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19 dic 2007E’ morto Riccardo Cassero, uno dei padri fondatori della scuola di giornalismo sportivo napoletano

NAPOLI, 19 DIC -(Italia Estera) - E' morto a Napoli all'età di 76 anni Riccardo Cassero, uno dei padri fondatori della scuola di giornalismo sportivo napoletano. Diventato professionista nel 1960, dopo aver cominciato l'attività  sotto la guida di Agostino Panico  nella redazione napoletana de Il Corriere dello Sport nel 1950, Cassero svolse tutta la sua carriera a Il Mattino, sempre con responsabilità crescenti nel settore dello sport, redazione alla quale lo aveva destinato il suo primo direttore, Giovanni Ansaldo, che nel 1959 lo aveva assunto come praticante. Cassero con Il Mattino aveva cominciato a collaborare nel 1951, nella Redazione sportiva guidata allora da Gino Palumbo, che affiancò nell'organizzazione del Giro ciclistico della Campania e dell' Ondina di Sport Sud. Dal 1962 la responsabilità dell'organizzazione della gara ciclistica fu affidata a lui e la mantenne fino all'edizione del 1982. Direttore del settimanale Lo Sport del Mezzogiorno per 14 anni, dal 1962 fino al 1976, Cassero fu Capo dei servizi sportivi de Il Mattino, sotto le direzioni di Giacomo Ghirardo, Orazio Mazzoni, Roberto Ciuni e Franco Angrisani.  Pasquale Nonno lo volle con lui a capo della Redazione centrale. Sergio Zavoli e Paolo Graldi gli confermarono questa fiducia.
 
Concluse la sua carriera al giornale il 31 dicembre 1994, ma il pensionamento non gli impedì di far sentire ancora la sua forte ed autorevole voce di giornalista esperto in tutti i settori dello sport. Sfruttando infatti le potenzialità offerte dalla rete, diede vita alcuni anni fa ad un sito, www.riccardocassero.it
divenuto in breve tempo uno dei punti di riferimento principali per tutti gli appassionati di sport a Napoli. Cassero è stato anche autore di alcuni libri (Le veline del Duce, Lo specchio dei tempi e Per modo di dire). 
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Ci definirono quelli dell’Orsa maggiore. Riccardo Cassero, Mimì De Simone, Salvatore Esposito, Lello Barbuto, Peppino Pisani. Poi vennero gli altri. Gino Palumbo, il nostro Maestro,  aveva da poco lasciato La Voce per Il Mattino e ci sistemarono in quella angusta stanzetta a fianco del Centralino telefonico da dove Marazzita, centralinista esperto, ci aiutava a procurare tutti i numeri telefonici che ci occorrevano. Proprio lì all’Angiporto conobbi Riccardo ed ebbi modo di apprezzarlo e di imparare il vero amore per la professione, la precisione, l’impegno nel lavoro che cominciava per lui intorno alle 11 per finire alle due di notte, quando andava bene. Sette giorni su sette.
 
Era su tutti la vera mente organizzativa con le sue idee fantastiche nella costruzione delle pagine del Mattino del lunedì  e dei  settimanali Sport Sud e Lo Sport del Mezzogiorno. Ecco perché divenne l’allievo prediletto di Palumbo che si fidava di lui ciecamente.
 
Sono nate dalla sua mente avveniristica le prime pagine  che in Italia raccontavano in un giornale politico, Il Mattino, gli avvenimenti sportivi del lunedì. Sì perché lui era anche grafico per vocazione e spiegava ai grafici che cosa dovevano fare.
 
In uno degli spettacoli finali per l’Ondina di Sport Sud Palumbo “gli affidò” il conduttore che era nientemeno che Nunzio Filogamo. Alla fine Filogamo andò da Palumbo e gli disse: come fai ad avere una persona che non dimentica nulla ed ha “tutto qua”.
 
Anche quando passai in cronaca agli ordini di Vittorio Ricciuti, non smisi mai di lavorare con lui: mi accontentavo del sabato e la domenica.
 
Molti anni dopo, quando l’insostituibile Assini lasciò la segreteria dello sport, mi volle con lui. Furono anni fantastici. Al suo fianco ho imparato molte cose. Non abbiamo mai più interrotto un colloquio  che è durato tutti questi anni, anche quando lasciai il giornale per un’altra avventura.
 
Ci eravamo sentiti qualche settimana fa. L’ultima e-mail che mi aveva mandato era zeppa di consigli e di idee per questo sito.
 
Maestro mio mi hai lasciato solo. Come si fa ad abituarsi a questa idea odiosa che non ci sei più?     
gmp
NELLA FOTO: Riccardo Cassero al centro  tra Gino Palumbo ed Angrisani (a sin.) riceve i complimenti per il ventesimo  Giro della Campania organizzato da lui.
 



 
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