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02 mar 2007Il Governo incassa la fiducia alla Camera

342 i sì, 253 i no e 2 gli astenuti. Maggioranza richiesta  298 voti. Prodi: ''Centrosinistra più compatto del centrodestra''. E assicura: ''Le tasse diminuiranno''. Su legge elettorale apre al dialogo.  Berlusconi: ''Governo in perenne minoranza''.
 
ROMA, 2 MAR  (Italia Estera) - Dopo il Senato anche la Camera ha dato la fiducia al governo Prodi. I sì sono stati 342, 253 i no e 2 gli astenuti. Presenti in aula 597, votanti 595. La maggioranza richiesta era di 298 voti.

Una ''bella votazione con una differenza di voti molto elevata'', ha commentato a caldo il premier Romano Prodi. ''Soprattutto c'è stata una discussione che ha mostrato un centrosinistra molto più unitario - ha aggiunto - molto più compatto di quello che non è stato il centrodestra".

Nella sua replica a Montecitorio, Prodi era tornato ad ammettere la ''natura politica'' della crisi. ''Non voglio durare per forza - ha messo in chiaro -Se avessi voluto galleggiare o durare a ogni costo avrei derubricato la crisi a un incidente di percorso Invece ho voluto dare un pieno valore politico alla crisi", ha detto, aggiungendo che "con l'accordo sui 12 punti ho voluto segnare la volontà dell'Unione di sostenere la ripresa forte dell'azione di governo''.

Citando poi i dati diffusi ieri dall'Istat sul Pil, Prodi ha rivelato come la strategia in economia sta dando frutti. "Io ho affrontato senza arroganza e consapevolezza il rischio del calo di popolarità sapendo che un governo che prendeva un paese come l'Italia doveva correre il rischio dell'impopolarità", ma grazie a questa azione anche 'impopolare' del governo ora "ci sono elementi per poter comunicare che questa strategia, che nulla ha nascosto e che ha dato al Paese le medicine che si dovevano dare, sta dando i frutti che noi volevamo". ''Non voglio fare polemiche, né fare manipolazioni. Non c'è nessun trionfalismo nelle mie parole - ha affermato il premier - Stiamo lavorando seriamente''. Il Professore ha punzecchiato quindi il governo Berlusconi: ''Ora è iniziato un cammino verso la serietà''.

Prodi ha quindi assicurato che ''la pressione fiscale diminuirà. Il governo si impegnerà a diminuirla''. ''Stiamo articolando nuove misure sulla casa e sulla politica sociale - ha aggiunto - ma lo faremo sempre nel rispetto degli equilibri del risanamento economico''.

Affrontata anche la questione della legge elettorale. ''Non ho nessun piano preciso - ha detto Prodi - Uno dei nostri impegni è quello di dialogare con tutti. E invito le Camere a iniziare il confronto nelle commissioni ''. Il Professore rilancia la necessità di trovare la più ampia convergenza possibile in Parlamento per modificare l'attuale sistema di voto. Il leader dell'Unione non ha dubbi: ''Questa legge ha avuto molto influenza su questa crisi politica. Questo tema ora è all'ordine del giorno, è sul tappeto. Tutti hanno riconosciuto che la legge elettorale va cambiata. Occorre modificare alcuni punti della Costituzione'', avverte e spiega che bisogna arrivare a un federalismo fiscale condiviso con un patto di stabilita' tra Stato e Regioni ed enti locali.

Altro tema caldo le liberalizzazioni. "Abbiamo cominciato a scrostare interessi storici, consolidati, spesso legittimi ma che stavano fermando il nostro Paese", ha detto rivendica l'importanza. "Qualcuno ha detto che ci siamo occupati solo di cose minine. Banche, assicurazioni, servizi pubblici ed energia non credo che siano cose minime perché riguardano la vita quotidiana dei cittadini", rivendica il premier ottenendo il primo convinto applauso dell'aula. Prodi dice che si continuerà su questa strada: "aprire i mercati alla concorrenza ha irritato tante categorie, ma noi quelle decisioni le abbiamo preso lo stesso. Ne prenderemo altre estremamente importanti''. Non ci fermiamo, non ci fermiamo assolutamente, perché questa è la strada del rilancio''.
Nel corso degli interventi di ieri alla Camera da registrare quelli di due deputati eletti all’estero Marco Fedi e Arnold Cassola. Che qui di seguito pubblichiamo integralmente: 
MARCO FEDI : "Esprimiamo un convinto voto di fiducia sulla base dei punti programmatici da Lei sinteticamente indicati come prioritari in questa delicata fase politica e rinnoviamo la piena fiducia al Governo rispetto al programma politico de l’Unione che continuerà a guidare l’azione del Governo Prodi e che comunque, nonostante le difficoltà, che Lei non ha mai nascosto, ha già dato i primi risultati positivi con l’approvazione della finanziaria, con le liberalizzazioni, con il programma di riforme.
Il dovere del Governare, Signor Presidente, non nasce unicamente dai voti di fiducia, dalle maggioranze numeriche e dalle capacità di realizzazione del programma,
che come centro-sinistra manteniamo inalterate!  Il dovere di Governare nasce anche dalla capacità che si ha di ascoltare il Paese. Abbiamo il dovere di governare perché vogliamo e sappiamo ascoltare.
Le incertezze del momento non possono essere strumentalizzate: il Paese chiede ascolto, chiede Governo, chiede riforme.
L’ascolto, ad esempio, alle richieste delle parti sociali, per quanto attiene alle riforme del mondo del lavoro e delle pensioni.
Il confronto parlamentare, per quanto attiene alla riforma elettorale, al sistema delle regole, alle riforme istituzionali.
Questo dovere, Signor Presidente, richiama il Governo all’impegno per un’azione ancora più coerente e determinata: la maggioranza parlamentare che lo sostiene, è vero, si assume una seria responsabilità davanti al Paese.
Tutte le forze politiche di maggioranza debbono sentirsi impegnate.
Dovremo, insieme, far partire un più incisivo confronto Parlamentare: un confronto Parlamentare che è dovere anche dell’opposizione!
Un confronto Parlamentare che può portare a maggioranze più ampie, anche diverse, sui singoli provvedimenti: anche su questo la maggioranza parlamentare che sostiene il Governo Prodi deve impegnarsi.
Un confronto parlamentare cui non si sottrarranno gli eletti nella circoscrizione estero, che con coerenza ed impegno, tra le fila della maggioranza e dell’opposizione,
hanno garantito il loro contributo al dibattito e hanno lavorato alacremente in questi nove mesi per rappresentare al meglio le concrete esigenze delle donne e degli uomini che vivono con grande dignità, e a volte sacrificio, il mondo dell’emigrazione.
Una rappresentanza parlamentare che merita autentica attenzione: gli attacchi indegni rivolti al Senatore Luigi Pallaro, che ha sempre coerentemente votato con la maggioranza, dimostrano quanta strada deve essere ancora percorsa per il pieno riconoscimento dell’originalità del nostro contributo.
Parlamentari che non debbono pagare alcun pegno, che sono parte integrante, legittima – ed io credo essenziale – di questo Parlamento, che lavorano con coerenza verso un progetto politico che rafforzi il legame tra l’Italia e le comunità italiane nel mondo.
Un progetto politico transnazionale, che vede nell’integrazione tra i popoli e nel riconoscimento del valore dei migranti il suo momento più alto ma anche le sfide più complesse.
È in questo contesto che si pone l’impegno del Governo per “un’incisiva azione per il sostegno e la valorizzare del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all’estero”. Impegno di cui, Signor Presidente, le siamo grati.
Un patrimonio di culture, identità, intelligenze che è anche al servizio della politica estera italiana. Una politica estera sempre più “universale” nel suo coerente multilateralismo, nel suo vedersi profondamente ancorata ai valori universali della pace, della democrazia, della libertà e collocata con fermezza nell’ambito degli organismi sovranazionali.
È possibile, Signor Presidente del Consiglio, guidare un Paese occidentale come l’Italia, interrogarsi, insieme, sul ruolo di questo nostro grande Paese nel mondo, sulle iniziative di pace, sui programmi di cooperazione allo sviluppo, ed individuare, grazie all’impegno del Governo, grazie alla sua azione, il percorso più giusto:
il percorso che contribuisca a garantire pace e stabilità in Medio Oriente e nel resto del mondo.
Confermando in questo mondo, con la nostra azione, con le nostre decisioni, con il nostro impegno, la partecipazione piena e responsabile all’Unione dei cittadini europei e all’Unione delle Nazioni.
Signor Presidente, all’Unione delle forze politiche di maggioranza, l’impegno di cogliere le opportunità di crescita e sviluppo che si stanno aprendo in questa legislatura. L’impegno di dare attenzione alle nuove generazioni, alle fasce sociali più deboli, ai diritti delle persone in ogni momento della loro vita, anche quando scelgono la libera e stabile convivenza".
 
ARNOLD CASSOLA:" Ringrazio il Presidente del Consiglio per una comunicazione sul programma di governo veramente di ampio respiro.  Mi soffermo su tre punti.  
  La bontà della politica estera italiana attuale viene oggi riconosciuta apertamente dalla comunità internazionale.  
  Il multilateralismo, come ribadito in questa comunicazione, è diventato l'unica vera bussola da cui si fa guidare la politica estera italiana.  
  Inoltre, la saggia politica di equidistanza in medio-oriente del governo Prodi ha restituito all'Italia il rispetto di tutte le parti belligeranti. 
 La missione ONU-Unione Europea in Libano è additata dalla comunità internazionale come un esempio da seguire per tutti.  
  Infine, in politica estera, l'Italia si è nettamente contraddistinta per la sua politica di dialogo nei confronti di Iran e Siria, piuttosto che per una politica di minacce.   
  Come italiano eletto all'estero non posso che esprimere una grande soddisfazione nel vedere che il Presidente del Consiglio si impegna a sostenere e valorizzare il ricco patrimonio che sono le comunità italiane nel mondo.
  Sono sicuro che, come me, i tanti italiani all'estero- che tanto hanno contribuito allo sviluppo non solo del loro paese d'accoglienza ma anche di quello natio- sono fieri di essere considerati una priorità per il Primo Ministro italiano.   
   Questo impegno verso i concittadini all'estero del governo Prodi è una conferma del fatto che le prime piccole acquisizioni nella finanziaria -come il rilascio della carta d'identità all'estero e la possibilità di detrarre i familiari a carico- sono solamente l'inizio di un processo che si andrà ampliando nel corso della legislatura.
    Incominciando, magari, con la riduzione di ICI e TARSU sulla prima casa di italiani residenti all'estero.  
   Infine, Presidente, in quanto verde, apprezzo moltissimo il suo impegno  a difesa dell'ambiente e all’incentivazione per l’innovazione nel settore.  
  Dare priorità alla lotta all'inquinamento, alle energie rinnovabili, alla riqualificazione degli edifici e alla mobilità sostenibile è un grosso segnale di cambiamento dalla politica stantia energetica del passato.   
  Per concludere, mi rivolgo ai colleghi della coalizione di governo.  
  La discussione, il confronto fra le varie opinioni della coalizione sono il sale della democrazia e guai a chi cerchi di soffocare tale dibattito.  
  Tuttavia, quando alla fine bisogna arrivare ad una decisione di sintesi, è d'obbligo che ognuno di noi tenga ben presente il bene comune del paese che dev'essere sempre al di sopra degli interessi particolari di partito". (Italia Estera) -



 
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