- NEW YORK – Tutti coloro che abitavano nei pressi del World Trade Center sono stati evacuati martedì scorso e non possono ancora far ritorno nelle loro case fin quando le autorità non decideranno che sono sicuri. Solo una settimana fa i parenti di Tortoriello che erano venuti in visita da Napoli avevano scattato delle foto delle Torri gemelle dalla terrazza di Carmela Tortoriello.
Giovanni Variale è uno dei camerieri del Caffè Napoli ed invita i passanti a sedersi ai tavolini del caffè. Con la sua esperienza di anni trascorsi a scrutare i volti della gente egli osserva:” Puoi vedere la tristezza nei loro occhi. Abbiamo vissuto questi momenti tutti insieme” lo dice con molta stanchezza. Da martedì il Caffè Napoli non ha mai chiuso i suoi battenti. E lui è là. Racconta quando ha portato da mangiare alle diecine di poliziotti e vigili del fuoco.Poi commenta: Debbono pur mangiare.
Antonio Fattorusso, anch’egli napoletano, è il manager del ristorante Taormina che sorge anch’esso su Mulberry Street. Racconta che è rimasto come intontito dall’attacco dei terroristi e che oggi è il primo giorno che si sente un po’ meglio. Prima degli attentati il ristorante aveva circa settanta clienti abituali che lavoravano nella zona di Wall Street . Per Fattorusso è ancora presto per sapere si stanno bene o no.
Di fronte al Taormina sorge il ristorante “Angelo”. Proprietario dal 1966 è Giovanni Aprea che aveva molti clienti di Wall Streeet. Aprea commenta: Quella povera gente lavorava al computer e beveva caffè, non aveva idea di quello che stava accadendo. Come altri napoletani di Little Italy Aprea ricorda i bombardamenti di Napoli. Quando gli è stato chiesto se aveva paura di vivere a New York con la minaccia costante di attacchi terroristici ha risposto con un motto napoletano: L’America è fatta come Santa Chiara a Napoli: Dopo rubato hanno messo le porte di ferro.