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11 ott 2007TV: Annozero, Santoro in Commissione di Vigilanza RAI

ROMA, 10 OTT. (Italia Estera) -  Un pimpante Michele Santoro parla oggi in commissione di Vigilanza, mentre il cda lo invita a "tenere nella dovuta considerazione" le indicazioni del direttore generale Claudio Cappon, anche quelle finora disattese.  "Non spetta al presidente del Consiglio né a un normale deputato esprimere giudizi sulla mia professionalità in senso delegittimante", sottolinea Santoro replicando alle critiche di Prodi, che nell'ultima puntata di Annozero non aveva riscontrato (in base ai resoconti letti) "nulla della serietà, della professionalità e dell'appropriatezza che dovrebbe avere una trasmissione sulla giustizia". E aggiunge: "Ritengo una grave forma di maleducazione polemizzare con trasmissioni che non si sono viste", perché si finisce con il "provocare una forma di delegittimazione". Santoro non ci sta neanche alle accuse di faziosità: "Se sono fazioso? Sì, ma per conto mio e del mio pubblico. Non per conto terzi". Lo dimostra il fatto che "in questo momento le polemiche ce le ho sul fronte del governo". Santoro si dice pronto ad ospitare la replica del ministro del Guardasigilli Clemente Mastella dopo Annozero sul caso De Magistris e annuncia che il programma chiuderà a fine ciclo.

Il senatore Francesco Storace gli regala una vignetta con Prodi che dice 'presto, chiamate Berlusconi e fatevi prestare le vecchie liste di proscrizione'. Quanto a Mastella, che ha minacciato di presentare una mozione di sfiducia contro il cda di Viale Mazzini, "se il giorno dopo Annozero mi avesse dato un'intervista, l'avrei messa in onda senza commenti", dice Santoro, ribadendo che il ministro ha declinato l'invito a partecipare al programma e stigmatizzando il "vittimismo" dell'Udeur: "Mastella sta dalla mattina alla sera a dire che fa cadere il governo, oggi sì e domani no. E' normale che sia un protagonista a tutto campo: non si può lamentare se i mass media lo seguono".

Più in generale, ai commissari chiede di fare un passo indietro: "La Rai è quasi un prolungamento autoreferenziale di voi stessi. Avete nominato direttamente il nostro editore? Dategli la possibilità di svolgere il suo ruolo". In cda, però, prevale la linea 'morbida': piena condivisione delle iniziative del dg, cioé niente sanzioni né contestazioni formali a Santoro ma dialogo con il giornalista. Ma il consiglio si aspetta anche che Santoro tenga conto di tutte le indicazioni di Cappon, anche quelle che "non hanno avuto ancora positivo riscontro". Prima della puntata, il dg avrebbe raccomandato al conduttore soluzioni di moderazione e massima attenzione ai contenuti e alle possibilità di replica per la rubrica di Marco Travaglio, 'Arrivano i mostri'.

"Travaglio non si tocca", ripete Santoro lasciando la Vigilanza, ma ammette che è necessario "trovare un giusto assetto formale alla sua rubrica. Lui deve poter dire tutto quello che vuole, il problema è se quello che dice consente il diritto di replica". Alla fine il presidente della Vigilanza, Mario Landolfi, è soddisfatto per i toni di "grande correttezza e reciproco rispetto" dell'audizione. E a chi - come i Ds Giuseppe Giulietti e Roberto Cuillo, Antonio Polito (Dl, che non ha partecipato all'audizione), Gianfranco Rotondi (Dc), ma anche Fnsi e Usigrai - protesta contro l'indagine conoscitiva sull'informazione Rai aperta oggi proprio con l'audizione di Santoro, Landolfi replica: "La Vigilanza non è la commissione McCarthy, non fa processi. Cerca solo di comprendere dove va l'approfondimento politico ai tempi dell'antipolitica". Intanto il cda - che riprenderà il 17 ottobre l'esame del piano industriale - ha approvato il bilancio semestrale, che indica un tendenziale miglioramento nei conti: al 30 giugno 2007 il risultato netto è stato positivo per 71 milioni di euro (con un miglioramento di 11,2 milioni rispetto allo stesso periodo del 2006) e la posizione finanziaria netta di Rai Spa è stata positiva per 365,5 milioni. (Italia Estera).
 



 
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