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07 nov 2007I lavori della seconda Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero del 2007

ROMA, 6 NOV. (Italia Estera) - Nella Sala Conferenze Internazionali della Farnesina sono stati  inaugurati i lavori della seconda Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero del 2007, che proseguiranno fino al 9 novembre.
Il Segretario Generale Elio Carozza porta i saluti di benvenuto. Ricorda in apertura che il 6 dicembre si celebrerà il centenario della tragedia mineraria di Monongah, dove moltissimi Italiani emigrati trovarono la morte. Una tragedia che provocò 425 vittime certificate, mentre molti altri minatori, senza nome, mai registrati né identificati, sono scomparsi. In quella occasione partirà una delegazione dall’Italia guidata dal viceministro Franco Danieli per onorare sul posto quelle vittime. “L’Italia, oggi, è meta d’approdo e di speranza per tanti. La tragedia di Monongah, insieme a quella di Marcinelle, devono rappresentare la direzione dell’impegno per uno stato sociale equo”. L’assemblea ha osservato  un minuto di silenzio per quella lontana tragedia ed anche per commemorare Giovanna Reggiani, la donna uccisa pochi giorni fa a Roma da un rom.
Poi il Viceministro Franco Danieli con delega per gli italiani all’estero,  ha letto la relazione di governo, ricordando, per prima cosa come in Parlamento con la sua audizione e quella del segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo abbiano “preso forma importanti occasioni di confronto e di verifica su temi di assoluta rilevanza per le nostre collettività all’estero, quali le risorse finanziarie e la razionalizzazione della rete diplomatico-consolare”.  Danieli ha ricordato il positivo risultato della manovra di assestamento del bilancio che ha permesso di recuperare importanti risorse ‘congelate’ ad inizio anno nel quadro delle disposizioni di controllo della spesa pubblica previste dalla Finanziaria 2007. Si tratta nel complesso di 6,4 milioni di euro, un importo superiore quindi alla somma che era stata inizialmente accantonata (6 milioni di euro), a testimonianza dell’impegno del Governo in favore degli italiani all’estero”.
Danieli è entrato nei dettagli sottolineando come sono state “sensibilmente integrate” le risorse disponibili sui capitoli per la promozione della lingua e cultura italiana all’estero e per  i contratti con società locali per l’attuazione del controllo dei dati delle anagrafi consolari. Integrazione di entrambi i capitoli con 2,5 milioni di euro. Somme inferiori, “ma comunque significative”, andranno alle associazioni che svolgono attività di assistenza indiretta e per le attività del CGIE.
Per la Finanziaria 2008  in queste ore all’esame del Parlamento si prevede “un incremento di risorse” grazie a due emendamenti, uno del Governo e uno dei senatori Micheloni, Pallaro, Pollastri, Randazzo, Turano, già approvati dalla Commissione Bilancio del Senato. Si tratta rispettivamente di 14 milioni di euro e di 18 milioni, per un totale di 32 milioni di euro. Ciò consentirà non solo di recuperare i tagli  inizialmente previsti ad alcuni capitoli di spesa, ma anche di fare dei significativi e ulteriori passi in avanti sul percorso  dell’incremento delle risorse già avviato con la Finanziaria dello scorso anno”.
Tra le priorità annunciate da Daniele vi è l’assistenza, in particolare l’assistenza diretta ai connazionali indigenti. Ed ha ricordato che con l’incremento dei fondi disponibili nel 2007 sono state concluse, o stanno per essere concluse, una serie di convenzioni assicurative in campo sanitario “che offrono modalità più avanzate ed efficaci di assistenza”, in particolare in Paesi dell’America Latina. Inoltre, in questi giorni è stata firmata la nuova convenzione per l’Uruguay, lo stesso per il Messico, e sono state concluse le complesse procedure di gara per l’Argentina che permetteranno di assicurare circa 8500 connazionali. Questi paesi vanno ad aggiungersi a Venezuela e Colombia. Infine, nel 2008 il Governo valuterà la possibilità “in base alle risorse disponibili”, di estendere l’iniziativa ad altri Paesi: tra questi, il Brasile, il Sud Africa, la Tunisia.
Danieli ha promesso che con il 2008 si aprirà una nuova ‘era’ per gli indigenti perché si avvierà la concessione dell’assegno di solidarietà di cui si dibatte da decenni. E aggiunge che “Dovrà accadere, in un modo o nell’altro. Se va per le lunghe, è mia intenzione introdurre comunque l’Istituto dell’assegno sociale, utilizzando le risorse in aggiunta, applicando anche la normativa vigente”.

Per questo è stata avviata nelle scorse settimane un censimento presso la rete consolare dei connazionali ultrasessantacinquenni nati in Italia da ritenersi indigenti e che si concluderà entro la fine di questo mese.  “In tal modo potremo quantificare con una certa precisione il fabbisogno effettivo per erogare l’assegno, o il contributo, di solidarietà”.
Altro obiettivo per il 2008: la Prima Conferenza dei giovani italiani e di origine italiana nel mondo. Danieli ha fatto presente che in un emendamento alla Finanziaria presentato dal Governo è prevista la copertura sia per la realizzazione della Conferenza dei giovani sia per l’istituzione del Museo della Emigrazione italiana. “L’obiettivo - ha sottolineato - è di portare in Italia mille giovani per alcuni giorni, al fine di confrontarsi con loro e individuare assieme il complesso di strumenti che meglio consentano di mantenere in maniera innovativa ed efficace i rapporti con le giovani generazioni italiane nel mondo”.
Per quanto invece riguarda la razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, punto ineludibile - come ribadito anche da Massolo nell’audizione alla Camera - è che la rete consolare, allo stato attuale “registra crescenti difficoltà di funzionamento”. Sono dunque  “necessarie fin d’ora più risorse sia finanziarie che umane” per assicurare “un livello adeguato di servizi consolari, sul piano quantitativo e qualitativo, e senza prevedere ulteriori compiti aggiuntivi”. Si pensa ad “un incremento dell’ordine del 30% delle dotazioni attuali di personale degli uffici consolari e pertanto si attesta in 400 unità di ruolo e 450 unità a contratto, per un costo di oltre 60 milioni di euro annui aggiuntivi”. Per le spese di funzionamento “potrebbero occorrere non meno di 40 milioni di euro”. Il relativo fabbisogno in termini di costi si aggira sull’ordine di 100 milioni di euro annui.
Certo, sono traguardi “difficilmente raggiungibili nella loro totalità”, anche se “contiamo di disporre per il prossimo anno di un consistente aumento con la creazione di un Fondo speciale per far fronte ai consumi intermedi delle sedi all’estero, al quale sono attribuiti  70 milioni di euro, derivanti da una parte fissa di 45 milioni di euro più 25 milioni di euro attribuiti al Mae come restituzione di una percentuale delle percezioni consolari”. Fondi che andranno ulteriormente incrementati “per fare fronte ai compiti aggiuntivi che si profilano specie in materia di cittadinanza e di visti”. E’ in questo quadro, ha spiegato Danieli, che c’è “l’esigenza di una complessiva azione di razionalizzazione” lungo tre direttrici: “una diversa e più aggiornata articolazione della rete”, “semplificazione e snellimento delle procedure e potenziamento della comunicazione istituzionale”, “una maggiore autonomia finanziaria e gestionale delle sedi”.
Individuato un piano di interventi da attuare nel 2007-2008. Tre le fasi. La prima è iniziata il 1° ottobre con l’accorpamento delle Rappresentanze Permanenti a Ginevra e si è completata il 1° novembre con interventi ad Atene, Il Cairo, Bastia e Lipsia. Tenuto conto anche dei dati della “mappatura” della rete consolare, sono state individuate le sedi consolari che saranno interessate dagli interventi nella seconda fase, da attuare entro la prossima estate. Sono invece ancora da determinare le iniziative della terza fase, che sarà comunque completata entro il prossimo anno. Tre i parametri presi a fondamento: “carichi di lavoro, consistenza delle collettività di connazionali e qualità e numero medio di pratiche che interessano gli uffici all’estero”. I prossimi provvedimenti saranno la trasformazione del Consolato ad Esch sur Alzette in Cancelleria consolare presso l’Ambasciata a Lussemburgo, con competenza per l’intero territorio del Granducato; ampliamento delle competenze della Cancelleria consolare dell’Ambasciata a Vienna, con chiusura del Consolato generale ad Innsbruck e istituzione di un Ufficio consolare onorario; attribuzione al Consolato di Manchester della competenza sulla circoscrizione di Edimburgo e istituzione di un Ufficio consolare onorario; creazione di uno “sportello permanente” a Edmonton  per gestire i servizi consolari anche attraverso il collegamento telematico con il Consolato generale a Vancouver, che assumerà competenza sulla circoscrizione di Edmonton.
E’ in ballo, poi, anche la ristrutturazione della rete degli Istituti Italiani di Cultura: è stato deciso di chiudere, entro l’estate 2008, quello di Lilla (sezione distaccata dell’Istituto di Parigi). Per quanto riguarda l’apertura di nuovi uffici - in aggiunta all’istituzione del Consolato generale a Mosca – verrà istituita nel 2008 l’Ambasciata in Moldova e sarà elevato a Consolato il Vice Consolato a Newark. Per quanto riguarda il rafforzamento della rete consolare in altre aree - priorità in Asia e America Latina - “è attualmente in corso una riflessione”, fermo restando che le eventuali misure sono legate alle “risorse effettivamente rese disponibili dalla ristrutturazione”.
Parallelamente a questi interventi si punta allo sviluppo di servizi infrastrutturali nel settore consolare. Si sta studiando la realizzazione di servizi on line nel settore anagrafe/stato civile. E’inoltre in fase di completamento quella del nuovo Sistema Integrato delle Funzioni Consolari (S.I.F.C.), per l’erogazione ai cittadini dei servizi consolari on line. Entro poche settimane inizierà la fase di sperimentazione in alcune “sedi pilota”, in vista della distribuzione a tutti gli Uffici nel 2008.
Danieli  ha commentato l’emissione – fin dal giugno scorso - delle carte d’identità da parte degli uffici consolari che ha fatto riscontrare “una domanda inferiore alle attese”: poco più di 4000 carte rilasciate nei primi 4 mesi.
Sulla prossima istituzione del Museo Nazionale della Emigrazione Italiana il Viceministro ha ricordato l’apposito convegno svoltosi nel mese passato alla Farnesina dal quale sono scaturite ulteriori indicazioni che ne favoriranno la nascita. Esso sarà collegato in rete con le istituzioni già operanti in Italia  e all’estero.
Danieli ha parlato anche della riforma della legge 153, per la promozione della lingua e cultura italiane all’estero. In Parlamento sono stati presentati diversi ddl. Il Governo intende avviare “il prima possibile” il confronto tra le diverse opzioni “per arrivare ad un testo comune e il più largamente condiviso”. Per questo, dopo avere “attentamente vagliato anche il parere che il CGIE si accinge ad esprimere e alla luce delle indicazioni emerse nel seminario organizzato qualche mese fa”, è intenzione di Danieli “proporre a nome del Governo alcuni punti qualificanti per una normativa che consenta la realizzazione di un sistema più moderno ed efficace”.
Per la  riforma della legge sulla cittadinanza, Danieli si augura che venga approvata quanto prima perché è stata ottenuta la copertura necessaria nella Finanziaria. Si tratta di circa 50 milioni di euro a cui attingerà anche il Ministero dell’Interno per far fronte al prevedibile aumento delle domande che il Mae stima tra 800 mila e 1 milione. In tal modo, ha spiegato Danieli, potrà essere assunto un certo numero di impiegati di ruolo oltre ad alcune centinaia di altri lavoratori in sede locale “anche per far fronte alle lunghissime file di attesa che esistono nei Consolati sudamericani”.
In chiusura, il Vice Ministro ha voluto ricordare l’argomento forse più complesso e delicato: Il  voto degli italiani all’estero, ovvero le proposte di modifica della legge elettorale. Tre le proposte di modifica descritte dal Governo: modalità di scrutinio, definizione delle liste elettorali e revisione dei sistemi postali utilizzati.
Infine, ad avviso di Danieli, deve esistere un’organica relazione tra la deputazione parlamentare e le istanze dei Comites e del CGIE”.  E il Governo intende presentare, dopo la Finanziaria, una proposta di riforma del CGIE e dei Comites, che terrà conto delle indicazioni formulate di recente dallo stesso CGIE.
Elio Carozza, Segretario Generale del Cgie, parla dopo del Vice Ministro. Illustra la relazione del Comitato di Presidenza che contiene argomenti davvero molto importati come promozione della lingua e della cultura italiana, l’assistenza sociale per i connazionali all’estero e la  riorganizzazione della rete consolare . Infine  l’entusiasmo per la delegazione dei Giovani Italiani all’estero, in attesa della loro Prima Conferenza e presenti all’Assemblea Plenaria, dove domani interverranno ai lavori preparatori alla convocazione di una Conferenza mondiale sui giovani italiani nel mondo.
Carozza ha ricordato  anche la novità dell’istituzione di due commissioni in Camera e Senato dedicate alle problematiche delle collettività italiane all’estero. Carozza ha ribadito la disponibilità del CGIE ad “una stretta e proficua collaborazione con i parlamentari facenti parte delle due nuove Commissioni”, ringraziando Claudio Micheloni e Franco Narducci – presidenti rispettivamente in Senato e alla Camera dei due nuovi organismi – per la loro presenza alle tre recenti riunioni delle Commissioni continentali del CGIE. La loro partecipazione rappresenta non solo la volontà di percepire le problematiche che pongono  le nostre comunità nel mondo - ha detto Carozza - ma anche di constatare cogliere le opportunità e le potenzialità che rappresentano gli italiani all’estero.
Carozza definisce un salto qualitativo quello della partecipazione e alla rappresentanza dei connazionali all’estero dato dal coinvolgimento, promosso dal CGIE stesso dei giovani italiani e di origine italiana nati fuori dall’Italia. “Il dibattito avvenuto in questi mesi con i giovani – ha sottolineato il segretario generale - ha maturato la consapevolezza che le comunità italiane all’estero oggi si trovano a fare i conti con diversità di orientamento, diversità di sentimenti e di riferimenti dovuti al fatto che le prime e le seconde generazioni pur provenendo da realtà diverse avevano una sostanziale omogeneità di modelli culturali e di vita rispetto a questi giovani nati all’estero”. Carozza ha anche ricordato come “si mantenga comunque rilevante la mobilità dei giovani italiani verso l’estero, alla ricerca di opportunità di lavoro, formazione e crescita professionale più stimolanti. In questo contesto si inserisce il lavoro del CGIE nella ricerca di strumenti e percorsi in grado si assicurare un ricambio generazionale nella diverse forme di rappresentanza e, nello stesso tempo, di mantenere i legami con l’Italia”. Nonostante la diversità di nuove tendenze migratorie e di diversi contesti in cui i giovani di origine italiana sono cresciuti all’estero, le esigenze e i bisogni legati ai rapporti con la madrepatria sono ovunque analoghi e hanno favorito l’elaborazione di un documento, ad opera della Commissione tematica dedicata, che verrà sottoposto alla discussione e all’approvazione del Consiglio per poi approdare al Parlamento.
Per quanto riguarda l’impegno del Comitato di Presidenza il lavoro del CGIE  - ricordato Carozza - è proseguito secondo le direttive concertate nel corso dell’Assemblea del dicembre del 2006: prima di tutto in direzione di un rafforzamento del collegamento e della collaborazione tra Commissioni continentali, tematiche e plenaria e, in secondo luogo, coinvolgendo nella nostra attività i Comites e le associazioni presenti in ogni paese del mondo. I due documenti al centro della discussione di questa riunione - riguardanti la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero e l’organizzazione della conferenza dei giovani italiani - sono pertanto stati al centro di un dibattito che non si è svolto solo all’interno del CGIE ma ha coinvolto anche le rappresentanze locali e le nuove generazioni”.
 “Le voci riguardanti gli italiani all’estero nella Finanziaria del 2008 e nel bilancio di previsione 2008-2010 registravano un taglio di circa 7 milioni di euro – ha detto Carozza. – Questi tagli riguarderebbero quasi tutte le voci in bilancio e in modo significativo anche quelle di rilevanza sociale come l’assistenza diretta e gli interventi di promozione per la lingua e cultura italiana e persino i fondi, già insignificanti, previsti per i Comites”.
“A fronte di questi tagli - ha proseguito il segretario generale - si è messo in moto un impegno per il recupero delle risorse e la Commissione preposta alla finanziaria in Senato ha trasmesso all’aula un testo che recepisce la nostra preoccupazione, recuperando 32 milioni di euro destinati principalmente agli interventi sopracitati”.
“Resta sostanzialmente irrisolto il problema della qualificazione e riqualificazione della rete consolare a cui sono confermate le risorse stanziate in Finanziaria nel 2007. Ma la realtà attuale è sempre più inadeguata alle esigenze delle nostre collettività. Riguardo nello specifico – ha aggiunto Carozza – allo studio sulla seconda fase della ristrutturazione della rete consolare, che prevede la chiusura di alcune sedi entro il 2008 vorrei esprimere le perplessità del Comitato di Presidenza. Alla richiesta formale di un nostro parere su questa seconda fase abbiamo chiesto di conoscere il piano globale di questa razionalizzazione. Non essendoci pervenuto chiediamo all’Assemblea di  esprimere parere negativo sulla richiesta avanzata dall’Amministrazione il 31 ottobre, ricordando come anche in futuro desideriamo esprimere pareri favorevoli solo a ragion veduta.
Non siamo contrari alla riorganizzazione della rete consolare - ha concluso Carozza – ma essa deve avere come effetto il potenziamento dei servizi. Non si può chiedere ad una rete consolare così ridotta, al di sotto del minimo accettabile e con un organico al di sotto del 30%, di contribuire al risanamento del Paese pena il blocco delle assunzioni come previsto dalla legge finanziaria 2007. Esprimo inoltre una protesta formale e forte per non essere stati interpellati, così come prevede le legge istitutiva del CGIE, preventivamente dal governo per un parere consultivo per tutti quei capitoli di spesa che riguardano gli italiani all’estero. L’Assemblea applaude.

I lavori proseguono con l’intervento del Presidente del Comitato degli Italiani all’estero presso la Camera, Onorevole Franco Narducci. Esordisce affermando:“Mi pare che Danieli e Carozza non si siano nascosti dietro al classico dito. È importante per il Cgie, che può ancora rappresentare le questioni e le sfide e deve dare voce alle attese dei nostri connazionali nel mondo”.
Poi Narducci attacca da profondo conoscitore dei problemi dei nostri connazionali all’estero. Il deputato eletto in Europa, il più votato dice: “Si è parlato troppo poco di italiani all’estero. Come può l’Italia pensare al proprio futuro, se non rivedendo il suo legame con la diaspora?”. Gli strumenti, volendo, ci sarebbero. Ed il Presidente del Comitato per gli Italiani all’estero cita Rai International vedendo in aula il suo Direttore Piero Badaloni. Ma poi si rammarica del fatto che la stampa italiana di disinteressa di questi problemi.
Infine a mò di protesta cerca di spiegare la “genesi del maledetto comma 404” della Finanziaria 2007, affermando: “Al Parlamento non ne abbiamo avuto visualizzazione”. Un emendamento che sarebbe passato all’ultimo, nella concitazione dei tempi e che oggi, in quanto legge dello Stato, comporta degli obblighi da assolvere. “Volere essere protagonisti nel mondo, e tagliare fuori le antenne del nostro paese sui territori – i consolati – non è pensabile”, conclude Narducci.

Si é poi aperto il dibattito, con il primo intervento del Consigliere Gianluigi Ferretti, che ha espresso il suo disappunto sulla relazione del Governo, soprattutto sul progetto di riordino della rete consolare, sul quale ha anche protestato il consigliere Della Nebbia, il quale lamenta la mancanza di una adeguata comunicazione tra il Governo e il CGIE. Ferretti ha anche protestato perché sui capitoli di Bilancio del Ministero degli Affari Esteri vengono caricate spese relative al Centro Internazionale di Formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (CIF-OIL) – come già ebbe a denunciare anche su L’Italiano, quotidiano del centro-destra da lui diretto e che si rivolge agli italiani all’estero.
Claudio Pieroni, Consigliere per il Brasile, che ha rappresentato la protesta ed il disagio di tutti coloro che protestano per la lentezza nello smaltimento delle pratiche attinenti alla richiesta di cittadinanza italiana. Allo stato attuale  - ha affermato Pieroni - ci vorrebbero cinquant’anni per smaltire le circa 800.000 richieste di cittadinanza italiana nel paese. Infine ha consegnato all’Ambasciatore Benedetti le firme di  22.268 oriundi italiani residenti in Brasile che chiedono la cittadinanza.
Il Vice Segretario Andrea Amaro ha elogiato le linee guida della relazione del Governo, sottolineando con soddisfazione l’efficace lavoro dei parlamentari eletti nella circoscrizione estero soprattutto nella modifica dello stanziamento delle risorse finanziarie per gli italiani all’estero 2007. Amaro ha espresso, invece, molti dubbi
sulla genericità delle cifre e dei modi di recuperarle nell’ambito delle operazioni di riordino degli uffici consolari.
Il Consigliere Alberto Bertali, dalla Gran Bretagna, ha, invece, criticato le parole di elogio di Amaro: E’  necessario ricominciare a vedere agli uffici consolari come una risorsa, e non un costo, come invece traspare dai tagli e dagli accorpamenti previsti per le sedi diplomatiche, lamentando che lo stato investe troppo poco.

Anche il consigliere Augusto Sorriso, dagli Stati Uniti, denuncia i l’impossibilità di dialogo con il Governo, reo, secondo lui di avere preso le decisioni sulle sedi consolari senza consultare il Cgie, cosa prevista dalla legge.

L’onorevole Guglielmo Picchi, eletto nella Circoscrizione Estero, Ripartizione Europa, ha espresso il proprio disappunto per l’assenza di un rappresentante del Governo nella fase del dibattito, ritenuta fondamentale nei rapporti che l’Esecutivo deve mantenere con gli organi consultivi. Ha criticato la decisione di eliminare la sede consolare di Edimburgo, che  porterà  enormi disagi per i connazionali residenti in quelle zone.  
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Intervento molto simpatico quello di Domenico Azzia. Ha comunicato di aver completato la reggenza della VI commissione tematica, accettata per puro spirito di servizio e che il vecchio presidente ora è ritornato al suo posto.

Il Consigliere Paolo Castellani non è d’accordo su un passaggio della relazione di Governo in cui  non vengono citati, tra i paesi che in futuro beneficeranno dell’ assistenza per i meno abbienti, il Cile, l’Ecuador ed il Perù. Per lui è una grave mancanza dal momento in cui in quei paesi  esiste una situazione di grande disagio. Anche per  il consigliere Filomena Narducci, dell’Uruguay, esiste in particolare il problema cileno ed esprime il più completo appoggio a Castellani. Filomena Narducci ha anche invitato i consiglieri a superare le contrapposizioni politiche per consentire al Cgie di operare serenamente per il conseguimento di obiettivi comuni.
 Il Consigliere Claudio Pozzetti ha posto l’attenzione sul principio della obbligatorietà dei pareri del Cgie, aspetto a suo avviso decisivo per l’efficienza del CGIE.
Il consigliere Domenico Marozzi, del Canada, ha contestato la chiusura dell’ufficio consolare di Edmonton, che nel piano di riordino viene accorpato a Vancouver.
L’ultimo intervento è stato quello dell’Onorevole Massimo Romagnoli, eletto nella circoscrizione estero ripartizione Europa. Romagnoli che si batte da molto tempo per evitare la chiusura delle sedi consolari da parte del Governo (l’ultima sua battaglia contro la cessazione di Atene) è stato molto critico nei confronti del Governo Prodi riassumendo poi i malumori emersi nel corso di questo primo dibattito. (Italia Estera) -
 
 
 



 
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