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06 set 2006Ad Assisi si é concluso il summit interreligioso di Sant'Egidio

Al dialogo tra le fedi anche il Presidente Napolitano per "testimoniare l'attenzione dell'Italia" al tema del dialogo con l'Islam e con le grandi religioni.

 

Servizio di Beppe Nisa

ASSISI, 6 SET. (Italia Estera) - Una cena di gala, semplice e frugale, tra tutti i leader religiosi metterà il sigillo a questa due giorni di dialogo tra le fedi ad Assisi a conclusione del summit inter-religioso di Sant'Egidio.

Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che è accompagnato dalla Signora Clio, è stato invitato a restare dai frati, per poter meglio conoscere e dialogare con i tanti partecipanti arrivati ieri mattina nella cittadella Umbra per parlare sotto le bandiere ecumeniche di Sant'Egidio,  di pace, dialogo, fraternità, amicizia tra i popoli.
  
Poco dopo le 17, al suono delle campane di San Rufino, gli oltre 200 capi religiosi si sono riuniti con la propria delegazione in un luogo diverso per non dare adito a quelle "confusioni" che a Papa Ratzinger non piacciono perchè è timoroso del rischio di sincretismo. Così musulmani, buddisti, ebrei, scintoisti hanno pregato separatamente in sale e salette allestite per l’occasione.
 
Vicino alla basilica inferiore di San Francesco è stato allestito un palco per ospitare alcuni interventi: Il vescovo di Assisi, il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il cardinale Crescenzio Sepe Arcivescovo di Napoli  e una ragazza ugandese che racconta gli orrori della guerra nel suo paese, ora avviato alla pace grazie alla mediazione di Sant'Egidio.
 
Il presidente della Comunità di Sant Egidio, Andrea Riccardi  nel suo intervento ha lanciato un appello ai Religiosi di qualunque credo perchè non si facciano mai "trascinare dalla logica della guerra". Né "sacralizzino gli odii o benedicano le armi". Poi rivolge un accorata preghiera a cristiani, musulmani, buddisti, scintoisti, ebrei. "Voglio solo affermare che i conflitti non sono un destino metafisico dice Ci sono responsabilità politiche, culturali, di uomini che preparano i conflitti che scavano abissi e lasciano incancrenire le guerre". E anche le religioni non sono immuni da questa logica perversa. "E' la terribile responsabilità umana". Il messaggio che viene lanciato incoraggia a guardare avanti e procedere con determinazione sulla via del dialogo: "la pace è il nome di Dio" e "Dio non vuole la guerra".
 
L’ultimo a salire sul palco è stato il Presidente Napolitano. La sua presenza ad Assisi, "testimonia l'attenzione dell'Italia" al tema del dialogo con l'Islam e con le grandi religioni. Anche nel gennaio del 2002 l'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi si recò nella cittadina umbra per prender parte al summit convocato da Papa Wojtyla a cinque mesi dall'attacco alle torri gemelle. Napolitano ha incontrato anche una delegazione di leader religiosi.
 
"Chi viene nel nostro Paese per trovare lavoro non può non tenere conto del nostro quadro di regole e principi, soprattutto se vuole acquisire la cittadinanza" Ha detto Napolitano.
Nel nostro paese c' è una convivenza multi-culturale.
I  giornalisti gli hanno chiesto: Come si può conciliare il dialogo fra queste diverse culture e il rispetto delle regole del nostro paese?  "Non ci deve essere contraddizione. Noi - ha risposto il presidente della Repubblica - abbiamo una Costituzione, abbiamo dei principi in cui si riconoscono dei diritti e si stabiliscono delle regole. Chi viene nel nostro  paese per trovare lavoro non può non tenere conto di questo quadro di riferimento". "Soprattutto - ha aggiunto Napolitano -, se vuole acquisire la cittadinanza, deve riconoscersi in quei principi e in quelle regole". Il capo dello Stato in un passaggio delle sue dichiarazioni ha detto: "Io mi auguro che la cittadinanza si possa acquisire più facilmente"
 
 La cerimonia sulla piazza è terminata con la lettura di un appello comune letto da una donna somala e con l'accensione dei ceri alla quale ha partecipato anche il Presidente Giorgio Napolitano
 
Dopo questo grande summit di Assisi la piccola Onu di Trastevere sta preparando un grande convegno a Napoli. Obiettivo: "portare il Mediterraneo al centro dei rapporti tra tutti i popoli che si affacciano su questo mare e trovare assieme sbocchi per la pace".
L'annuncio é stato dato da Andrea Riccardi nel corso di una conferenza stampa. "I tempi per organizzarlo sono di un anno circa". "Ci sarà ha detto Riccardi dopo Assisi un prossimo appuntamento che vuole avere come scenario tutto il Mediterraneo, luogo cruciale al mondo dove le religioni devono confrontarsi.
Servirà per fare in modo che le tre grandi religioni si confrontino" aggiungendo anche che la Comunità di Sant'Egidio è preoccupata "a che il Mediterraneo possa trasformarsi in luogo di conflitti. Il problema della pace è centrale nel Mediterraneo.  Noi vorremmo mettere al centro dei colloqui la terra santa e il suo futuro".
 
Sul tappeto anche ipotesi di summit tra religioni in paesi musulmani. "Ci sono anche proposte da parte del Marocco e della Turchia. Al contempo abbiamo rifiutato di partecipare ad una iniziativa che avrebbe tanto voluto la Siria e il presidente Bashar al Assad. L'abbiamo rifiutata perché avrebbero escluso dai dibattiti personalità ebraiche ed israeliane".
 

Beppe Nisa/Italia Estera




 
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