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18 set 2006L'inaugurazione dell'anno scolastico al Quirinale

ROMA, 18 SET. (Italia Estera) - L'inaugurazione dell'anno scolastico  quest'anno - per la prima volta - si è svolta al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Duemila circa gli studenti presenti alla cerimonia che ha intervallato momenti di solennità a spazi di spettacolo.
 
''Scuola occasione per rispetto e tolleranza''. Sono le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano pronunciate durante la cerimonia di apertura dell'anno scolastico al Quirinale alla presenza del ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni e di una rappresentanza di alunni da ogni parte d'Italia. Erano presenti anche i ministri Parise e Giovanna Melandri.

Per il capo dello Stato ''Investire nella scuola è una priorità per un paese democratico e moderno impegnato in Europa e aperto al mondo''.
Napolitano ricorda che ''l'Europa ci chiede di accrescere l'efficienza dei sistemi scolastici, con l'obiettivo di ridurre le diseguaglianze e di elevare la competitività della nostra economia. L'istruzione complessiva di un paese è il suo capitale umano - sottolinea il Presidente della Repubblica - nella scuola si formano autonomia di giudizio e spirito critico, fattori decisivi quando a contare è la professionalità e la capacita' di innovazione''.

In tal senso, ''il lavoro delicato e difficile degli insegnanti deve essere maggiormente riconosciuto e valorizzato'', è la ferma richiesta del presidente. ''La scuola è il primo luogo dove si possono combattere le disuguaglianze''. Resta il fatto che ''lo studio è fondamentale''. E lo è ''soprattutto per quelli con i quali la sorte è stata più avara. Se non avete avuto la fortuna di nascere in una famiglia particolarmente ricca di mezzi o di cultura - si rivolge direttamente il capo dello Stato alle scolaresche- la scuola può darvi una buona mano a recuperare''.

Il presidente invita poi gli alunni a ''pensare allo studio come a un dono molto importante che fate all'amico più caro: voi stessi. E' un dono che nessuno potrà mai portarvi via e che vi servirà sempre. Non si impara una volta per tutte, ma cio' che adesso apprendete a scuola vi servirà ad
imparare ancora, nella vita''.
 
Il presidente della Repubblica ha ricordato che la scuola è una palestra di vita e lo è ancora più oggi che accoglie molti studenti stranieri. "Vorrei che tutti sentissimo la presenza degli studenti stranieri come una risorsa in un paese che ha bisogno di giovani energie ed intelligenze". Rivolgendosi a questi ultimi ha detto: "So che le difficoltà da superare sono per voi spesso più grandi, le conosciamo bene e le comprendiamo: anche gli italiani sono stati emigranti e hanno dovuto affrontare gli stessi ostacoli. Ebbene per voi è ancora più importante l' impegno a conquistare un patrimonio di conoscenze che vi aiuti a sentirvi sempre più cittadini in Italia: nuovi cittadini di una comune patria".
 
Infine un riferimento all'attualità e alla situazione del Medio Oriente: ''La pace è un valore che è nel cuore di tutti: costruire la pace nella giustizia è un dovere e un impegno a cui non possiamo sottrarci'', dice Napolitano, raccogliendo il ''grido di dolore'' rivolto al capo dello Stato da una giovane studentessa libanese.
 
Il Presidente della Repubblica nel corso della cerimonia ha consegnato alla madre della giovane honduregna Iris Noelia Palacios Cruz la Medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria. La baby sitter il 25 agosto scorso, ha sacrificato la propria vita, annegando nelle acque di Porto Santo Stefano, per salvare quella della bambina che le era stata affidata dai genitori. Questa la motivazione: ''Con generoso slancio e coraggiosa determinazione, non esitava a tuffarsi nel mare mosso per le forti correnti, in soccorso della piccola Letizia Vassallo che rischiava l'annegamento. Nel disperato tentativo, stremata dallo sforzo, veniva travolta dalla corrente perdendo la vita. Luminosa testimonianza di generoso altruismo, spinto fino all'estremo sacrificio che ha riscosso l'unanime ammirazione della Comunita' nazionale.''
 
Anche il ministro Fioroni nel corso del suo intervento  ha fatto un riferimento agli studenti immigrati: "non è un'invasione - ha detto - ma una straordinaria opportunità per un'educazione più ricca e capace di guardare oltre i confini nazionali ed europei, stimolando il dialogo e lo scambio culturale". "E' nella scuola - ha osservato ancora Fioroni - più che in altri luoghi del vivere sociale, che può nascere una 'nuova cittadinanza'. Così tutti noi avremo modo di sperimentare nuovi modelli di convivenza e di responsabilità reciproca".(Italia Estera) -
 



 
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