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17 dic 2007Speciale si dimette con una lettera al Capo dello Stato

 
Padoa Schioppa in serata accetta le sue dimissioni
 
Servizio di Luciano Lombardini 
ROMA, 17 DIC. (Italia Estera) - "Sig. Presidente della Repubblica, indirizzo a Lei questa lettera non solo perché, il primo giugno scorso, è stato chiamato a controfirmare la mia rimozione.., ma soprattutto perché, allora ed oggi, Lei rappresenta questa Nazione.., al di sopra di tutto, anche della politica e del Governo. Il mio senso, immutevole, di obbedienza verso lo Stato e, dunque, verso di Lei, mi spinge a rassegnare nelle Sue mani le mie irrevocabili dimissioni dal Comando, proprio oggi che questo Comando, come le sarà certamente noto, mi è stato nuovamente restituito dai Giudici e, perciò, mi spetta di diritto". Il generale spiega che questo "é l'ultimo atto che, da militare, intendo fare a servizio della Guardia di Finanza e dello Stato, non desiderando più collaborare con il Governo in carica" 
 
Da parte sua, il presidente Napolitano ha risposto con una missiva a Speciale: ''Generale, ho ricevuto la lettera con la quale ella ha rassegnato - in 'spirito di servizio verso le istituzioni' - le 'dimissioni dalle funzioni di Comandate Generale della Guardia di Finanza', e le comunico di aver già provveduto a investire della questione le competenti autorità di governo. Le ricambio sinceri auguri per il Natale e il Nuovo Anno''.
 
La lettera di Speciale non è piaciuta al presidente del Consiglio Romano Prodi . "E' una lettera irrituale nella forma e nei modi, che non cambia la posizione del governo", ha commentato il premier. "La lettera inviata oggi - ha poi ribadito - non cambia la posizione del governo, vedremo nelle prossime ore gli aspetti procedurali da seguire". Come non ferma le inchieste avviate dalla procura militare e dalla Corte dei Conti a carico del gen.Speciale sull'utilizzo dei mezzi aerei delle fiamme gialle per scopi privati.
 
L'uso privato di aerei ed elicotteri della Guardia di Finanza? "Sono tutte falsità, tutta la mia attività di servizio è documentata missione per missione. Vedranno che io ho fatto soltanto attività di servizio". Così risponde il generale Roberto Speciale ai microfoni del Giornale Radio Rai.
- Dunque, nessuna leggerezza?
- "Ho fatto semplicemente il mio dovere rispettando le regole. Non ho niente da rimproverarmi".
 
Speciale - che per il momento farà "il pensionato, poi si vedrà", anche se "i progetti sono sempre tanti" e tutti ancora da vagliare - torna poi sulle ragioni che lo hanno spinto oggi ad inviare una lettera di dimissioni al presidente Napolitano: "Sei mesi fa - ricorda l'ufficiale - ho rifiutato il prestigioso incarico di consigliere alla Corte dei Conti e oggi rifiuto il Comando generale della Guardia di finanza nel quale ero stato reintegrato a pieno titolo con la sentenza del Tar. L'unica vera finalità del mio ricorso era quella di avere restituito l'onore di cui ero stato spogliato in maniera inaccettabile e ingiusta. Questo riscatto vale più di qualunque somma di danaro. Non mi aspetto senso di gratitudine”. "E' il mio ultimo atto di servitore dello Stato che ho servito per 46 anni - aggiunge - da militare che in spirito di servizio fa un passo indietro". Del resto, spiega, lui non voleva tornare al comando della Gdf: "a me interessava che mi venisse restituito l'onore che era stato calpestato indegnamente".
 
Solo in serata, quando è stata resa nota la lettera con la quale il ministro Padoa Schioppa informa il gen. Speciale di accettare le sue dimissioni, informandolo che il Governo si riserva di valutare se fare ricorso avverso la sentenza del Tar, si è appreso che il generale aveva dato ordine al Capo di Stato maggiore della finanza di leggere "ai reparti" il testo della sua missiva al Capo dello Stato. Un ordine, afferma il ministro dell'economia, "invalido" poiché "quand'anche si ritenesse immediatamente applicabile" la sentenza del Tar, "Ella avrebbe dovuto essere ricollocato in servizio, al fine di poter riprendere l'esercizio del comando".
 
Nella lettera di tre capoversi a Speciale Padoa-Schioppa scrive: "ho ricevuto la Sua lettera di dimissioni irrevocabili che Ella ha indirizzato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Difesa e al sottoscritto. Accetto la Sua manifestazione di volontà". E aggiunge: "Il Governo si riserva di valutare se fare ricorso avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio". La lettera si conclude con l'osservazione dell'ordine invalido.
Il centrodestra plaude alla scelta del generale. Per Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato, è ''un gesto che merita rispetto per un uomo dello Stato che dimostra di non essere interessato al potere personale, ma alla sola tutela della verità e della sua dignità''. "Che lezione di stile ha dato il generale Speciale rassegnando le proprie dimissioni", gli fa eco il coordinatore delle segreterie della Lega Roberto Calderoli.
 
Claudio Scajola, di Forza Italia afferma: "Prodi definisce irrituale la lettera di dimissioni presentata al Capo dello Stato dal gen. Speciale, dimenticando quanto irrituale sia stato il comportamento del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa e del Vice ministro Vincenzo Visco nei confronti dell'ex comandante della GdF". "E' stato a tal punto irrituale - conclude il presidente del Copasir - da provocare una pesantissima sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Ecco da che pulpito viene la predica".
 
Il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, dice la sua sull'ipotesi di un ricorso del Governo al Consiglio di Stato, nonostante le dimissioni dell'ex generale della Gdf, Roberto Speciale."Ormai la frittata è fatta. Se ne prenda atto, perché così cessa anche la materia del contendere. Andare invece a cercare di ribaltare la situazione potrebbe produrre non un pareggio, ma una doppia sconfitta". "Le dimissioni - sostiene Di Pietro - sono un atto di responsabilità verso le Istituzioni e da questa vicenda dobbiamo trarre tutti un insegnamento: per ragioni politiche non si può violare il diritto".
 
Il capogruppo di Prc al Senato, Giovanni Russo Spena dice che "Speciale ha fatto l'unica cosa che poteva fare e ha scritto le uniche parole che poteva scrivere. Ora finalmente possiamo superare questa videnda".
 
Il segretario del Pri Francesco Nucara, in una dichiarazione inviata da Israele , dove si trova con una delegazione del suo partito afferma "E' una scelta che dimostra quella dignità che non ha avuto il Governo che lo aveva precedentemente destituito".
Luciano Lombardini/Italia Estera
 



 
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