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13 apr 2007Convegno "Informazione italiana all'estero"

Organizzato da America Oggi e Radio Icn, in collaborazione con la Federazione Unitaria della Stampa Italiana all'Estero, sotto il patrocinio del vice ministro per gli Italiani all'Estero Franco Danieli

 
di Riccardo Chioni
NEW YORK, 12 APR. (Italia Estera/America Oggi) - Si è aperto un nuovo capitolo nella storia dell'informazione italiana all'estero. Un capitolo storico, per certi versi, perché si è finalmente fatta luce sulle realtà mediatiche italiane negli Stati Uniti. Nuovo, anche perché si è parlato delle sfide del XXI secolo, non solo quelle tradizionali che interessano la carta stampata e le radio, ma soprattutto l'editoria elettronica che proprio negli Usa ha visto nascita e diffusione esponenziali. Nuovo, infine, perché sembra che in Italia si siano accorti che la diffusione della lingua e cultura italiane - e quindi la promozione del Made in Italy - passano anche attraverso i canali mediatici.
L'occasione è stato il convegno "Informazione italiana all'estero" organizzato da America Oggi e Radio Icn, in collaborazione con la Federazione Unitaria della Stampa Italiana all'Estero, sotto il patrocinio del vice ministro per gli Italiani all'Estero Franco Danieli, ospitato ieri dall'Istituto Italiano di Cultura a Manhattan. Vi hanno preso parte i responsabili di testate giornalistiche edite all'estero, componenti del Cgie e dei Comites, del mondo associativo e imprendotoriale, il console generale Antonio Bandini, Andrea Mantineo direttore di America Oggi, Massimo Jaus direttore di Radio Icn, gli onorevoli Egidio Pedrini (IdV) e Sandra Cioffi (Udeur), Salvatore Ferrigno (FI), oltre al direttore dell'Istituto Claudio Angelini e Giampaolo Pioli presidente dell'Associazione dei Corrispondenti italiani in Nord America, in qualità di moderatore. Grande assente, nonostante l'invito, una rappresentanza di Rai International.
 
"Il numero delle testate cartacee - ha esordito Angelini - si va assottigliando, mentre vanno crescendo altre fonti di informazione, tra cui le radio e la nuova frontiera, la nuova sfida tecnologica rappresentata dai siti web, che qui in America vanno più forte che in Italia, fino a superare un'audience di un milione di ascoltatori". I giornali stampati, come è noto, dispongono di contributi da parte dello Stato italiano, mentre non sono previsti provvedimenti per i nuovi mezzi di comunicazione elettronici. "C'è da uniformare quanto meno la legislazione in materia", ha aggiunto il direttore dell'Istituto di Cultura.
Il ministro Bandini ha iniziato salutando l'iniziativa. "Si parla molto di informazione degli italiani all'estero, di stampa italiana all'estero, ne parlano in tanti, ne parla pochissimo la stampa italiana all'estero e quindi viene a mancare il suggerimento del lavoro che c'è da fare. Questa è un'assemblea qualificata non solo per la presenza di giornalisti, operatori del settore dei media radio-televisivi e documentaristi, ma anche di autorevoli rappresentanti del parlamento nazionale. È un'occasione, per chi lavora nel mondo dell'informazione, di farsi sentire. Il tema è importante perché l'informazione italiana all'estero sta acquisendo importanza non solo perché in Italia c'è più attenzione per gli italiani all'estero, ma anche perché gli italiani all'estero sono diventati protagonisti della nostra vita politica".
 
Ha aperto la serie dei relatori Andrea Mantineo che ha offerto una panoramica dei giornali all'estero partendo dal capostipite Progresso Italo-Americano, rimasto in vita per oltre un secolo, per arrivare fino all'attuale America Oggi, "un giornale credibile dove nessuno ci dice quello che dobbiamo scrivere. Forse - ha sottolineato - il nostro giornale rappresenta un grande esempio di democrazia nel campo dell'informazione, che festeggia 18 anni di vita. Da tempo seguiamo il sogno di teletrasmetterlo in altre località, oltre gli 8 stati in cui siamo presenti e, in futuro, pensiamo ad un giornale online che però per ora è troppo costoso". Da un anno Radio Icn, che è stata acquisita dal Gruppo Editoriale Oggi, trasmette 24 ore al giorno ed ha una storia che abbraccia oltre un quarto di secolo alle spalle. Quando nacque nel 1984 non era la sola in italiano, ma il cambio del tipo di emigrazione dall'Italia e le difficoltà economiche hanno decretato la morte delle altre.
"Siamo gli unici - spiega Massimo Jaus responsabile di Radio Icn - a trasmettere sette giorni la settimana, 24 ore al giorno. Radio Icn, come America Oggi, ha una problematica difficile da risolvere: un po’ perché la comunità italiana è dappertutto, vuoi perché negli ultimi anni è cambiata, molto più culturale, educata scolasticamente e quindi anche più esigente. È però una comunità che mangia, veste e usa sempre il Made in Italy. La comunità economica italiana di New York non sostiene i media italiani presenti sul territorio. L'imprenditoria italiana negli Usa non crede nei media italiani e questo è un enorme gap, perché la comunità italiana continuerà sempre ad usare quei prodotti del mercato italiano. Il risultato - ha sostenuto Jaus - è che c'è una scarsa conoscenza di noi italoamericani in Italia. Siamo una realtà, abbiamo espresso un nuovo governo grazie al voto degli italiani all'estero, siamo presenti in tutte le nostre manifestazioni, ma in Italia non ci conoscono e l'immagine che viene proposta all'Italia di noi è non sempre conforme alla realtà".
 
L'onorevole Cioffi, della commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera, lancia l'idea di trovare i meccanismi legislativi affinché vi sia una "informazione circolare" in uscita e in entrata. "Cercando di valorizzare tutti i mezzi a disposizione. Garantire un'informazione pluralista oggi è ancora più importante di prima, visto che i cittadini devono essere informati nel momento che votano, dopo la grande rivoluzione del voto degli italiani all'estero. In Italia - sottolinea - dobbiamo renderci conto che con il voto all'estero c'è un'immissione di milioni di persone che deve senz'altro sapere bene quanto succede in Italia. Sicuramente, ci sono lacune nella legge sull'editoria quando si parla delle radio, dal punto di vista dei finanziamenti. È necessario far capire anche nel nostro Paese il ruolo che svolgono i mezzi di comunicazione che sono fuori dal nostro Paese, cercando di prevedere dal punto di vista anche legislativo dei nuovi interventi con criteri sempre più chiari nell'assegnazione dei contributi e valorizzazione dei nuovi media del XXI secolo".
L'onorevole Ferrigno, componente della Commissione Difesa della Camera, eletto nella circoscrizione Estero, non ha dubbi sulla difficoltà di informare e dice "anche i parlamentari eletti all'estero stentano a comunicare con i propri elettori". E a proposito dell'unico quotidiano all'estero, America Oggi, aggiunge "siamo davanti a tanti piccoli eroi che fanno di tutto per darci ogni giorno informazione". Parlando di Rai International Ferrigno sostiene: "Abbiamo un organo di informazione che deve servire a informare gli italiani all'estero, ma purtroppo molto spesso non riesce a fare informazione all'estero. In Italia - precisa - invece non si sa ciò che avviene all'estero e non si conoscono le comunità all'estero".
L'onorevole Pedrini, giornalista oltre che parlamentare, è segretario della commissione Comunicazione e Trasporti della Camera. Ha iniziato dicendo che "i media italiani all'estero debbono essere incoraggiati poiché rendono un servizio di promozione del nostro Paese difficilmente replicabile in Italia". È auspicabile - ha aggiunto - che siano rivisti i meccanismi burocratici dell'assegnazione dei contributi in termini di una semplificazione e decentramento, in considerazione anche dei nuovi mezzi di comunicazione. "L'Italia deve fare una riflessione: è cambiato il modo di fare informazione. Credo che dobbiamo cambiare il concetto di cosa significhi stanpa italiana all'estero, di tutto quello che significa il sistema dell'approccio delle istituzioni dell'Italia nei confronti dell'Italia all'estero. Vi sono alcune cose che sono stridenti, anche dal punto di vista dei contributi che vengono dati alla stanpa italiana all'estero. Forse - precisa Pedrini - sarebbe il caso che cominciassimo a capire quanti sono questi mezzi di comunicazione che sono ancora da definire".  
 
È stato quindi deciso di istituire un gruppo di lavoro per approfondire i problemi legati all'informazione italiana all'estero con rappresentanti di Camera e Senato, con l'auspicio che si arrivi a più Italia nel mondo e più Italia dal mondo.
Riccardo Chioni/Italia Estera



 
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