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16 set 2006Oriana Fallaci é morta a Firenze

Servizio di Beppe Nisa
FIRENZE, 15 SET - (Italia Estera) -  Oriana Fallaci si è spenta nella sua Firenze dove era nata il 29 giugno del 1929. Viveva a New York, nell'Upper East Side di Manhattan. Da  15 anni lottava contro il cancro da lei definito 'L'Alieno’. La salma di Oriana Fallaci è stata vestita con un tailleur e, al polso, un orologio militare. Lei stessa aveva desiderato così. E per suo espresso desiderio non sarà allestita una camera ardente. Verrà sepolta domani in forma strettamente privata nel cimitero evangelico degli Allori, in via Senese a Firenze, dove si trova la tomba di famiglia.
 
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia della sua morte, ha inviato ai familiari un messaggio di intensa partecipazione al loro dolore, nel quale si legge: "Scompare con Oriana Fallaci una giornalista di fama mondiale, autrice di grandi successi editoriali, appassionata protagonista di vivaci battaglie culturali, ammirevole nella strenua lotta contro il male che l’aveva colpita."
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Gianni Riotta, nuovo direttore del Tg1, in una testimonianza affidata al sito del Corriere della sera dice: “La scomparsa di Oriana Fallaci è un lutto per il giornalismo e la cultura italiana". "Sarebbe del tutto sbagliato giudicare la carriera di Oriana solo per gli ultimi exploit - dice ancora Riotta - per 'La rabbia e l'orgoglio’ con cui ha criticato l'insorgenza islamica nel mondo.
 
E' molto di più, è 'Un uomo' dove aveva ricordato il suo compagno Panagulis, è 'Lettera a un bambino mai nato', é la giornalista che ha rotto il ghiaccio per tutte le giornaliste italiane, con Camilla Cederna. Senza di loro oggi non avremmo quella grande ondata di giornaliste che c'é. E' una donna 'largest than life, come dicono gli americani, piu' grande della vita.
 
 'La Stampa' qualche tempo fa ha fatto un grande reportage su di lei raccontando che le giovani donne islamiche in Iran, leggevano l'intervista a Komehini come simbolo di libertà". Per Riotta "così dobbiamo ricordarla, come la bambina partigiana capace di leggere un discorso straordinario al funerale del padre senza battere ciglio e senza una lacrima. Era una donna straordinaria, di grandissime virtù e anche di grandissimi difetti. Mi mancherà moltissimo, è stata un'amica straordinaria degli anni della gioventù a New York. Grazie di tutto Oriana".
 
Zeffirelli, mi vergogno della viltà di Firenze
"Mi vergogno della vigliaccheria di Firenze, storicamente una città di geni ma anche di mascalzoni e di vigliacchi. Quattro manigoldi le hanno negato il Fiorino d' oro, il massimo riconoscimento, ed è stato come negarle la cittadinanza. Oriana Fallaci è stata la fiorentina più importante del '900 e l' hanno trattata come una nemica". Questo il commento di Franco Zeffirelli che chiede "un pubblico atto di scuse in piazza della Signoria". "Oriana - ha aggiunto - era una donna straordinaria e coraggiosa. Sapevo che era a Firenze da una decina di giorni e questo era un brutto segno. Lei sapeva di morire e ha voluto farlo nella sua città, che lei amava, ma che l' ha trattata malissimo". Il maestro ha aggiunto che sarà presente ai funerali, nella piccola cerimonia di commiato voluta dalla giornalista.
 
Ha voluto morire nella sua Firenze
Oriana Fallaci ha voluto  trascorrere gli ultimi giorni nella sua Firenze  assaporando ancora volta la struggente bellezza della sua Città e discutendo, con mai domato vigore, le sue idee in difesa dell' occidente con un' autorevole personalità della chiesa quale è monsignor Rino Fisichella.  Il vescovo ausiliario di Roma, rettore della Pontificia Università Lateranense e cappellano di Montecitorio
accompagnò la scrittrice all’incontro con papa Benedetto XVI e l’ha incontrata l' ultima volta mercoledì scorso nella clinica Santa Chiara a Firenze.
 
 Le poche persone che le sono state vicine raccontano di una Oriana fortemente sofferente che, nonostante il tumore la divorasse (ha combattuto per 15 anni), è riuscita a trascorrere una ventina di giorni a Firenze, tra giugno e luglio, per rivedere la città della sua infanzia, Palazzo Vecchio, i ponti sull' Arno, ascoltare il suono delle campane del Campanile di Giotto e, soprattutto, passeggiare sotto la Torre Mannelli sul Ponte Vecchio da dove, da giovane, durante gli anni della guerra, svolse con passione il suo ruolo di staffetta del movimento di liberazione.
 
Quindi, un ultimo ritorno a casa a New York per sistemare le sue cose e preparare, grazie all'affetto  del nipote Edoardo, figlio della sorella Paola, che le ha tenuto compagnia, il suo definitivo rientro a Firenze. La sua ultima sera trascorsa a New York, il  2 settembre scorso, chiese per cena ostriche e champagne. La scrittrice e giornalista stava così male che era stato chiamato un sacerdote per darle l'estrema unzione. Ma la Fallaci, prima dell'arrivo del prete, si era improvvisamente ripresa e chiesto di ordinare una cena a base di ostriche e champagne, la sua ultima cena nella casa di New York. La mattina dopo, infatti, è partita per il suo  ultimo viaggio verso Firenze dove è morta la notte scorsa.
 
 Nonostante il dolore e la sofferenza, racconta chi gli è stato vicino fino alla fine, non ha mai smesso di discutere sui temi a lei più cari come la difesa dell' identità dell' Occidente, la determinazione con cui si devono affrontare le altre culture, l' assoluto rispetto "istituzionale" per la chiesa, accresciuto dopo l' incontro col papa, che le è rimasto sempre vivo nel cuore. Eppure lei ha sempre mantenuto la sua posizione di laica totale, che però in gioventù si faceva leggere volentieri i testi di Sant' Agostino da Pier Paolo Pisolini. Per monsignor Rino Fisichella, una delle poche presenze che la Fallaci ammetteva al suo capezzale nell'ultimo periodo della malattia, è morta da atea cristiana.
 
E’ del 2004  l'ultimo libro della trilogia: 'Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci', 126 pagine scritte "in un qualche posto in Toscana nel luglio del 2004" e dedicate alla sorella Paola Fallaci, anche lei giornalista.
Un libro che oggi si può leggere come il suo testamento. La scrittrice-combattente sta già molto male, colpita da anni da un cancro al polmone, e non ha paura a scrivere: "ho la morte addosso". "Ho qualche anticorpo nel cervello - continua senza pudori - ma non ho molto da vivere. Però ho ancora tante cose da dire". Cose che forse avrà detto nel colloquio privato, che si voleva segreto, con papa Benedetto XVI il 27 agosto del 2005 a Castel Gandolfo
 
 
 
La sua ultima intervista
Oriana Fallaci nella sua ultima intervista negli Stati Uniti al magazine degli intellettuali americani New Yorker, non aveva rinunciato a una provocazione: alla giornalista Margaret Talbot aveva confidato il desiderio di far saltare in aria la moschea che dovrebbe sorgere a Colle Val d'Elsa, in Toscana. "Non voglio vedere un minareto nel paesaggio di Giotto”, aveva detto l'autrice di La rabbia e L'Orgoglio. Il New Yorker aveva dedicato in quell'occasione alla Fallaci un servizio-intervista di dieci pagine ripercorrendone la lunga carriera e ricostruendo le sue polemiche prese di posizione dopo l'11 settembre. "Non voglio vedere questa moschea", aveva detto la Fallaci: "E' molto vicina alla mia casa in Toscana. Non voglio vedere un minareto di 24 metri nel paesaggio di Giotto, quando io non posso neppure indossare una croce o portare una Bibbia nel loro paese". Per questo, aveva aggiunto la Fallaci, "se sono ancora viva, andrò dai miei amici a Carrara, sono tutti anarchici. Con loro, prendo l'esplosivo e la faccio saltare!".
 
 Nel servizio sul New Yorker, intitolato 'The Agitator' e accompagnato da foto del passato della Fallaci - tra cui una che la ritrae nel 1979 a intervistare l'Ayatollah Khomeini - venivano ricordate le tappe della carriera di quella che era definita "una delle più acute intervistatrici politiche nel mondo". La Fallaci nell'intervista sottolineava di non aver votato alle ultime elezioni politiche e aveva espresso, con parole forti, un giudizio severo sia su Romano Prodi, sia su Silvio Berlusconi: "Two fucking idiots".
 
"Perché la gente umilia se stessa votando", si era chiesta la giornalista. "Io non ho votato. No! Perché ho una dignità. Se, a un certo punto, mi fossi tappata il naso e avessi votato per uno di loro, mi sarei sputata in faccia". Evocando il passato antifascista della famiglia Fallaci, il New Yorker aveva sottolineato che oggi la scrittrice "vede la minaccia del fondamentalismo islamico come un revival del fascismo contro il quale lei e le sorelle sono cresciute combattendo".
 
All' intervistatrice, la Fallaci aveva ribadito la sua posizione secondo cui l'Europa sta correndo il rischio di trasformarsi in Eurabia, una colonia dell'Islam. I musulmani in Europa, aveva spiegato la scrittrice fiorentina, "rifiutano la nostra cultura e cercano di imporre la loro cultura, o cosiddetta cultura, su di noi. Io lo rifiuto e non è solo un mio dovere verso la mia cultura. E' un mio dovere verso la libertà e verso la combattente per la libertà che sono da quando, ragazzina, combattevo come partigiana contro il nazi-fascismo. L'islamismo è il nuovo nazi-fascismo. Con il nazi-fascismo non è possibile alcun compromesso".
Beppe Nisa /Italia Estera
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Florencia ,15 de septiembre - (Italia Estera) - Oriana Fallaci se ha apagado en su Florencia natal donde habia nacido el 29 de junio de 1929. Vivía en New York en el Upper East Side de Manhattan.Desde hacia 15 añops luchaba contra el cancer por ella definido    “l Alieno”.
Los restos de Oriana Fallaci  fueron vestidos con un  tailler y en su pulso o muñeca, se coloco un reloj militar. Ella misma lo habia deseado así.Y por su pedido no será levantada una cámara ardiente.Será sepultada mañana en forma estrictamnte privada en el Cementerio Evangélico de los Alloi,en la calle Senese en Florencia donde se encuentra la tumba de familia.
El presidente de la República Giorgio Napolitano
Recibida la noticia de su muerte ha enviado a los familiares en su mensaje  de intensa participación a su dolor,en el cual se lee “Desaperece con Oriana Fallaci una periodistaa de fama mundial,autora de grandes sucesos editoriales,apasionada protagonista de vivaces batallas culturuales,admirable en la lucha contrala enfermedad que la aquejaba.

A cargo Gianni Riotta, nuevo Director del TG1  en una entrega confiada al sitio web del Corriere della Sera dice : “La desaparición de Oriana Fallaci es un luto para el periodismo y la cultura italiana. Sería un luto equivocado juzgar la carrera de Oriana solo por las ultimas hazañas dice ,aún, Riotta por  la “Rabbia é l Orgoglio” con el cual ha criticado el resurgimiento islámico en el mundo

Es mucho más,es un uomo, donde recordaba su compañero Panagulis, es Letterra a un Bambino mai nato, es la periodista que ha roto el hielo o el selincio por todos los periodists italianos,con Camila Cerdera.
Sin ellos,hoy no tendriamos aquella gran camada de peiodistas que tenemos.Es una mujer “largest than life” como dicen los americanos mas grande que la vida.
La Stampa, hae algún tiempo ha hecho una gran entrevista sobre ella ,relatando que las jóvenes mujeres islámicas en –Irán-,leían la entrevista a Komeini como símbolo de libertad.
Para Riotta , “así debemos recordarla como la niña partisana capaz de leer un discurso extraordinario en los funerales del padre sin mover una ceja y sin lágrimas. Era una mujer extraordinaria,de grandes virtudes y también de grandes defectos.La hecharemos de menos,ha sido una amiga extraordinaria de los años de la juventud en New York, gracais por todo Oriana.”
Zefirelli, me averguenza de la vileza de Florencia
Me averguenza la villanía de Florencia históricamente una ciudad de genios y también de villanos,cuatro canallas le han negado el Fiorino d Oro,el máximo reconocimiento,ha sido como negrle la ciudadania.
Orina Fallaci, ha sido la florentina más importante del Noveciento y la han tratado como a una enemiga.Este,el comentario de Franco Zefirelli, quien pide un acto publico de excusas en Piazza della Signoria..
Oriana, agregó- era una mujer extraordinaria,valiente. “Sabía que estaba en Florencia desde una decena de días y este era un mal augurio.”Ella sabia de su muerte y ha querido dejarnos desde su ciudad., la cual ella amaba pero donde la han tratado muy mal.
E “maestro”, agregó-quien estará presente a sus funerales en la pequeña ceremonia del último saludo antes de partir, desado por la periodista.
Ha deseado morir en su Florencia
Oriana Fallaci ha querido transcurrir los últimos días en su Florencia,saboreando otra vez la belleza de su ciudad y discutiendo con un jamas domado vigor sus ideas en defensa de occidente con una autoriadad y personalidad de la Iglesia como lo es monseñor Rino Fisichella.
El arzobispo auxiliar de Roma,Rector de la Universidad Pontificia Lateranense y Capellán del Palacio de Montecitorio acompañó a la escritora en el encuentro con el Papa,Benedicto XVI quien la ha visitado el pasado miércoles en al Clínica Santa Clara de Florencia.
Las pocas personas que le estubieron cercanas cuentan de una Orriana fuertemente sufrida que no obstante el cancer la deborara, ha podido pasar unos veinte días en Florencia entre junio y julio para ver nuevamente la ciudad de su infancia.Palazzo Vecchio,el Ponte sull Arno, escuchar el sonido de las campañas del Campanil del Gioto y sobre todo pasear sobre la Torre Mannelli sobre el Ponte Vecchio desde donde, de jóven, durante los años de la guerra desenvolvió con pasión su rol de estafeta del movimiento de liberaciónm.
Por lo tanto, un último regreso a su casa en New York para arreglar sus pertenencias y preparar gracias al afecto de su sobrino ,Eduardo,hijo de su hermana Paola, quien le ha hecho compañía, en su definitivo regreso a Florencia.La última noche pasada en –New York, el 2 de septiembre pasado, pidió ostras y champagne. La escritora y periodista estaba tan mal que le fue llamado un sacerdote para darle la extrema unción.Pero la Fallaci antes de la llegada del sacerdote se mejoró imprevistamente, fue su última cena en la casa de New York. La mañana siguiente partió en su último viaje hacia Florencia, donde murió la pasada noche.
No obstante, el dolor y el sufrimiento, relató quien le habia estado cerca hasta el momento hasta el final, no ha dejado jamás de discutir sobre los temas mas queridos,como la defensa de la identidad de Occidente, la determinación con la cual se deben enfrentar als otras culturas, el absoluto respeto institucional por la iglesia, incrementado después de su encuentro con el Papa, el cual ha quedado vivo en su corazón.Asimismo, Ella, siempre ha mantenido su posición de laica total,quien en su juventud se hacia leer con agrado los textos de San Agustín por Pier Paolo Pasolin.
Para monseñor Rino Fisichella,una de las pocas presencias que la Fallaci admitìa en su espacio en el último perìodo de su enfermedad Ha muerto como atea cristina.
 
Es del 2004 el ùltimolibro e la trilogía Oriana Fallaci entrevista Oriana Fallaci, 126 pàginas.escritas en cualquier lugar de la Toscana en el mes de julio del año 2004 y dedicadasa su hermana,tambièn, periodista “Un libro que hoy se puede leer como un testamento .
La escritora cambativa està ya muy mal,aquejada desde años por un cáncer en los pulmones y no tiene miedo en ecribir “tengo la muerte ensima”,tengo algún anticuerpo en el cerebro,continua ain pudores,pero no tengo mucho por vivir, pero tengo ,aun,tantas cosas por decir, cosas que quizas habrà dicho en el coloquio privado,el que queìa secreto con el papa Benedicto XVI el 27 de agosto del año 2005 en Castel Gandolfo.

Su ùltima entrevista
Oriana Fallaci en su ùltima entrevista en los Estados Unidos al Magazine de los intelectuales americanos,el New Yorker, no habia renunciado a una provocación a la periodista Margaret Talbot, habia confiado un deseo de hacer saltar por el aire la mezquita que surgirìa en Colle Val d Elsa, en la Toscan, “No quiere ver un”minarito” en el paisaje del Giotto ,habria dicho la autora e la “Rabbia e l Orgoglio”. El New Yorker, habia dedicado en aquella ocasión a la Fallaci una entrega, una entrevista de diez pàginas recorriendo su larga carrera y reconstruyendo sus polemicas, tomas de posición, después del 9/11, “no quiero ver esta mezquita” habia dicho la Fallaci. Està muy proxima a mi casa en la Toscana.No quiero ver un “minarito” de 24 metros,
Porque la gente se humilla. A si msima votando, se habria preguntado la periodista, “Yo no he votado” NO¡. Porque tengo dignidad.si en un cierto momento me hubiera tapado la nariz e hubiera votado por alguno de ellos me hubiera lamentado delante de mi cara.

Evocando el pasado antifacista de la familia Fallaci, el New Yorker habia destacado que hoy la escritora “ve la amenaza del fundamentalismo islámico como un revival del facismo contra el cual Ella y su hermana habian crecido combatiendo.
A la entrevistadora, la Fallaci habia manifestado su posición según la cual Europa està corriendo el riesgo de transformarse en Eurabia,una colonia del islam. Los musulmanes ,habia explicado, la escitora florentina, “Rechazan nuestra cultura y buscan de imponer su cultura, sobre nosotros. Yo lo rechazo y no es solo mi deber hacia mi cultura,es mi deber hacia la “libertad” de combativa que soy desde cuando jovencita combatia como partesana contra el nazi-facismo. El islamismo es el nuevo nazi-facismo, no es posible ningun compromiso
 Traducción Gloria Maria Ricciardi/Italia Estera
 
 
 



 
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