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ROMA, 10 LUG. (Italia Estera) - Il noto intervistatore del Parlamento italiano ed in particolare dei parlamentari eletti all'estero, ha deciso di mettere su un "suo" sito. La notizia, diffusa nei giorni scorsi, ci ha spinti questa volta, mossi dalla curiosità, ad intervistarlo, costringendolo a cambiare ruolo:
Viglia, tu sei l’intervistatore di Camera e Senato. Hai cominciato dal primo giorno di legislatura con gli eletti all’estero. Perchè hai scelto l’intervista?
L’aggettivo di “intervistatore” è stato coniato per la prima volta proprio da lei direttore Pisani. In primo luogo, perchè l’intervista è il sistema migliore con il quale il giornalista non è protagonista. In secondo luogo, perché sono curioso, mi piace chiedere, scoprire, stuzzicare e, perché no, provocare.
Da intervistatore ad intervistato.
Non le nascondo che la cosa mi imbarazza non poco. Di solito, sono io che pongo le domande.
Da quando hai cominciato, solo tu non sei mai stato smentito. Molti hanno tentato di emularti facendo le stesse cose. Ti senti in qualche modo infastidito?
La cosa mi lusinga invece. Guardi, in questa professione, occorre credito ed il credito si acquisisce sul campo e nelle relazioni. Quando invece il giornalismo diviene mestiere, allora si pensa di poter fare a meno del credito solo perché si mettono in fila quattro parole. I lettori lo sanno bene e sono in grado di giudicare. Non è così e lei, direttore, insegna. Il suo giornale “Italia Estera”, per me, è un esempio.
L’immagine che hai dato del tuo lavoro è quella dell’indipendenza da qualsiasi orientamento politico. Ci dici di che partito sei, o la conservi gelosamente nel cassetto?
Ovviamente, anch’io ho una formazione politica. E’ naturale e sarebbe incredibile affermare il contrario. Sapere quali sono le mie idee politiche, però, non serve a nessuno, meno che mai alla informazione che tento di fornire. Non credo sia importante il Salvatore Viglia in quanto giornalista, ma il suo lavoro, l’informazione corretta che deve sempre saper dare.
A settembre uscirà il primo numero del tuo nuovo giornale www.politicamentecorretto.com. Perché hai sentito il bisogno di questa nuova avventura editoriale?
Tanto per cominciare, lei, caro direttore, sarà uno ai quali andrò a chiedere consigli, se lo aspetti. Un bisogno, più che una necessità. Non avere padroni e quindi massima libertà di manovra, sia sulla impostazione grafica, ma soprattutto nei contenuti. Anche se mai ho avuto rifiuti o censure. Ho cercato il sistema migliore per poter continuare a fare informazione tra Camera e Senato attraverso un giornale dedicato alle voci di Deputati e Senatori, soprattutto agli eletti all’estero.
I tuoi pezzi sono stati e sono ampiamente pubblicati da svariate testate in tutto il mondo, continuerai il lavoro di collaborazione ?
Sicuramente. Credo che la collaborazione non faccia altro che bene al risultato finale. Se si lavora in sinergia prescindendo da antagonismi, ripicche, invidie di bassa lega, ce ne avvantaggeremo tutti incrementando quel credito di cui tutti abbiamo bisogno.
Sarà una sorpresa. Il primo numero, il numero zero, come si dice, è per me, un motivo di grande orgoglio, veramente.
Giuseppe Maria Pisani/Italia Estera