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24 feb 2007Governo, concluse al Quirinale le consultazioni, domattina la decisione di Napolitano

Fassino: ''Ci sono le condizioni per chiudere la crisi''. Giordano: ''Confermata totale fiducia a Prodi''.
ROMA, 23 FEB. (Italia Estera) - Si è concluso al Quirinale il giro di consultazioni per una soluzione alla crisi di governo. Questa mattina sono saliti al Colle i rappresentanti della Cdl, Udeur e Rosa nel Pugno. I colloqui con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sono ripresi alle 16 con Italia dei Valori, Pdci, Verdi, Rifondazione Comunista e Ulivo (Ds e Margherita).

Il capo dello Stato comunicherà la sua decisione domani mattina. Ad annunciarlo è stato lui stesso nel Salone alla Vetrata. "Questa sera - ha detto Napolitano - cercherò di riordinare gli argomenti e le idee e domani mattina comunicherò la decisione che mi è sembrato necessario adottare. Naturalmente mi riservo anche di motivare la decisione presa". Salutando i giornalisti il presidente della Repubblica ha definito "una faticata" questa tornata di consultazioni al Quirinale, "sono state due giornate lunghe e molto cariche".

ULIVO - Ci sono le condizioni per risolvere la crisi di governo e il modo migliore per farlo è di rinviare Prodi alle Camere per ottenere la fiducia. E' questa la posizione dell'Ulivo illustrata dal leader dei Ds, Piero Fassino, ed esposta al presidente della Repubblica dalla delegazione ricevuta al Quirinale, composta dal leader della Margherita, Francesco Rutelli e dai capigruppo parlamentari dell'Ulivo, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. A nome dell'Ulivo il segretario dei Ds sottolinea come "la soluzione migliore sia la decisione di rinvio alle Camere immediato del presidente Prodi con l'attuale governo, in modo da poter giungere nei tempi più rapidi possibili a ottenere la fiducia del Parlamento e a riprendere il cammino delle attività del governo". ''Crediamo sia possibile - ha concluso - che nei prossimi giorni si superi l'impasse di queste settimane e che il governo Prodi possa tornare alla sua piena operatività, realizzando il programma che si è dato che corrisponde anche alle aspettative del Paese".

RIFONDAZIONE COMUNISTA - "Ci sono le condizioni perché questa maggioranza possa avere la fiducia delle due Camere". Lo ha sottolineato il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, al termine del colloquio che la delegazione del suo partito ha avuto con il presidente della Repubblica. "Abbiamo confermato la nostra totale fiducia al presidente Prodi e al governo - ha spiegato il leader del Prc -. Abbiamo investito da tempo su questa prospettiva che non ha alternative e ci siamo dichiarati totalmente contrari a qualsiasi altra forma di governo, sia esso governo istituzionale o governo di larghe intese''.

VERDI - "I Verdi hanno confermato al presidente della Repubblica il pieno sostegno, già espresso da tutti i nostri parlamentari e senza eccezioni sia alla Camera che al Senato, a Prodi". E' quanto ha dichiarato il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, al termine delle consultazioni al Quirinale. "Abbiamo chiesto - continua Pecoraro Scanio - che questo governo continui nell'azione di risanamento del Paese e della svolta ecologica, che serve perché l'Italia ha bisogno di un governo che applichi il programma votato dagli elettori".

PDCI - "Il presidente Prodi venga rinviato alle Camere per un nuovo voto di fiducia e possa proseguire il suo cammino in un clima di unità e di assoluta concordia tra le forze politiche che hanno condiviso il programma siglato prima delle elezioni e rinnovato ieri alla riunione dei segretari dell'Unione". E' l'auspicio espresso dal segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto, e manifestato al presidente della Repubblica. "Per quanto riguarda i numeri al Senato - ha detto Diliberto - evidentemente il governo si presenterà per la rinnovata fiducia ove vi siano i numeri, ma io sono fiducioso".

ITALIA DEI VALORI - "Italia dei valori ha riconfermato al capo dello Stato tutta la propria fiducia nel presidente del Consiglio Prodi''. Lo ha detto al termine delle consultazioni con il capo dello Stato il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. "Noi - ha aggiunto - vogliamo continuare questa esperienza di governo con questa coalizione per realizzare il programma dell'Unione. E lo vogliamo fare non, come pure si è sentito dire, perché altrimenti torna 'quell'altro' ma perché siamo convinti di poter fare bene il nostro lavoro e di avere impostato il programma delle cose da fare in modo corretto e responsabile". Al presidente della Repubblica, Di Pietro ha espresso "l'auspicio che il governo Prodi possa essere rinviato alle Camere per avere la fiducia: siamo convinti che ha i numeri e le possibilità concrete di passare la verifica sulla fiducia".

UDEUR - "Siamo convinti che il chiarimento intercorso nel centrosinistra consenta al presidente del Consiglio Prodi di vedere riconfermata la fiducia all'esecutivo con un voto parlamentare" e che, dopo i punti indicati alla luce del chiarimento definito all'interno del centrosinistra, si possano "recuperare ulteriori consensi parlamentari". Lo ha affermato al termine del colloquio al Quirinale il ministro della Giustizia e leader dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella. Quanto ai consensi che potrebbe raccogliere un governo Prodi rinviato alle Camere, "io credo che i numeri allo stato ci siano''.

ROSA NEL PUGNO - Romano Prodi resti premier, sia che venga rinviato alle Camere per un voto di fiducia sia che venga a lui conferito l'incarico per formare un nuovo esecutivo, come sarebbe preferibile. E' questa la posizione espressa dalla Rnp la cui delegazione era composta dal leader Radicale Marco Pannella, dal segretario dello Sdi Enrico Boselli e da Roberto Villetti. Marco Pannella ha poi specificato che al presidente della Repubblica è stata espressa, ''fra le due possibilità di una conferma del governo Prodi attuale o quella di un nuovo governo Prodi, la nostra preferenza per quest'ultima".

Giorgio Napolitano si è poi consultato con i presidenti emeriti della Repubblica. Con Oscar Luigi Scalfaro, costretto in casa per il perdurare di una affezione influenzale, ha avuto un lungo e affettuoso colloquio telefonico. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale. Francesco Cossiga da parte sua si è detto ''molto preoccupato per questa situazione, che rischia di non garantire un governo stabile ed efficiente, in una situazione fragile per l'Italia e per l'Europa e in una fase delicata delle relazioni internazionali". Mentre Carlo Azeglio Ciampi ha lasciato il Quirinale senza rilasciare dichiarazioni, limitandosi semplicemente a salutare i giornalisti augurando a tutti "buon lavoro".(Italia Estera) -
 



 
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