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08 giu 2007Presentato a Roma il Bilancio Sociale 2006 dell’Ital-Uil

Un patronato che ascolta è una struttura di qualità
 
ROMA, 8 GIU (Italia Estera) - È un patronato che gode ottima salute quello della Uil. L’Ital si conferma in attivo e i dati contenuti nel Bilancio Sociale 2006, presentato ieri a Roma alla Sala delle Colonne di Palazzo Marini presso la Camera dei Deputati, lo dimostrano. L’attività sul territorio nazionale ha registrato un incremento del 5,11 per cento, all’estero il 7,21 per cento. Aumentati anche gli operatori: in tutto ve ne sono 55 presso la sede centrale, 691 in Italia e 215 all’estero. Sono risultati che fanno collocare l’Ital al quarto posto nella graduatoria dei patronati del ministero del Lavoro,
Alla conferenza hanno partecipato il Presidente dell’Ital, Giampiero Bonifazi, il Vicepresidente, Alberto Sera, i Direttori Generali di Inps e Inail, Vittorio Crecco e Piero Giorgini, e il Segretario organizzativo della Uil, Carmelo Barbagallo. Il commento al Bilancio sociale è stato affidato a Giancarlo Brunello, Segretario generale della Fondazione Cesar e a Giovanna Gavana, docente alla facoltà di Economia dell’università dell’Insubria.
“È  il terzo anno che ci confrontiamo con la rendicontazione sociale  ha detto nel suo intervento il presidente dell’Ital-Uil Giampiero Bonifazi – cominciando nel 2004 con il Rapporto Sociale e proseguendo poi con il Bilancio sociale. Uno strumento estremamente importante, che mette in luce tutta la nostra attività e i risultati che abbiamo conseguito. Rispetto al 2005 si è registrata un’ulteriore crescita sul piano organizzativo e delle attività, da cui emerge un patronato in buona salute. A testimonianza di questo abbiamo aperto in via ordinaria, nuove sedi nei vari paesi dove già siamo presenti”.
“Nel corso del 2007 – ha proseguito Bonifazi - sono stati inaugurati altri 7 uffici Ital nel mondo (quello in Romania e la sede in Marocco che presto sarà operativa). Il 29 giugno a Parigi celebreremo i 50 anni dell’Ital in Francia. Un impegno costante e duraturo nel tempo che testimonia la capacità che abbiamo avuto per mezzo secolo di tutelare gli italiani all’estero. Un’esperienza di accompagnamento della fruizione dei diritti sociali che potrebbe essere utilizzata anche per la gestione dei problemi dell’odierna immigrazione in Italia”.
 
Responsabilità sociale principio europeo
Concordando con quanto detto da Alberto Sera, vicepresidente dell’Ital, che ha sottolineato come la responsabilità sociale d’impresa sia un principio sancito dal Parlamento europeo e non una moda da seguire, Giancarlo Brunello, segretario generale della Fondazione Cesar, ha dato ampio rilievo allo spazio attribuito nel Bilancio 2006 all’opinione degli stakeholders, cioè di operatori e interlocutori dell’Ital. “Perché – ha detto Brunello – la qualità totale è la partecipazione e un patronato che ascolta è una struttura di qualità”.
Giovanna Gavana, docente della facoltà di Economia all’università dell’Insubria ha evidenziato come la coerenza sia la filosofia che lega i contenuti del Bilancio sociale 2006 dell’Ital, che non è un mero strumento di controllo dell’attività dell’Istituto “ma una sfida da affrontare senza perdere di vista la dimensione etica”.
 
Patronati più vicini alle persone, operatori da valorizzare sempre più
Piero Giorgini, direttore generale dell’Inail ha posto l’accento sul fatto che presentare un bilancio sociale è “l’unico mezzo di contrasto per la deriva del mercato. La responsabilità sociale – ha detto – non deve rappresentare un ‘di più’ ma deve essere insita nella gestione di enti ed imprese”. Il patronato si occupa di un valore fondamentale della libertà umana che è il diritto alla sicurezza e “promuovere ed incentivare la cultura della sicurezza – ha ribadito Giorgini - è una necessità; investire nella salute e nella sicurezza sul posto di lavoro ha sì un valore economico ma anche e soprattutto sociale”.
Concordando con il direttore generale dell’Inail, Vittorio Crecco, direttore generale dell’Inps, ha ribadito che “in un mondo sempre più complesso c’è necessità di riscoprire un nuovo umanesimo basato sui valori delle persone”. Crecco ha pure ricordato il fondamentale ruolo svolto dai patronati che hanno contribuito ad accrescere l’efficienza dell’Inps. Pur ammettendo che il rapporto non è stato continuo, ma è in atto una collaborazione ritrovata ha parlato di una vera e propria "riscoperta" dei patronati da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale e l’occasione è stata la situazione venutasi a creare con il nuovo metodo di pagamento delle pensioni all’estero. "L’Istituto – ha detto Crecco - è alle prese con il cambiamento delle modalità di pagamento delle pensioni ai nostri connazionali all’estero. Un’operazione enorme, per affrontare la quale abbiamo avuto bisogno dei patronati. E loro ci stanno dando una mano. Anzi, il loro è un aiuto importante che ci ha fatto riscoprire un mondo fuori dai confini nazionali, quello degli italiani all’estero, che noi avevamo sottovalutato".
Carmelo Barbagallo, segretario organizzativo della Uil, ha tirato le somme al termine della presentazione del Bilancio sociale dell’Ital.  “In questi anni l’Ital che con il Bilancio Sociale ha avviato un discorso virtuoso – ha detto Barbagallo - si è dimostrata all’altezza dei propri compiti, ampliando il suo servizio sul territorio in Italia ed all’estero”.
Il dirigente delle Uil ha dato infine un plauso al lavoro degli operatori. “Così come importantissimo e prezioso – ha detto - è il contributo dei lavoratori immigrati all’economia e al sistema previdenziale del nostro paese, tanto importante e pregiato diviene l’apporto degli operatori dei patronati che ogni giorno ed in prima linea affiancano i cittadini immigrati nelle lori primissime richieste, sia di carattere tecnico e amministrativo, sia di natura sociale. A loro non può che andare il nostro grazie”. (Italia Estera) -
 
 
 



 
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