Prodi: "se non ho lo spazio per governare, me ne vado''. Bertinotti: "per la prima volta le sinistre vengono sradicate dal Nord" - Berlusconi e Fini: ''Governo debole e lacerato''. Nota congiunta, FI: ''Dalle urne un segnale di sfiducia. Prodi si dimetta''. Il leader di An: "Sta ammazzando l'Italia malata". Casini: ''Cadrà in Parlamento''
ROMA, 30 MAG. (Italia Estera) - L'esito del voto amministrativo scuote la maggioranza di governo. Il risultato non è piaciuto a Prodi preoccupato del calo di consensi. Il Premier ieri ha parlato di un ''disagio evidente'' al Nord e ed oggi, in un'intervista apparsa su 'La Repubblica', parla di ''Paese malato'' e chiede ''più coesione'' agli alleati. Dopo un anno di governo mi aspettavo meno litigiosità - lamenta - e più senso di una missione comune''. E avverte: ''Io non faccio battaglie personali. Voglio uno spazio per governare davvero, e poi me ne andrò come ho promesso. Ma se non ho lo spazio per governare, me ne vado subito''
Il presidente della Camera Fausto Bertinotti, in un'intervista a Repubblica Radio, ha commentato anch’egli il risultato delle amministrative. ''Non parlerei come fa Prodi di delusione – afferma Bertinotti - siamo di fronte a un vero passaggio storico: il Nord non è un luogo qualsiasi, ma è una parte importante della riorganizzazione che stiamo vivendo, è un asse di una grande costruzione, la spina dorsale dell'Europa e della sua crisi. E' una cartina di tornasole. Per me è decisivo constatare che per la prima volta nella storia della Repubblica le sinistre vengono sostanzialmente sradicate dal Nord, vengono ridotte a fenomeno marginale''. Siamo di fronte - aggiunge - a un passaggio storico e drammatico, ma per onestà devo dire che non è legato a questi ultimi mesi e all'azione del governo''.
Romano Prodi parla di un Paese malato? ''Mi pare un'autodifesa - sottolinea Bertinotti - i Paesi europei sono tutti malati perché l'Europa non riesce ad avere l'immagine del futuro. Ma il punto è che le risposte sono inadeguate a questa malattia''. E allora, ''se posso permettermi di dare un consiglio al governo'', bisogna ''dare risposte alle questioni cruciali'' come le pensioni e la precarietà, perché se non si danno risposte su questi temi ''la politica va a casa''. Bisogna "liberare la mente dall'idea che si va in pensione solo su base anagrafica", perché questa è "una violenza sociale".
Quanto poi al Partito democratico, ''se fallisse sarebbe un guaio per tutti", ''sebbene mi sia lontano culturalmente". Invece se riesce a trovare ''forze'' può ''aiutare anche chi come la sinistra alternativa ha bisogno di darsi un nuovo progetto''.
Poi anche lui annuncia che come Romano Prodi, è pronto a dare l'addio alla politica al termine della legislatura. ''Francamente, mi pare proprio di sì'', dice nella sua intervista. ''Ho 67 anni, a quella età un ritorno alla politica più diretta costa molta fatica fisica'', senza contare il fatto che ''chi mi ha sostituito sta facendo benissimo''. ''Penso che anche nella responsabilità politica ci debba essere un limite di età, se vale per i vescovi della chiesa - rimarca - penso possa valere anche per i politici''.
I COMMENTI DELL’OPPOSIZIONE
In una nota congiunta sottoscritta dal presidente dei Fi, Silvio Berlusconi e di An, Gianfranco Fini al termine dell'incontro odierno a Palazzo Grazioli, "hanno espresso grande soddisfazione per il risultato elettorale conseguito alle elezioni amministrative". La vittoria del centrodestra al primo turno delle elezioni amministrative, testimonia la vitalità della coalizione, certifica la sconfitta della maggioranza di governo che risulta sempre più debole e lacerata.
"Nell'incontro, che si è svolto a Palazzo Grazioli, i due leader hanno sottolineato come l'esito del voto dimostri il valore dell'unità della coalizione, che ha permesso al centrodestra - continua la nota - di strappare numerose città capoluogo alla sinistra e aggiudicarsi la vittoria in importanti province. Il risultato elettorale, che ha visto nettamente in vantaggio la coalizione di centrodestra sull'esecutivo, ha una rilevanza politica".
L'esito del primo turno delle amministrative "ha messo infatti in evidenza ancora di più le difficoltà in cui versa il governo Prodi, sempre più debole, minoritario nel Paese e lacerato da mille contraddizioni al suo interno. In vista dei ballottaggi, Berlusconi e Fini scenderanno nuovamente in campo, garantendo il massimo impegno - conclude la nota - per ottenere la vittoria definitiva anche nelle città al voto".
Nel tardo pomeriggio sempre a Palazzo Grazioli, Berlusconi ha riunito lo stato maggiore di Forza Italia. Nel documento approvato dal leader azzurro con i vertici del partito si legge: "Il risultato delle elezioni amministrative è un ciclone che si è abbattuto sul governo. La disfatta dell'Unione, da Verona ad Alessandria, da Reggio Calabria a Palermo, non può restare senza conseguenze politiche". Per Berlusconi e Fi "il risultato delle amministrative suona quindi come un segnale di sfiducia nei confronti del governo Prodi, al quale chiediamo di dimettersi. Il dibattito che si è aperto nella sinistra ha acuito le già incolmabili divisioni interne. Gli spazi di sopravvivenza di questo esecutivo sono esauriti, anche perché gli elettori hanno bocciato le liste unitarie di Ds e Margherita che rappresentavano la prova generale del Partito Democratico''.
"E' vero" che il Paese è malato e Prodi "che dovrebbe essere il dottore sta ammazzando il malato". Gianfranco Fini commenta così l'intervista del premier Romano Prodi. Secondo il leader di An il presidente del Consiglio dopo il voto amministrativo "non ha motivo di essere ottimista o felice. Se dipendesse da me il suo governo dovrebbe essere archiviato subito". Il Paese è malato? "E' vero e lui che dovrebbe essere il dottore sta ammazzando il malato. Dice che le sue sono le medicine giuste? Il paziente-Paese non e' d'accordo", rimarca Fini.
Analizzando il voto amministrativo Fini sottolinea come "la sinistra sta scontando le promesse non mantenute. E' chiaro che chi ci ha creduto oggi è deluso e o non va a votare oppure vota per il centrodestra". Il leader di An parla di una resa dei conti all'interno della maggioranza. "Quello che appare -avverte- è molto meno di quello che sta accadendo: stanno volando gli stracci, quando la barca affonda i topi scappano".
Secondo Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi: "Prodi sconfitto dice agli alleati: 'Tenetemi se no vado via'. Ma non si è accorto che il centrodestra e la stragrande maggioranza degli italiani gli hanno già dato l'avviso di sfratto".
Quanto all'ipotesi circolata in queste ore di una manifetsazione di piazza della Cdl, arriva la netta smentita del portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti: ''Forza Italia non ha in programma nessuna manifestazione. L'abbiamo detto prima della riunione e lo ripetiamo dopo, anche se qualcuno continua a mettere in giro strumentalmente questa falsa voce''.
Una eventualità che comunque non aveva incontrato il consenso dell'Udc. Per il leader centrista Pier Ferdinando Casini ''Prodi difficilmente risponderà 'sì' alla piazza che gli chiede le dimissioni. Prodi cadrà in Parlamento se c'è un'iniziativa politica dell'opposizione con alcuni settori della sua maggioranza efficace e decisa".(Italia Estera) -