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19 dic 2006Gli auguri del Corpo dipomatico per il Natale al Capo dello stato

Napolitano: "Nelle regole che sovrintendono alle relazioni internazionali risiedono le uniche garanzie per lo sviluppo pacifico del pianeta e per il progresso dell'intera umanità"

ROMA, 19 DIC. (Italia Estera) - "In un mondo sempre più contrassegnato dal rarefarsi delle frontiere geografiche, da un lato, e dall'emergere di nuove barriere culturali e sociali, dall'altro, più alta diviene la responsabilità della missione diplomatica". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della tradizionale cerimonia di presentazione degli auguri del Corpo Diplomatico svoltosi al Quirinale. "A chiunque la eserciti in rappresentanza del proprio paese - ha aggiunto il Capo dello Stato - , spetta impegnarsi per affermare - pur nella convinta adesione ai propri valori e nella tutela degli interessi dei propri cittadini - le ragioni del dialogo, del rispetto reciproco e del diritto. Nelle regole che sovrintendono alle relazioni internazionali, nell'osservanza dei Trattati, nel rafforzamento delle Nazioni Unite e degli organismi multilaterali, risiedono le uniche garanzie per lo sviluppo pacifico del nostro pianeta e per il progresso dell'intera umanità". Il Presidente della Repubblica ha anche detto che "Non potrà esservi pace in Medio Oriente fino a quando non si perverrà, oltre tutte le vecchie e nuove pregiudiziali, al riconoscimento reciproco delle ragioni degli uni e degli altri e fino a quando il dialogo non sarà assunto come unico strumento per assicurare a tutti i popoli della Regione sicurezza, indipendenza ed adeguate possibilità di sviluppo",

In precedenza il Nunzio Apostolico, Mons. Paolo Romeo, che è il Decano del Corpo Diplomatico, gli ha rivolto l'indirizzo di saluto in cui traccia una analisi sui mali del mondo. Davanti ai "tanti e persistenti problemi del momento attuale" ha affermato l'arcivescovo, serve potenziare lo strumento del dialogo "per promuovere fratellanza" ma anche per arginare "terrorismo e violenze che non accennano a dissolversi".
Lo scenario internazionale impone a tutti di far leva "sulla sinergia di forze e di intenti", di collaborare dato che "la sfida non è solo economica, ma civile, etica e culturale". Il decano del Corpo diplomatico non ha mancato di ricordare gli sforzi dei contingenti di pace che sotto l'ombrello Onu operano nel mondo. "Esprimiamo vicinanza e apprezzamento per tutte le missioni di garanzia di pace fuori dall'Italia, come ultima, ma non solo nel tempo, in Libano. Proprio qui, infatti, l'Italia ha assunto il gravoso compito di dare un contributo determinante all'interno del contingente delle Nazioni Unite per garantire l'applicazione della risoluzione Onu che ha permesso la cessazione delle ostilità". Infine un incoraggiamento alla cooperazione internazionale e al rafforzamento dei rapporti bilaterali coi paesi emergenti dell'Asia, dell'Africa e dell'Oceania.

Alla cerimonia nel Salone dei Corazzieri, erano presenti il Ministro degli Affari Esteri, on. Massimo D'Alema, i Vice Ministri degli Affari Esteri, Sen. Franco Danieli, on. Ugo Intini, on. Patrizia Sentinelli e  i Sottosegretari di Stato agli Affari Esteri, on. Famiano Crucianelli, dott. Damiano Di Santo e sen. Gianni Vernetti, il Presidente della Commissione Affari Esteri, Emigrazione del Senato, sen. Lamberto Dini, ed i Presidenti della Commissione Affari Esteri e Comunitari e della Commissione Politiche dell'Unione Europea della Camera, on. Umberto Ranieri e on. Franca Bimbi. (Italia Estera) -


 

 




 
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