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02 ott 2006Finanziaria 2007, manovra da 33,5 mld

La manovra inizia il suo percorso parlamentare che la porterà, entro fine dicembre, verso la sua definitiva approvazione 

 
ROMA, 2 OTT  (Italia Estera) - Finanziaria. Dopo il varo da parte del Consiglio dei ministri, avvenuto venerdì scorso, la manovra inizia ora il suo percorso parlamentare che la porterà, entro fine dicembre, verso la sua definitiva approvazione. Questa settimana già affronta il giudizio delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.
I giudizi di maggioranza ed opposizione sono contrapposti, almeno per ora. Infatti per il centrosinistra questa  Finanziaria è centrata su sviluppo, risanamento, equità sociale e tutela delle fasce più deboli, per il centrodestra invece questa manovra è tutta da bocciare, tanto che lancia la sfida della protesta di piazza.
Al di là degli atteggiamenti di facciata  (pare che addirittura non ci sia accordo nel centrodestra per scendere in piazza) i tecnici delle due  coalizioni sono già al lavoro per preparare  gli emendamenti con i possibili «ritocchi» da apportare.
Per Forza Italia, «ci troviamo di fronte a degli uomini di governo che nel migliore dei casi sfottono le categorie sociali che rappresentano la spina dorsale del paese e nel peggiore minacciano l'opposizione», spiega il vicecoordinatore del partito Fabrizio Cicchitto.
«Quella del governo - afferma Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di Alleanza Nazionale - è un'aggressione all'Italia: con la Finanziaria non soltanto si aumentano le tasse per fasce di reddito alti, ma per la gran parte della popolazione italiana». I centristi, per il momento, non attaccano frontalmente.
«L'opposizione - dice il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini - farà una durissima battaglia in Parlamento contro la Finanziaria del governo e il ricorso alla piazza ci sarà solo di fronte ad una manifesta sordità dell'esecutivo».
Diversa la posizione della Lega Nord. «Di vergognoso in giro c'è soltanto la Finanziaria tutta tasse e 'marchette’ che questo governo ha presentato». Dice Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali del partito.
Il vice premier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema è soddisfatto della manovra varata dal governo: “La Finanziaria è un miracolo. Essere riusciti a fare una manovra da 33 miliardi di euro, nella situazione in cui ci trovavamo, è un risultato straordinario”. Ma non se ne nasconde i limiti: “È solo il primo passo”, spiega il vice premier, ed “è carente in alcuni punti”, innanzitutto in “innovazione e modernizzazione”. D'Alema  osserva anche come «adesso iniziano le sfide più difficili: dobbiamo fare riforme vere, a partire da quella delle pensioni, per poi passare al mercato del lavoro e alle liberalizzazioni. Non voglio tornare ad una sinistra rozzamente egualitaria».
E tra i tanti giudizi manca quello dell’Europa. E per bocca del portavoce della Commissione Europea, Amelia Torres, responsabile dell'economia fa sapere che Bruxelles che per il momento non si pronuncia e rinvia ogni valutazione al 9 novembre, quando saranno approvate le previsioni economiche d'autunno.
Governo e sindacati alzano un muro difensivo intorno alla Finanziaria e, di fronte alla mobilitazione dell'opposizione, limano le proteste ed esaltano gli aspetti del provvedimento appena approvato dall'esecutivo.
Intanto proseguono i commenti positivi dal fronte sindacale che oggi riuniranno le segreterie unitarie per esaminare il provvedimento nei suoi dettagli. «Questa polemica sul fatto che sarebbero stati bastonati i ceti medi mi sembra un'esasperazione degna dei partiti della opposizione frutto del bipolarismo che c'è in Italia» ha affermato da Firenze il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, durante un incontro Cgil, Cisl e Uil in corso a Firenze. Per il segretario generale della Cisl, la Finanziaria «ha elementi di equità in cui ci riconosciamo. Ricordo che facemmo uno sciopero contro l'altro governo sul secondo modulo della riforma Tremonti. E come chiedemmo allora anche oggi abbiamo chiesto di garantire i redditi più bassi». «Inoltre - ha aggiunto Bonanni - le tasse locali non rispondono a criteri di progressività. Dobbiamo chiedere garanzie su questi due punti: che non si trasferisca localmente ciò che si risparmia a livello nazionale e che i criteri da usare siano di progressività».
Indicazioni positive sono arrivate dal ministro della Salute, Livia Turco, che ha ricordato come “ci siano sei miliardi in più rispetto allo scorso anno, ci sono maggiori aiuti alle regioni per risparmiare i debiti accumulati a causa della sottostima del governo precedente”.
Il ministro alla Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, ha spiegato che «la riduzione del carico fiscale al di sotto dei redditi di 40 mila euro e l'innalzamento al di sopra dei 75 mila euro ha in qualche modo equilibrato il sistema». A parlare a Genova è il ministro Nicolais. Mentre sulo stesso argomento più cauto è stato il giudizio proveniente dal mondo bancario: “Non mi strappo le vesti se non è prevista una riduzione del cuneo fiscale anche per le banche” ha detto l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. “L'obiettivo della manovra - ha sottolineato Profumo - deve essere il risanamento dei conti dello Stato, e poi un rilancio dello sviluppo”.
Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa nel presentare la finanziaria venerdì ha detto che "le cifre per i governi locali saranno severe". Il ministro ha poi ribadito che la Finanziaria sarà di 30 miliardi: la manovra, a cui si sta ancora lavorando, verrà suddivisa in 15 miliardi a favore dello sviluppo e 15 per il risanamento dei conti pubblici.
La situazione dei conti pubblici e' "molto critica", ha spiegato Padoa-Schioppa, e difficile da risanare perche' nella precedente legislatura sono state adottate politiche "perverse" con il taglio di alcune spese correnti, mentre spese strutturali come sanita' e pubblica amministrazione sono state lasciate crescere.
"Un punto di Pil per lo sviluppo è assolutamente insufficiente mentre la richiesta totale tra ministeri ed altre partite era di 60 miliardi", ha detto il ministro secondo la fonte.
"La lotta all'evasione e la revisione degli studi di settore non si traducono in un aumento del prelievo fiscale, ma sono un recupero del dovuto", ha aggiunto.

Questi tutti i punti della legge

Tra le novità previste confermato l'aumento dell'Irpef per i redditi sopra i 70mila euro. E anche il 65% del Tfr all'Inps. Più tasse sulle rendite finanziarie, ma aumentano gli assegni per i familiari a carico.

Tra i 33,5 miliardi di euro, 20 verranno da tagli alle spese e 13 da nuove tasse. Tra i tagli delle uscite, si prevedono 4 miliardi alla sanità, 4,5 agli enti locali, mentre dalla riforma del Tfr dovrebbero arrivare 5 miliardi. Ecco tutti i punti previsti.

CUNEO FISCALE E' probabile che la cifra prevista di 9 miliardi di euro scenda a quota 6 miliardi e che la misura sia attuata in due tranche. Il 60% dei proventi andrà alle aziende, il 40% ai lavoratori.

ENTI LOCALI Saranno ridotti i trasferimenti agli enti locali, che avranno però maggiore libertà d'azione nell'applicare le loro imposte. In arrivo anche ticket in Pronto soccorso per i casi meno gravi.

FAMIGLIA Tornano gli assegni familiari e i contributi per i figli a carico. Si parla di un bonus di 2.500 euro per i figli da zero a tre anni.
INCENTIVI "VERDI" La Finanziaria si colora anche di verde nelle misure che introducono incentivi per l'installazione di pannelli solari, l'esenzione dal pagamento del bollo per le auto euro 4 e la tassa sui Suv.
IRPEF Arriva un profondo restyling che avrà come punto fermo un abbassamento significativo del prelievo per i redditi fino a 35.000-40.000 euro. Il risultato sarà ottenuto intervenendo soprattutto sul meccanismo delle deduzioni e detrazioni, ma saranno anche rimodulati gli scaglioni di reddito e allargata la no tax area per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Si passerà rispettivamente dagli attuali 7.500 e 7.000 a 8.000 e 7.500. Fino a 15mila euro i redditi saranno tassati al 23%, da 15mila a 28mila al 27%, da 28mila a 55mila al 38%, da 55 a 70mila al 41%, oltre 70mila al 43%.
Si capovolge la logica alla base dei due moduli targati Tremonti che aveva trasformato le detrazioni in deduzioni e si torna al vecchio sistema. Il ritorno alle detrazioni sarà accompagnato da un incremento consistente degli importi per i familiari a carico, determinando cosi quell'alleggerimento del prelievo a favore dei nuclei più numerosi e dei nuclei monoreddito. La detrazione per il coniuge a carico e per ogni figlio dovrebbe aggirarsi intorno a 1.000 euro per i redditi bassi per poi decrescere col crescere del reddito. Sempre a favore della famiglia è previsto un significativo incremento degli assegni familiari per i redditi più bassi. L'ipotesi è di prevedere un assegno di 2.500 euro per i figli da zero a tre anni.
PENSIONI: in vista della riforma strutturale, che sarà attuata con la legge delega che accompagnerà la Finanziaria, ci sarà la chiusura di una finestra per l'anzianità. Nella manovra invece dovrebbe entrare un contributo del 3% per le pensioni oltre i 60mila euro, o in alternativa un raffreddamento della perequazione per le pensioni più alte. La contribuzione per i parasubordinati salirà dal 18% al 23%, quella per gli autonomi dal 18,5% al 20%. Contributi più salati anche su alcune forme di lavoro precario e su alcuni istituti regolati dalla legge Biagi come l'apprendistato e il contratto di reinserimento per gli over 50. Tramontata invece l'ipotesi di creare l'Inpu, l'istituto di previdenza unico al posto di Inps, Inpdap, Ipsema e Ipost. La delega previdenziale potrebbe comunque contenere norme per il riordino generale degli enti previdenziali.
TFR: la riforma sarà anticipata al gennaio 2007. La parte del Tfr che non sarà indirizzata alla previdenza integrativa sarà attribuita per il 65% a un fondo gestito dall'Inps.
SVILUPPO: Alcune misure del ddl Bersani sullo sviluppo industriale saranno trasferite in Finanziaria. In particolare, il pacchetto di norme sui "progetti innovazione" saranno inseriti nella manovra per consentirne la partenza già dal prossimo anno.

RENDITE FINANZIARIE: sarà riordinata e razionalizzata la tassazione delle rendite finanziarie con l'introduzione dell'aliquota unica al 20% al posto delle due aliquote attuali al 27% per i depositi di conto corrente e per le obbligazioni con scadenza inferiore ai 18 mesi e del 12,5% per titoli di Stato, obbligazioni con scadenza superiore a 18 mesi, plusvalenze azionarie (tranne le partecipazioni qualificate che sono tassate per il 40% del valore attraverso l'Irpef), fondi d'investimento e dividendi. Il maggior gettito sara' compreso tra tra 1,5 e 4 miliardi di euro a seconda delle esenzioni ed esclusioni che saranno introdotte. La misura sarà inserita nel dl collegato alla finanziaria.
STUDI SETTORE: sarà triennale la revisione degli studi di settore per garantire una maggiore adesione alla realtà economica. L'obiettivo del governo è quello di ottenere un adeguamento delle dichiarazioni dei redditi di autonomi e commercianti in maniera concordata e condivisa.
SUCCESSIONI: dovrebbe saltare la reintroduzione dell'imposta di successione e donazioni. Probabile un aumento delle imposte catastali e ipotecarie ai fini della successione.
AUTO E SUV: prevista l'esenzione dal pagamento del bollo per cinque anni per chi acquista auto nuove euro 4. Viene introdotta una supertassa per i Suv.

IRES: l'imposta sulle società potrebbe essere rivista: è stata istituita una commissione con l'obiettivo di valutare le eventuali modifiche da apportare alla riforma Tremonti. Il governo potrebbe chiedere una delega per il riordino.
CASA: per le giovani coppie potrebbe arrivare un "bonus affitto". La misura sarebbe collegata alla riforma della tassazione dei redditi da locazione ai quali sarebbe applicata una imposta sostitutiva con aliquota al 20% allo stesso modo delle rendite finanziarie. La misura, oltre al carattere sociale avrebbe anche l'obiettivo di favorire l'emersione e combattere gli affitti in nero. Inoltre, lo sgravio Irpef del 36% e l'Iva al 10% sulle ristrutturazioni in scadenza a fine anno potrebbe essere concentrato su interventi in grado di garantire risparmio energetico. In pratica, ci sarebbe uno sconto intorno al 50-60% per l'istallazione di pannelli solari, l'acquisto di caldaie a consumo ridotto e la riqualificazione edilzia.
BONUS INCAPIENTI: con la Finanziaria tornerà il bonus per gli incapienti. In pratica per i pensionati esclusi da eventuali riduzioni Irpef perche già esenti per via del reddito basso con la tredicesima arriverà un bonus di 150 euro. In alternativa si studia l'ipotesi di raddoppiare l'adeguamento al costo della vita per le pensioni al minimo.
BOND INFRASTRUTTURE: per la realizzazione di infrastrutture sono in arrivo obbligazioni ad hoc. I bond potranno contare su una tassazione piu' leggere e potranno essere emessi da societa' ed Enti interessati alla realizzazione di grandi opere.

ENTI LOCALI: i tagli ai comuni dovrebbero ammontare a 1,8 miliardi. In cambio gli Enti locali potranno contare al posto di una parte degli attuali trasferimenti su una compartecipazione Irpef. Si pensa anche di aumentare il tetto dell'addizionale Irpef attualmente allo 0,5% e di permettere agli enti l'introduzione di tasse di scopo.
SANITA': la finanziaria ratificherà il "patto per la salute" siglato tra regioni e governo. Dal comparto arriveranno risparmi per 3 mld di cui 2 da razionalizzazioni nella spesa farmaceutica e il riordino dei ticket di compartecipazione. Le regioni che non rispettano gli obiettivi di spesa dovranno aumentare le addizionali Irpef e Irap. E' anche prevista la riorganizzazione dei medici di famiglia e quella della rete ospedaliera. Vengono introdotti ticket per le prestazioni che non hanno carattere di urgenza al pronto soccorso, quelle che ricadono sotto la classificazione di "codice bianco". Inoltre, si va verso un aumento dei ticket sulla diagnostica e le prestazioni specialistiche.
CATASTO: saranno coinvolti i Comuni nella gestione del catasto in funzione sia del suo aggiornamento che della lotta all'evasione nel settore degli immobili. Il governo chiederà anche una delega per la revisione degli estimi che scatterà dopo il passaggio della gestione del catasto agli enti locali.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: i risparmi nella Pubblica amministrazione dovrebbero aggirarsi intorno ai 3 miliardi. Si punta a razionalizzare a livello territoriale le strutture dello stato accorpando e unificando uffici. Si pensa di anche di accorpare Formez e Scuola superiore della Pa. Non è escluso una delega a governo con il compito di riordinare tutti gli enti sopprimendo quelli che hanno esaurito la loro funzione. Dalla soppressione degli enti inutili arriveranno risparmi per complessivi 900 mln nell'arco dei prossimi tre anni. Quanto al personale accanto al superamento progressivo del precariato ci potrebbe essere un alleggerimento del blocco del turn over. Per i dirigenti della Pa che non raggiungono gli obiettivi di risparmio e di riorganizzazione indicati dalla finanziaria salta l'indennita' di risultato. Sforbiciata anche per le spese delle missioni all'estero che subiranno un taglio del 20%.
CENTRALE ACQUISTI: Per gli acquisti di beni e servizi della Pa arriva un programma di razionalizzazione incentrato su 'convenzioni quadro' e centrali regionali di spesa. Per gli acquisti di beni e servizi al di sotto della soglia di rilievo comunitario gli Enti sono tenuti a far ricorso al mercato elettronico della Pa. Sempre per contenere la spesa e' previsto a livello regionale la costituzione di Centrali di acquisto di beni e servizi che operano come centrali di committenza per le amministrazioni ed enti regionali.

VISCO SUD: per il Mezzogiorno torna la cosiddetta Visco-sud. In pratica, per le imprese che effettuano nuovi investimenti nelle aree territoriali "Obiettivo1' viene istituito un credito d'imposta entro la misura massima consentita nel rispetto dei criteri e dei limiti di intensita' di aiuto stabiliti dalla Commissione europea per gli aiuti di carattere regionale. Per il sud arriveranno circa 1 mld di finanziamenti aggiuntivi portando la dote complessiva nel 2007 a 1,5 mld.

ZONE FRANCHE: piccole zone franche potrebbero essere costituite nelle aree metropolitane degradate e nei porti. La misura riguarderebbe le Pmi e sarebbe adottata ricalcando il modello delle zone franche in Francia.
PMI: In arrivo un mercato dei capitali riservato alle Pmi sulla falsariga dell'Aim, Alternative investment market, di Londra. In pratica le piccole e medie imprese potranno accedere a un mercato dei capitali a loro espressamente dedicato. La misura, che ha l'obiettivo di incentivare i meccanismi di accumulo di capitale delle Pmi potrebbe entrare in finanziaria e contare anche su incentivi fiscali ad hoc




 
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