Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
28 lug 2007GIUSTIZIA: La Camera a tarda notte ha definitivamente approvato la riforma dell'ordinamento giudiziario

ROMA, 28 LUG (Italia Estera) -  L'Aula della Camera a tarda notte ha definitivamente approvato la riforma dell'ordinamento giudiziario. I voti a favore sono stati 281, solo 25 i contrari (Forza Italia, An e Lega non hanno partecipato all'ultima votazione, e dell'opposizione è rimasta in aula solo l'Udc e ha votato contro), e 13 gli astenuti (i socialisti e i radicali della Rosa nel pugno). Dopo il voto si è levato un applauso dai banchi del centrosinistra.
"E una buona legge, oggi c'é una svolta per il Paese. Non è una riforma contro gli avvocati né contro nessuno ma a favore dei cittadini a cui bisogna guardare con debita attenzione mettendoli al centro dell'organizzazione della giustizia". Così il ministro della Giustizia Clemente Mastella, commenta con i cronisti in Transatlantico, l'approvazione della riforma dell'ordinamento giudiziario. "Voglio far notare all'opposizione - prosegue - che noi non abbiamo fatto nessuna legge sotto dettatura dell'associazione nazionale magistrati. Abbiamo dato vita ad una legge praticando la scuola del diritto".
 
Forza Italia ed An non hanno partecipato al voto finale. Lo avevano annunciato rispettivamente i deputati Gaetano Pecorella e Giuseppe Consolo nel corso delle loro dichiarazioni di voto. La Rosa nel pugno ha invece annunciato che si sarebbe astenuta dal voto finale
 
"Sono soddisfatto, andiamo avanti passo dopo passo". Così il premier Romano Prodi ha commentato il via libera della Camera alla riforma della giustizia.
 
Una corsa contro il tempo, con quasi 200 votazioni in un solo giorno, che si è conclusa all'una e mezza di notte, per mandare in soffitta la 'controriforma' Castelli varata dal governo della Cdl prima ancora che entri in vigore: il 31 luglio. L'esame del testo Mastella è stato caratterizzato anche a Montecitorio da un durissimo muro contro muro tra maggioranza ed opposizione. Il centrodestra non ha abbandonato l'Aula, come aveva fatto nella prima lettura in Senato, se non nella votazione finale, ma ha duramente protestato tutto il giorno contro la 'blindatura' del testo da parte del governo sfruttando ogni secondo del tempo disponibile. Se è vero che alla Camera il governo non ha posto la fiducia sul testo, è anche vero che nessun emendamento è stato approvato per scongiurare il ritorno del testo al Senato che non avrebbe impedito l'entrata in vigore della riforma Castelli. Un fatto, questo, che avrebbe potuto compromettere la tenuta del governo. Non è certamente un caso che oggi il premier Romano Prodi, al termine del Consiglio dei ministri, si sia trasferito nell'Aula di Montecitorio da dove non si è mosso, rimanendo a votare fino alla fine. Sicuramente un gesto di attenzione nei confronti dei deputati della maggioranza costretti al 'tour de force'. "Il presidente del Consiglio - ha sottolineato il suo portavoce, Silvio Sircana - ha voluto essere qui a Montecitorio per ringraziare ministri e deputati che stanno lavorando". Accanto a Prodi c'era anche una nutrita pattuglia di ministri-deputati: il loro voto poteva esser prezioso per compensare quelli dela Rosa nel Pugno, che in otto emendamenti ha votato con la Cdl rischiando di compromettere il risultato. La Cdl, che ha fatto anche un tentativo di far mancare il numero legale, non assecondato però dai deputati dell'Udc, non ha perso occasione per sostenere che la riforma Mastella sarebbe stata scritta "sotto dettatura dell'Anm". In più occasioni, dai banchi di Fi, Lega e An sono volate parole grosse: soprattutto nei confronti di Prodi, che non ha mai risposto alle richieste di chiarimento avanzate dall'opposizione, restando quasi costantemente concentrato su una pila di carte che si era portato da Palazzo Chigi. Un atteggiamento, questo, che ha determinato l'abbandono dell'Aula da parte dei deputati di Alleanza nazionale. Ignazio La Russa aveva chiesto al governo un chiarimento sulle ragioni dell'esclusione degli avvocati dai consigli giudiziari: davanti al silenzio dai banchi del governo ha deciso di lasciare con i suoi l'emiciclo "in solidarietà con gli avvocati italiani". Bersagliatissimo dall'opposizione anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti, che pure ha concesso al centrodestra ben più del tempo previsto dal contingentamento deciso dai capigruppo ed ha concesso la diretta televisiva delle dichiarazioni di voto finali. Il risultato è scontato. Lo è anche per il leader della Cdl Silvio Berlusconi, che in serata osserva malinconicamente: "Un'altra delle nostre riforme che cancellano...". Aggiungendo però subito dopo: "Ma quando torneremo governo e maggioranza, ci occuperemo di nuovo della giustizia".
 IN SINTESI QUESTA LA RIFORMA
La riforma Castelli va in soffitta e lascia il posto al testo del suo successore, il ministro della Giustizia Clemente Mastella che - comunque - introduce una separazione, anche se molto soft, delle carriere tra giudici e pm, tra giudicante e requirente. Tra le novità, aboliti i test psicoattitudinali d'accesso, il tirocinio più breve e gli incarichi a tempo. Gli avvocati, inoltre, non potranno valutare l'operato dei magistrati, in quanto non membri di diritto dei consigli giudiziari.

Accesso più complicato - Non sarà più sufficiente la sola laurea per accedere al concorso per l'ingresso in magistratura: saranno necessari ulteriori titoli come quelli garantiti dalla frequentazione di scuole superiori di specializzazione. Il concorso richiede una conoscenza di tutte le branche del diritto. In compenso, sarà cancellato ogni limite di età. Nelle commissioni d'esame, al fianco di giudici e docenti universitari, saranno presenti anche avvocati.

No ai test psico-attitudinali - Era una delle novità più contestate della riforma Castelli. Chi vuole diventare magistrato non dovrà più sottoporsi a test psico-attitudinali. Il candidato inoltre non dovrà più scegliere preventivamente se intraprendere la carriera di giudice o di pm.

Cambio di funzioni - Potrà avvenire non più di quattro volte in tutto l'arco lavorativo. Il cambio tra funzione giudicante o requirente, inoltre, comporterà il trasferimento obbligatorio in una regione diversa. L'incompatibilità territoriale è attenuata quando un giudice del civile diventa pm o un pm chiede di passare al civile: in questo caso, non sarà obbligatorio cambiare regione, ma solo provincia.


Incarichi a tempo - Tutti gli incarichi, direttivi e semidirettivi - tra cui procuratore, aggiunto, presidente di sezione, capo dei gip - avranno carattere temporaneo e dureranno 4 anni. Saranno rinnovabili per altri 4 anni se vi sarà una valutazione favorevole da parte del Consiglio superiore della magistratura. Ai magistrati con più di 71 anni d'età non potranno essere affidati incarichi direttivi nuovi.

Valutazioni di professionalità di Csm - Ogni quattro anni i magistrati saranno sottoposti da parte del Csm ad una valutazione di professionalita, che non potrà però in nessun caso avere a oggetto l'attività di interpretazione del diritto o di valutazione del fatto o delle prove. Tra l'altro, fino alla prima valutazione, i magistrati non potranno mai svolgere funzioni requirenti, giudicanti monocratiche penali o di gip o di gup. Una valutazione negativa ripetuta più volte porterà a conseguenze che potranno arrivare anche al licenziamento dei magistrati. Si tratta di un caso unico nel panorama della pubblica amministrazione.

Scuola superiore - La scuola superiore della magistratura manterrà competenza solo per la formazione e l'aggiornamento di giudici e pm. Non ci saranno più i comitati di gestione, mentre faranno il loro esordio il segretario generale e i responsabili di settore. Il comitato direttivo della scuola sarà composto da 7 magistrati, 3 universitari e 2 avvocati. La nomina spetta in parte al Csm e in parte al ministro della Giustizia (un giudice, due docenti e due avvocati). Per tutti i magistrati sarà obbligatorio frequentare corsi di specializzazione e aggiornamento.

Tirocinio più breve con valutazione Csm - Il tirocinio per i neo-magistrati passa da 24 a 18 mesi, con 6 mesi di scuola. Cambierà anche il procedimento di valutazione finale: sarà infatti il Csm a esprimere il giudizio di idoneità al conferimento di funzioni giudiziarie, tenendo conto delle tre relazioni, una per ogni sessione di tirocinio, e della relazione di sintesi predisposta dal comitato direttivo della scuola.

Meno potere agli avvocati nei consigli giudiziari - Gli avvocati saranno presenti nei consigli giudiziari, ma non saranno membri di diritto. Essi saranno soltanto elettivi e quindi non potranno partecipare alla valutazione dei magistrati. Inoltre, cambieranno anche le regole per l'elezione dei togati. Nei consigli giudiziari saranno istituite sezioni autonome per i giudici di pace.
(Italia Estera) -
 



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati