ROMA, 21 AGO. (Italia Estera) - Autorevoli fonti di Forza Italia fanno sapere che Silvio Berlusconi intende registrare nome e logo del "Partito delle libertà". Teme fortemente che altri possano impadronirsi del logo della nuova formazione, destinata a contrapporsi al nascente Partito Democratico. Per questo, sono sempre le stesse fonti che lo fanno sapere, ha accelerato i tempi, fissando un appuntamento da un notaio per stabilire ufficialmente il tutto.
La Stampa di Torino non si è inventato nulla. La notizia, dunque, unitamente a quella, anch'essa vera, di trasformare i circoli della libertà di Michela Vittoria Brambilla in una forza elettorale in vista delle prossime elezioni, ha generato l'equivoco sulla nascita di un nuovo partito, con Berlusconi presidente e la Brambilla segretario. Si tratta invece di due processi paralleli, ma ben distinti.
Lo stesso Cavaliere ha più volte detto pubblicamente che il partito unico dei moderati, che veda uniti sotto un unico simbolo Fi, An, Udc e Lega, resta il suo "sogno" politico. Tuttavia, le resistenze dei centristi e del Carroccio, hanno frenato questo processo. Il rischio che il 'marchio' venisse preso da altri ha indotto il leader 'azzurro' ad affrettare i tempi
Contemporaneamente, è nato il progetto di trasformare i Circoli della Libertà in una forza elettorale capace di raccogliere consensi soprattutto dopo l'ondata di 'anti-politica' che ha travolto il Paese. Una forza che si affiancherebbe alle altre formazioni politiche del centrodestra, in cui far confluire la cosiddetta società civile e dunque anche i club della Brambilla. Un partito che, assicurano però le stesse autorevoli fonti 'azzurre', non sostituirebbe in alcun modo Forza Italia (che resterà il "perno" della coalizione), nè tantomeno avrà l'ambizione di costituire il partito unico dei moderati.
Finora, i club della Brambilla dovevano rimanere un anello di congiunzione fra la società civile e il Centrodestra. Uno strumento che avrebbe consentito all'opposizione di unificare il centrodestra dal basso. Oggi, però, Berlusconi è sempre più convinto - secondo Affari Italiani - che le elezioni siano imminenti. E, consapevole della difficoltà di modificare la legge elettorale, sta valutando se non sia meglio capitalizzare il lavoro svolto dalla Brambilla. Una scelta da valutare bene, visto che così facendo si perderebbe il vantaggio di non essere un partito.
Insomma il Cavaliere è convinto che le elezioni si terranno entro la primavera del 2008. Ciò significa che i tempi sono troppo stretti per modificare la legge elettorale. Andando a votare con lo stesso sistema, nessuno può garantire che il risultato del voto non porti ad una situazione simile a quella attuale, ma a parti invertite. Con una maggioranza risicata in Senato. Per questo, Berlusconi è convinto che qualsiasi aiuto elettorale possa essere utile. La stessa logica che lo spinge a corteggiare lo scudocrociato di Pizza e a favorire l'ingresso della nuova formazione di Storace. Niente a che vedere, però, con il partito unitario del centrodestra che resta il traguardo ultimo del Cavaliere, ma che potrà nascere solo dalla volontaria adesione degli altri partner del Centrodestra.
il parlamentare di Alleanza Nazionale Gianni Alemanno commenta così la notizia del nascente 'Partito delle liberta': "Tutte le trasformazioni che stanno attraversando il centrodestra devono essere guardate con serenità senza cultura del sospetto". "Una fase della Casa della Libertà è finita, bisogna quindi aprirne una nuova - afferma l'ex ministro - Anche noi di Alleanza Nazionale stiamo procedendo sulla nostra strada con un nuovo progetto di aggregazione attorno alla destra politica e sociale italiana". "Non ci preoccupa quindi - aggiunge - se il presidente Berlusconi ha intenzione di fare altrettanto attorno a Forza Italia". "Il punto di unità del centrodestra - specifica Alemanno - si ritroverà non attorno a sigle o aggregazioni forzate, bensì attorno a un nuovo programma che deve essere la base di un progetto per la nuova Italia che tutti i cittadini si aspettano".
Mario Baccini (Udc), vicepresidente del Senato, non chiude la porta all'ipotesi della nascita del partito della Libertà. "Aspettiamo di sentire direttamente da Berlusconi di cosa si tratta. Certamente il Pdl è una proposta e in quanto tale merita rispetto. In un momento in cui nel centrodestra c'é il nulla, aspetterei di capire prima di parlare a vanvera". "Sono stanco di prendere a pugni la nebbia. Al di là della proposta del Pd di Veltroni, nel centrodestra c'é una stanca generale, nessuna proposta. Sinora tutti vivono grazie a Berlusconi, chi alla sua ombra, chi della sua luce riflessa. In troppi nella coalizione, nella speranza continua di succedere a Berlusconi, tengono in vita le proprie forze politiche. Ora è venuto il momento di andare oltre e creare quella forza italiana affiliata al popolarismo europeo. Se sarà il Pdl, lo scopriremo nel tempo". (Italia Estera) -