Servizio di Carmine Ragucci
BRASILIA, 30 OTT -(Italia Estera) - Luiz Inacio Lula da Silva ha vinto le elezioni Brasiliane ed è stato riconfermato Presidente del Brasile. I risultati hanno rispettato tutti i sondaggi che nel ballottaggio davano a Lula un vantaggio del 20 per cento sul suo avversario, il socialdemocratico alleato con la destra Geraldo Alckmin.
Lo scrutinio dei voti effettuato con un collaudato sistema elettronico quasi in tempo reale ha meravigliato un po’ tutti. Alle 19:00 locali si sono chiuse le ultime urne nello stato amazzonico dell'Acre, e alle 19,01 si conosceva già quasi l'80 per cento dei voti validi.
Lula si è assestato attorno al 60 per cento mentre Alckmin restava sotto di 20 punti percentuali, al 39-40 per cento.
Poco dopo il Supremo Tribunale elettorale sanciva la vittoria di Lula. Il presidente in carica, bandiera della sinistra, ha atteso lo spoglio dei voti in un hotel di San Paolo vicino a quella Avenida Paulista nella quale si è sviluppata la grande festa delle elezioni del leader del Pt (Partito dei lavoratori) nel 2002.
"Io penso che il Brasile stia vivendo un momento magico di consolidamento del processo democratico". Questa la prima dichiarazione a caldo. Lula indossava una maglietta bianca sulla quale in campo giallo-verde si leggeva la scritta: "la vittoria è del popolo".
“Sono grato in questo momento alle persone che si sono fidate di me, al popolo brasiliano che in vari momenti è stato indotto ad avere dei dubbi contro il governo per tutte quelle accuse di scandali che gli sono piovute addosso dall'opposizione. Ma il popolo sapeva distinguere quello che era vero da quello che era falso".
Il presidente è quindi passato a parlare di economia. "Noi siamo stanchi di essere una potenza emergente. Noi vogliamo crescere di più. Ora dobbiamo lavorare. "Continueremo a governare il Brasile per tutti ma continueremo a dare più attenzione a coloro che hanno più bisogno. I poveri avranno la preferenza del nostro governo".
Lula ha anche riferito di aver ricevuto una telefonata dal suo avversario Geraldo Alckmin che si complimentava con lui per la vittoria . "Sono felice, perché la società è riuscita a comprendere il momento storico che noi stiamo vivendo in questo paese".
Dalle legislative del primo ottobre e' uscito un congresso piu' frammentato che avrà difficoltà a governare. Questo il parere di alcuni analisti che notano come ne' il Pt di Lula ne' i socialdemocratici di Alckmin abbiano una solida maggioranza in una delle due camere.
Nella Camera bassa il gruppo piu' numeroso e' una formazione di centro, il Pmdb (partito del movimento democratico brasiliano). I suoi esponenti per il voto di oggi si sono equamente divisi per sostenere Lula e Alckmin: l'allenza con gli 89 parlamentari del Pmdb sara' dunque cruciale per il presidente eletto. E al Senato questo partito conta su 15 seggi, secondo solo al Fronte liberale, la formazione alleata di Alckmin che ne ha conquistati 18.
Il partito dei Lavoratori di Lula si e' ridotto da 91 a 83 deputati; ma sommati ai parlamentari dei partiti che hanno appoggiato la rielezione di Lula, il totale e' di 223, una base sufficiente per governare. Al Senato, invece, il Pt ha perso un solo seggio, da 12 a 11, ma gli alleati non bastano a garantire a Lula la maggioranza degli 81 voti.
La situazione non cambierebbe se, a sorpresa, Alckmin dovesse vincere il ballottaggio di oggi. Problemi di governabilita' dovrebbe affrontare anche il candidato socialdemocratico, potendo contare su 193 voti sicuri alla Camera e 32 al Senato. Per tutti e due i candidati alla presidenza e' dunque in salita la strada per la governabilita' che viene garantita da 257 voti sicuri alla Camera e 41 al Senato.
La frammentazione del Congresso che nasce dal voto dello scorso primo ottobre, con 20 partiti rappresentati, notano gli osservatori, rappresenta un serio problema di governabilita'. E sara' difficile per il presidente creare alleanze stabili, mentre e' prevedibile che il governo sara' obbligato a negoziare di volta in volta l'appoggio alle sue proposte.
Piu' che nel passato, Lula avra' bisogno del sostegno dei governatori dei 26 Stati e del Distretto federale che entreranno in carica, anche loro, il prossimo 1 gennaio.
Nella sfida del primo turno il Pt di Lula e il Psdb di Alckmin hanno conquistato 4 governatori ciascuno. Ma i socialdemocratici sembrano in vantaggio comunque, poiche' saranno al governo nello Stato di San Paolo e in quello di Minas Gerais, due dei tre Stati brasiliani piu' influenti dal punto di vista politico ed economico.
Il risultato del ballottaggio odierno pero' ha riequilibrato il tutto. I candidati che appoggiano Lula sono in testa in 6 Stati su 10: a Rio de Janeiro, Pernambuco, Para', Parana', Maranhao e Rio Grande do Norte.
Carmine Ragucci/Italia Estera