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26 mar 2007UE : La dichiarazione Di Berlino 50 anni dopo la fondazione

Capi di stato e primi ministri oggi a Berlino città simbolo dell'unità di Germania ed Europa
di Alfonso Maffettone
BERLINO, 25 MAR , (Italia Estera) - I capi stato e i primi ministri dei 27 paesi dell’Unione Europea hanno rilanciato oggi l’integrazione europea adottando una dichiarazone congiunta che ha segnato il punto più alto a Berlino delle celebrazioni del 50/mo anniversario della firma dei trattati di Roma che dettero vita alla prima forma di aggregazione,  la Comunità economica europea.
Padrona di casa  e presidente di turno dell’Ue, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha rivolto un appello per la modernizzazione delle istituzioni e per l’ approvazione di una nuova costituzione entro il 2009. “’Oggi siamo qui uniti a Berlino con l’obiettivo di collocare l’Unione europea su una rinnovata base comune prima delle elezioni del Parlamento europeo nel 2009” ha detto Angela Merkel riscuotendo grandi applausi.  La Merkel ha fatto riferimento anche alle radici cristiano giudaiche dell’Europa. “Quando noi puntiamo sulla forza della libertà, puntiamo sulla gente. La mettiamo al centro. La sua dignità  è intoccabile ed io posso aggiungere: per me personalmente questa idea della gente deriva anche dalle radici giudaico-cristiane dell’Europa”.
Il  presidente del Consiglio Romano Prodi , che ha dichiarato di essersi battuto invano per la difesa delle radici giudaico cristiane ,   ha sostenuto che bisogna fare presto per un mandato entro giugno.
“La costituzione deve essere approvata entro il 2009. Serve un mandato durante questa presidenza, entro il consiglio europeo di giugno. Per continuare a costruire servono regole nuove. Ma senza ripartire da zero. Perchè il trattato firmato a Roma nel 2004 costituisce una base solidissima su cui edificare il nostro nuovo patto fondamentale. L’ Ue rappresenta l’antidoto ai mali dell’Europa’’  , ha detto  il presidente che ha invitato l’Europa ad uscire dalla sua apatia e ‘’a trovare un po’ della sua follia creativa, a convincersi che il mondo può essere cambiato, reso  migliore ’’.
Da Roma dove ha partecipato alle commemorazioni per l’eccidio delle fosse ardeatine, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto che  “ l’impegno per portare avanti la costruzione dell’Europa unita nasce dalle riflessioni sull’insegnamento di questi tragici eventi e deve nutrirsi della consapevolezza  che per garantire pace e libertà è indispensabile un’ Europa più unita, più forte e coesa ”.
La dichiarazione di Berlino non cita la parola costituzione né  menziona la religione, due temi dibattuti ed al centro di violenti polemiche negli ultimi anni. Il trattato costituzionale così come fu elaborato e approvato tre anni fa  e’ stato bloccato dal no di Francia e Olanda  nel 2005 ed e’ stato oggetto di forti critiche da parte del Papa per l’assenza di riferimenti alle radici giudaico cristiane. L’altro ieri Benedetto XVI è tornato sull’argomento ed ha usato espressioni molto dure affermando che  “Dimeticando le sue radici  l’Unione Europea rischia una apostasia da se stessa. L’Europa senza Cristo si congeda dalla propria storia”. 
Ma il documento di Berlino non ha ricevuto dai 27 membri dell’Ue il consenso necessario a recepire il messaggio del Pontefice e per quanto riguarda la parola costituzione  il testo  usa al suo posto l’espressione  “di porre l’Unione europea su una rinnovata base comune entro il 2009’’.
 Per il resto la dichiarazione adottata celebra la pace, il benessere, la liberta’ e la democrazia, come traguardi già  raggiunti ed invita i governi europei a lottare contro il terrorismo, la criminalità organizzata e l’immigrazione illegale ; ad impegnarsi per una soluzione pacifica dei conflitti nel mondo e per la difesa delle persone da guerre, terrorismo o violenza.
Energia, ambiente e difesa del clima sono gli altri obiettivi citati nel documento mentre il consolidamento dello sviluppo interno deve essere nel futuro la priorità dei paesi membri insieme alla diffusione della democrazia, della stabilità del benessere al di là dei confini. 
 
 In questi cinquanta anni l’Ue , che nei vari stadi della sua formazione e’ stata indicata con nomi diversi,  ha avuto cammino tortuoso e difficile. L’ integrazione europea continua ad essere una          “grande incompiuta ’’.   Dal 25 marzo 1957 ad oggi l’Europa passo dopo passo ha costituito il mercato unico e nel 2002 ha introdotto l’euro, la moneta unica. Il sistema comunista sovietico che aveva isolato l’Europa dell’Est si è dissolto e 15 paesi una volta retti da dittature comuniste fanno parte dell’Ue. Berlino, ex città simbolo della guerra fredda,  è la capitale della Germania unificata ma è anche l’espressione del clima di incertezza che pervade l’ Ue. Osservatori e analisti sostengono che la crisi dipende dal diverso concetto di Europa che hanno gli ex paesi comunisti . Ma il grande obiettivo era di assorbire questi cambiamenti e di immetterli sia pure a zigzag in un grande push per l’unità. Difficoltà si sono sommate a difficoltà. Oggi l’autorevole giornale americano New York Times scrive: “ ll progetto di creare un sistema di Stati Uniti d’Europa resta un lontano e forse irraggiungibile sogno” .
 
Alfonso Maffettone/Italia Estera
 



 
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