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04 ott 2006D’Alema apre la Plenaria del CGIE

ROMA, 4 OTT. (Italia Estera) - Il Vice Presidente del Consiglio e  Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, è intervenuto oggi alla sessione di apertura dell’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (CGIE), in corso di svolgimento alla Farnesina alla presenza dei parlamentari eletti all'estero ed anche di alcuni eletti in Italia e di diversi rappresentanti delle Regioni e del sistema delle Autonomie.
Nel corso del suo intervento, il Ministro D’Alema ha anzitutto osservato che la riunione del CGIE - la prima dopo la recente elezione di parlamentari da parte delle collettività italiane all’estero nel Parlamento nazionale, che ha fatto registrare una notevole e significativa partecipazione al voto – coincide con un momento di rilancio dell’iniziativa dell’Italia sulla scena internazionale.
A questo riguardo, il Ministro D’Alema  ha illustrato i punti qualificanti dell’azione del Governo in politica estera.
Si tratta anzitutto di allargare gli orizzonti dell’azione dell’Italia nel mondo, rilanciando in particolare le relazioni con aree continentali strategiche e sinora non sufficientemente valorizzate, quali l’Asia, l’America Latina, l’Africa. E’ significativo che, pur in presenza di una politica di rigore, nella finanziaria 2007 siano state inserite risorse aggiuntive per la cooperazione, che equivalgono quasi al raddoppio degli stanziamenti per i Paesi in via di sviluppo. Analogo segnale giunge dalla congruità dei fondi previsti per far fronte a spese connesse ad impegni derivanti da accordi internazionali. 
Il governo si prefigge inoltre di valorizzare la funzione insostituibile delle istituzioni multilaterali e, in particolare, di dare un convinto contributo per un ruolo più incisivo dell’Unione Europa, nella prospettiva di una presenza attiva dell’Europa in campo internazionale, come avvenuto di recente in occasione dell’approvazione e dell’avvio della missione UNIFIL II per porre fine al conflitto tra Israele e Libano.
Si tratta - ha sintetizzato il Ministro D’Alema – di adoperarsi affinché l’Italia ritorni protagonista sulla scena internazionale e colga tutte le opportunità offerte dalla globalizzazione. Per molti aspetti, anche grazie al ruolo delle collettività italiane all’estero, il nostro Paese è stato in qualche misura un precursore della globalizzazione. 
In questo quadro si situa l’Assemblea Plenaria del CGIE, che è chiamata – ha affermato il Ministro D’Alema – a dare un contributo di riflessione e di proposta in particolare su due punti specifici. In primo luogo, il significato ed il ruolo di rappresentanza del CGIE anche alla luce della presenza parlamentare nelle due Camere di deputati e senatori espressi dalle comunità italiane all’estero e, in questo contesto, la funzione di organismi di partecipazione democratica quali i COMITES.
In secondo luogo, dal CGIE potranno pervenire suggerimenti sulle prospettive di adeguamento e razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, per tener conto sia delle esigenze di risanamento contenute nella legge finanziaria 2007, sia dei nuovi compiti che gli uffici consolari potrebbero essere chiamati a svolgere nel contesto di una più efficace e mirata gestione dei flussi migratori.
Il contenimento della spesa amministrativa della Farnesina richiederà certamente uno sforzo di adattamento e di riforma, ed in questo senso può anche rappresentare un’opportunità di riassetto e di messa a punto di nuove strategie che favoriscano l’efficacia e l’efficienza delle strutture del Ministero degli Esteri al servizio del Paese.     
 
 E’ stata poi la  volta del Vice Ministro Franco Danieli che ha letto ai consiglieri ed ai numerosi parlamentari ed invitati presenti una dettagliata relazione comprendente sia una franca disamina dei problemi all’ordine del giorno sia l’indicazione di quelle che il Vice Ministro considera possibili soluzioni pragmatiche in favore degli Italiani all’estero.
Tra i primi punti affrontati da Danieli la necessità di procedere ad una vera riflessione sulla ridefinizione dei compiti e della natura del CGIE, tenendo conto delle modifiche costituzionali che hanno istituito la Circoscrizione Estero. Sollecitando un rapido contributo di idee da parte dei componenti del Consiglio Generale, Danieli ha tenuto ad evidenziare che il Governo opererà per parte sua una specifica riflessione e avanzerà proposte conseguenti.
L’accenno alla necessità di modificare la legislazione vigente in materia di voto all’estero, di cui l’esperienza delle ultime prove elettorali ha messo in luce alcuni aspetti critici, ha consentito di sottolineare come i crescenti carichi di lavoro abbiano messo a dura prova gli uffici consolari. A questo proposito Danieli ha ricordato di aver chiesto la “mappatura” di tutta la rete consolare con l’obbiettivo di procedere rapidamente alla sua ristrutturazione per aumentarne l’efficienza ed il buon funzionamento.
In tale quadro il Vice Ministro ha annunciato il varo di un nuovo Sistema di Anagrafe Centralizzata, che consentirà alla nostra rete all’estero di operare in maniera più efficiente e rapida permettendo un risparmio notevole di risorse umane e finanziarie. “Non ci aspettiamo - ha aggiunto Danieli - che la nuova anagrafe possa essere pienamente attiva prima di un paio di anni, ma una volta a regime essa permetterà di integrare fra loro i differenti servizi consolari e di interagire maggiormente e più semplicemente con il cittadino e con le altre Amministrazioni statali”.
Ricordando l’elevato numero di richieste di riconoscimento di cittadinanza, presentate soprattutto in alcune aree dell’America Latina, Danieli ha informato i presenti di aver avuto un incontro ieri con i Parlamentari eletti all’estero, che si sono impegnati a presentare, già dalle prossime settimane, integrazioni al disegno di legge sulla cittadinanza del Ministro Amato.
Danieli ha proseguito il proprio intervento ricordando che bisogna garantire ai nostri connazionali residenti all’estero un servizio di informazione ed intrattenimento di alta qualità. “Credo sia importante – ha precisato Danieli -  che anche il Cgie rifletta e avanzi proposte sul tema dell’informazione televisiva all’estero e su quella dall’estero verso l’Italia”.
Infine il Vice Ministro, che tornerà sull’argomento giovedì prossimo, ha illustrato i criteri alla base della Finanziaria 2007, chiarendo che essa si sviluppa secondo tre principi guida strettamente interconnessi, crescita, risanamento, equità. Danieli ha annunciato lo stanziamento nella Tabella A del Ministero dell’Economia e Finanze di 14 milioni di euro per il 2007 da destinare, anche alla luce delle indicazioni che i parlamentari eletti all’estero faranno pervenire, a “nuove finalizzazioni relative agli Italiani nel Mondo, vale a dire  ai capitoli di spesa ritenuti prioritari per le nostre comunità all’estero e per la promozione del sistema Italia nel mondo”. “La disponibilità della stessa cifra per gli anni 2008 e 2009 (per un totale di 42 milioni di Euro)- ha dichiarato Danieli - ci consentirà di finanziare ulteriori interventi, valorizzando la pratica della programmazione e della continuità. Si tratta di un risultato soddisfacente, ancora di più se consideriamo il contesto di sacrifici, e quindi di tagli, entro il quale il governo è stato costretto ad operare per risanare l’economia e rilanciare crescita e sviluppo.”
Infine Danieli ha fatto riferimento a progetti concreti: un maggior coordinamento e sinergia tra le iniziative culturali e ricreative promosse dalle  Regioni e Province Autonome in favore delle collettività all’estero, esercizio al quale il CGIE è chiamato a collaborare; l’emissione di una speciale “card” che consentirà ai connazionali all’estero di usufruire di sconti e tariffe agevolate sul territorio nazionale; l’istituzione di un Museo dell’Italia nel Mondo e dell’Emigrazione per il recupero di documenti e testimonianze dell’emigrazione italiana, oggi purtroppo dispersi.
Poi l'intervento del Segretario Generale del CGIE Franco Narducci che è tra i deputati eletti al Parlamento nella circoscrizione estera ed ormai prossimo a lasciare la sua carica. Narducci ha detto che "Non si può congelare per quasi un anno il massimo organismo di rappresentanza delle comunità italiane all’estero, eletto democraticamente per dare a voce agli interessi dei connazionali residenti in 36 nazioni del nostro pianeta e in aderenza ai principi affermati dagli articoli 3 e 35 della Costituzione italiana", ha affermato con decisione. "Siamo stati i primi a sostenere che, allorché avessimo avuto la rappresentanza parlamentare eletta all’estero, occorreva ripensare il Cgie nei suoi compiti, funzioni, articolazione, funzionamento e persino dimensione numerica", ha detto Narducci. E a chi nelle ultime settimane "ha asupicato "incautamente" la sua soppressione" ha consigliato "una valutazione retrospettiva del lavoro fatto dal Consiglio dal 1991 ad oggi e allora", ha aggiunto, "sono profondamente convinto che simili affermazioni sarebbero respinte dai fatti". Il Cgie di domani, insomma, ci sarà ancora, con un più forte ruolo di "consulenza e raccordo", ma ci sarà.
I lavori proseguono.(Italia Estera)




 

 
 



 
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