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25 set 2006Benedetto XVI incontra i rappresentanti del mondo islamico: ''Il dialogo necessità vitale per il nostro avvenire''

Dopo le tensioni seguite al discorso di Regensburg il Papa dice: ''Stima e rispetto per credenti musulmani''. Poi il richiamo al ''reciproco rispetto della libertà religiosa''
CITTA’ DEL VATICANO, 25 SET. Dopo le polemiche innescate dal fraintendimento della sua "lectio magistralis" del 12 ottobre a Ratisbona, il Papa cerca di aprire un nuovo capitolo nel dialogo con l'Islam. Per questo sono stati invitati a Castel Gandolfo esponenti dell'Islam d'Italia e diplomatici dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede.
Benedetto XVI  non torna sui : “Ben note - dice - sono le circostanze che hanno motivato questo nostro appuntamento". ''Rinnovo la stima e il profondo rispetto che porto ai credenti musulmani''.
 Il Papa  guarda avanti, alle sfide aperte per i credenti, in “un mondo relativista che ha smarrito il senso della trascendenza dall'universalità della ragione, abbiamo assolutamente bisogno di un dialogo autentico tra le religioni e tra le culture''.
Nel suo intervento, il Pontefice ha insistito sull'importanza del dialogo fra cristiani e musulmani e cita ampiamente quella che definisce la "Magna Charta per la Chiesa cattolica del dialogo islamo-cristiano", la dichiarazione conciliare Nostra Aetate, e il proprio discorso ai rappresentanti musulmani tenuto a Colonia nell'agosto 2005.
 
 
Il dialogo, ha detto Ratzinger, ''è una necessità vitale per il nostro avvenire''.  Affinché, poi, il dialogo fra cristiani e musulmani dia frutti positivi è necessario che valga il principio della ''reciprocità in tutti i campi, soprattutto per quanto concerne le libertà fondamentali e più in particolare la libertà religiosa'', ha detto Benedetto XVI citando le parole pronunciate da Giovanni Paolo II davanti ai giovani di Casablanca in Marocco. ''Gli insegnamenti del passato - aveva spiegato poco prima il Pontefice ricordando - appunto - la dichiarazione conciliare 'Nostra aetate' - non possono dunque non aiutarci a ricercare vie di riconciliazione, perché nel rispetto dell'identità e della libertà di ciascuno, diamo vita a una collaborazione ricca di frutti al servizio dell'intera umanità''.


E' ''necessario che, fedeli agli insegnamenti delle loro rispettive tradizioni religiose - ha aggiunto il Pontefice - cristiani e musulmani imparino a lavorare insieme, come già avviene in diverse comuni esperienze, per evitare ogni forma di intolleranza ed opporsi ad ogni manifestazione di violenza''. ''E' altresì doveroso che noi - ha proseguito - autorità religiose e responsabili politici, li guidiamo ed incoraggiamo ad agire così''.
 
Nella parte conclusiva del suo discorso, infine, Ratzinger ha indicato nella pace, nell'affermazione dei diritti umani e nella difesa della vita le sfide comuni a cristiani e musulmani. Quindi ha fatto gli auguri agli islamici per l'inizio del mese sacro del Ramadan.
L'incontro, promosso dalla Santa Sede in accordo con le rappresentanze del mondo islamico, ha lo scopo di rilanciare il dialogo fra la Santa Sede e l'Islam. Fra i Paesi rappresentati anche Pakistan, Indonesia, Turchia, Iran, Iraq, Siria e Tunisia. Il Sudan, l'unico assente tra quelli che hanno rapporti diplomatici con la Santa Sede.
Benedetto XVI ha parlato   di fronte ad oltre 40 rappresentanti del mondo islamico riuniti a Castel Gandolfo nella Sala degli Svizzeri. Tra questi, 22 diplomatici dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede, 16 membri della Consulta islamica in Italia e 3 rappresentanti del Centro islamico culturale in Italia e della Lega musulmana mondiale invitati dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.

L'incontro era stato introdotto dal cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: ''Abbiamo insieme un passato da condividere ed un futuro da assicurare, condividendo, nei nostri rispettivi richiami ad Abramo, la fede nel Dio unico ed il nostro rispetto dell'uomo creato a sua immagine e somiglianza''.

Al termine del suo intervento, il Pontefice ha salutato personalmente i rappresentanti del mondo islamico.



 
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