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04 nov 2006Napolitano al Quirinale per la Festa delle Forze armate: preservare l'unità nazionale da conati di secessione

 ''Deve sempre considerarsi imperativo supremo e va preservata, anche in una possibile articolazione federale, dall'insidia di contrapposizioni fuorvianti'' -
 
Servizio di Attilio Pisani
ROMA, 4 NOV.(Italia Estera) -  L'unità nazionale è un bene prezioso che va messo al riparo dalle spinte separatiste. E' questo il richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso pronunciato al Quirinale in occasione delle celebrazioni della Giornata per l'Unità d'Italia e della Festa delle Forze armate. In un passaggio del suo intervento, dopo aver ricordato le tappe storiche che hanno condotto il Paese all'unità e alla democrazia, Napolitano ha affermato: ''Oggi deve sempre considerarsi bene prezioso e imperativo supremo l'unità nazionale, che va preservata, anche in una possibile articolazione federale, dall'insidia di contrapposizioni fuorvianti e di antistorici conati di secessione''.

''E' solo rafforzando la comune identità e l'effettiva coesione del Paese che l'Italia può mettere a frutto le sue potenzialità e far valere, nel nuovo contesto globale, il suo contributo di nazione indipendente e pienamente partecipe del concerto delle nazioni europee'', ha affermato il presidente della Repubblica.

Affrontato anche il tema dell'intervento italiano in Libano, che per il Capo dello Stato è da considerarsi una missione di pace nel rispetto dell'articolo 11 della Costituzione. Questo il concetto sottolineato dal presidente della Repubblica in un passaggio del discorso pronunciato al Quirinale. Napolitano ha richiamato le ''considerazioni e le precise formulazioni espresse nel più recente discorso dell'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la Politica Estera e di Sicurezza, Javier Solana. Quel che deve guidarci è il senso di un'identità europea formata da un nucleo essenziale, egli ha detto, di 'valori, convinzioni ed esperienze'. Tra gli elementi principali che ci vengono riconosciuti nel mondo ci sono - ha affermato Napolitano ripetendo le parole di Solana - 'la vicinanza a coloro che soffrono; la pace e la riconciliazione attraverso l'integrazione; un forte attaccamento ai diritti umani, alla democrazia e all'imperio del diritto'; l'attitudine al negoziato e alla ricerca del compromesso, 'l'impegno a promuovere con pragmatismo un sistema internazionale basato su regole condivise'. E infine - ha continuato Napolitano riferendo le espressioni di Solana - un alto senso del ruolo della storia e della cultura''.

''A questi concetti e a questi valori, che pienamente corrispondono ai motivi ispiratori della Costituzione repubblicana, può ben ricondursi, io credo, il modo di essere e di operare delle nostre nuove forze armate. Vi si può ricondurre in particolare - ha puntualizzato il presidente - la partecipazione a quelle missioni all'estero che ho già ricordato e che discendono dalla lungimirante impostazione dell'articolo 11 della Carta Costituzionale, oggi, più che mai, la partecipazione, anche con ruoli di leadership, alla cruciale missione in Libano'', ha concluso Napolitano.
Attilio Pisani/Italia Estera
 



 
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