato crescendo fino a diventare un albero rigoglioso che oggi estende i suoi rami in altre città e paesi, in Europa e in varie parti del mondo". "In questo modo - ha proseguito - la speranza per gli altri si è fatta passione per la comunicazione del Vangelo, perché altri vengano salvati; si è fatta amore per tutti, specie per i poveri, perché sorga finalmente la stella della speranza anche per loro". "La comunità - ha continuato ancora il cardinale - ha ascoltato e fatto suo il dramma di tante lacerazioni , e si è impegnata per favorire l'unità e la pace, in un cammino di dialogo tra religioni e culture". "Tutte le vostre comunità e i vostri volontari - ha concluso - sono qui raccolti idealmente per fare memoria di questi quarant'anni di storia, e per rinnovare il comune impegno a proseguire nel cammino intrapreso".
 
Ad ascoltare le parole del segretario di Stato c’erano a San Giovanni tutti i dirigenti della "piccola Onu" di Trastevere, così come è stata ribattezzata la comunità per il suo impegno e i suoi successi diplomatici, oltre che per la sua vocazione alla solidarietà: dal fondatore, Andrea Riccardi, al presidente, Marco Impagliazzo, dall'assistente ecclesiastico, mons. Matteo Zuppi, fino a mons. Vincenzo Paglia, oggi vescovo di Terni, ma per lungo tempo volto dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso di Sant'Egidio.
 
RICCARDI: MOMENTO DIFFICILE, GRAZIE PRESIDENTE
 
Napolitano accompagnato dalla consorte Signora Clio, ha raggiunto tutti a messa finita nel palazzo del Vicariato.  dove sono continuati i festeggiamenti. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità Sant'Egidio, si è rivolto al presidente Giorgio Napolitano dicendo:"In un momento così difficile per l'Italia, la percezione della sua presenza qui è come un dono tutto particolare". "Lei, signor presidente, ha seguito il nostro lavoro per la pace e il dialogo. Era a Napoli, conosce il nostro impegno in Africa e il nostro impegno messo per la moratoria contro la pena di morte. La accogliamo - ha continuato il professor Riccardi - con sentimenti di rispetto e riconoscenza. La sua presenza corona il nostro quarantesimo anniversario di fondazione della Comunità iniziata nel 1968 in un liceo romano". "La solidarietà ai poveri e la trasmissione della fede sono stati i valori profondi e radicali - ha concluso il fondatore della Comunità Sant'Egidio - che ci accompagnano ancora oggi nel nostro lavoro".
 
"Caro professor Riccardi, la voglia di venire ce l'avevo e il tempo l'ho trovato, sapendo che avrei potuto rasserenarmi nella comunità di Sant'Egidio, un'oasi di pace e serenità in un'Italia in questo momento così agitata e confusa". Ha risposto così Giorgio Napolitano, al ringraziamento per la sua presenza fatto dal fondatore Andrea Riccardi.
 
Poi il presidente della Repubblica, ha colloquiato con il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in una sala del palazzo del Vicariato. Si sono intrattenuti a colloquio per venti minuti. Napolitano accompagnato dalla Signora Cio   ha incontrato anche mons.Vincenzo Paglia e Andrea Riccardi, tra i fondatori della Comunità di Sant'Egidio. Ma, ha tenuto a precisare mons.Paglia, sbombrando subito il campo per eventuali discorsi politici, "con il presidente Giorgio Napolitano non abbiamo parlato di governo". Niente politica, dunque, alla cerimonia per le 40 candeline di Sant'Egidio, e tutta l'attenzione puntata sul riconoscimento dell'impegno della Comunità per la pace nel mondo, per il dialogo tra le religioni e intercristiano e la tutela dei più deboli.
 
Beppe Nisa/Italia Estera
 



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati