Il ministro degli Esteri, candidato del partito islamico moderato 'Giustizia e Sviluppo' (Akp) del premier Erdogan, raccoglie 339 voti sul totale di 550. Presidenza Ue: "Felici di lavorare con il nuovo capo di Stato". Prodi: "Un uomo di grande intelligenza". Gli auguri di D'Alema
ANKARA 28 AGO (Italia Estera) - Il ministro degli Esteri turco, Abdullah Gul (nella foto), candidato del partito islamico moderato 'Giustizia e Sviluppo' (Akp), è il nuovo Presidente della Turchia, l'undicesimo della Repubblica. Primo esponente di una formazione politica islamica a ricoprire questo incarico. Il capo della diplomazia turca è stato eletto al terzo turno della votazione parlamentare, dove gli bastava la maggioranza assoluta del 50% più uno delle preferenze, con 339 voti sul totale di 550.
Nelle prime due votazioni tenutesi il 20 e 24 agosto, dove era necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi dell'assemblea (367 voti su 550), Gul ha mancato di una trentina di voti l'obiettivo della presidenza.
Musulmano devoto, l'attuale capo della diplomazia turca è osteggiato in patria da chi teme per la conservazione del sistema di protezioni statali e militari dello status di laicità del Paese, stabilito nel 1923 dal 'Padre dei turchi' Kemal Ataturk. "Sistema che le forze armate difenderanno", ha ammonito alla vigilia del voto il capo di Stato Maggiore dell'esercito, generale Yashar Buyukanit.
Nel suo primo discorso da presidente, durante la cerimonia di giuramento, Gul ha detto che preserverà la laicità dello stato turco e ha esortato il paese a varare le riforme necessarie per l'entrata nell'Unione Europea.
"E' un imperativo per la nostra nazione realizzare riforme politiche ed economiche che ci avvicinino all'Unione Europea", ha detto Gul, aggiungendo che questo permetterebbe al Paese di decidere sull'entrata nell'Ue in futuro.
Un primo tentativo di eleggere Gul alla presidenza era stato bloccato dalla opposizione laica, che include generali dell'esercito, innescando una crisi politica e infine elezioni parlamentari anticipate.
Il capo delle forze armate, il generale Yasar Buyukanit, ha commentato la notizia dicendo che "centri del male" cercano di danneggiare la repubblica laica: un comunicato che lascia immaginare che l'esercito non resterà a guardare se vedrà una minaccia alla separazione tra religione e Stato e contrariamente alla tradizione, alla cerimonia era platealmente assente. Mancavano anche i deputati dell'opposizione laica e non è venuta la moglie di Gul, Harunisa. La donna indossa sempre il velo e la sua presenza al giuramento non avrebbe mancato di fomentare polemiche: in Turchia il velo è vietato alle impiegate dello Stato e le studentesse universitarie.
Gul era il candidato del partito Akp, una formazione moderata e riformista di ispirazione islamica, che conta 341 seggi su 550 alla Camera. Per la poltrona presidenziale vi erano anche altri due candidati.
Il ministro si è conquistato una solida reputazione di diplomatico da quando l'Akp ha vinto per la prima volta le elezioni nel 2002, assicurando il lancio dei colloqui sull'ingresso della Turchia nell'Unione europea. L'ex ministro dice di essere il leader di tutti i turchi, ma non è gradito ai militari che sospettano che il suo partito covi un progetto segreto di stampo islamico.
Molti osservatori ritengono che Gul, che ha rotto con il partito islamico nel 1999, cercherà di evitare il confronto.
La Presidenza di turno portoghese dell'Unione europea si dice "contenta" di poter lavorare con il neo presidente turco. Lo dice Manuel Carvalho, portavoce della Presidenza di turno portoghese dell'Ue a Bruxelles. "Ci felicitiamo per il buon funzionamento delle procedure elettorali e democratiche in Turchia. Siamo contenti di poter lavorare con il neo-presidente turco, che è il Presidente di un Paese partner dell'Unione, con cui è in corso una trattativa per un possibile ingresso", afferma il portavoce secondo cui il corretto svolgimento del processo elettorale in Turchia aiuterà il Paese ad andare avanti nel processo d'adesione al 'club' comunitario.
"È un uomo di grande intelligenza, sarà un grande presidente". Queste, invece, la dichiarazione del premier Romano Prodi subito dopo l'elezione di Gul.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema si congratula con Gul inviandogli un messaggio in cui ribadisce anche l'appoggio italiano alla prospettiva di adesione della Turchia all'Unione Europea. "In questi anni - scrive D'Alema - il governo italiano non ha mai fatto mancare il proprio convinto sostegno alla prospettiva di adesione della Turchia all'Unione Europea, nella piena consapevolezza della complessità del processo in atto ma consapevole anche che esso rappresenta una delle maggiori sfide che la Turchia, e l'Europa stessa, hanno dinanzi a sé. Anche in questa occasione desidero confermarLe il nostro appoggio, unitamente all'incoraggiamento a proseguire con determinazione nella strada intrapresa''.
I mercati finanziari turchi, già colpiti dalla debolezza dei mercati globali, sono stati scossi dal comunicato militare. La lira ha reagito poco al voto. Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha detto che l'elezione di Gul potrebbe dare nuovo impeto al processo di accesso all'Ue. (Italia Estera).