ROMA, 21 LUG. (Italia Estera) - Nel Consiglio dei Ministri di oggi il Governo ha deciso di avvalersi della possibilità - prevista dal Testo unico in materia di immigrazione e previa acquisizione dei pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari - di riaprire le quote dei flussi d'ingresso per lavoratori extra-comunitari per l'anno 2006, allo scopo di soddisfare le domande presentate dai datori di lavoro per l'impiego di cittadini extra-comunitari.
La quota precedente di 170.000 persone si è infatti rivelata insoddisfacente. Si apre quindi la possibilità di impiegare ulteriori 350.000 lavoratori extra-comunitari. Secondo quanto previsto dalla legge, nell'ambito di questo contingente verrà data una preferenza ai Paesi con i quali l'Italia ha concluso accordi in materia di immigrazione. Non saranno accettate domande successive alla data odierna. Il Governo ha infine stabilito - con comunicazione scritta alla Commissione europea - di allinearsi ai Paesi del Nord-Europa (Regno Unito, Svezia e Irlanda) rinunciando ad avvalersi del regime transitorio sull'accesso dei lavoratori previsto dagli accordi di adesione di otto Paesi dell'Unione Europea di recente ingresso (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacchia, Slovenia, Ungheria). L'Italia, ponendo in tal modo fine alla discriminazione tra cittadini comunitari, applicherà dunque pienamente anche nei confronti di questi Paesi i princîpi del Trattato di Roma.
Il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero ha fatto sapere che ai fini del conteggio dei 350 mila ingressi di lavoratori extracomunitari del decreto flussi, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, saranno valide tutte le domande dei datori di lavoro presentate fino ad oggi.
Il ministro - informa un comunicato - ha precisato che ora l'iter del decreto prevede un passaggio alla Conferenza stato-regioni e alle commissioni parlamentari: "Credo che potrà entrare in vigore intorno alla fine di settembre". Con il decreto odierno, arriva cosi a 520 mila il numero complessivo di ingressi di lavoratori extracomunitari, "una cifra - ha osservato - che corrisponde alle esigenze rilevate per quest'anno". Ferrero ha poi segnalato che il suo ministero insieme a quello diretto da Amato sta lavorando alle modifiche delle procedure, con l'obiettivo di accelerarle, per verificare i requisiti degli aspiranti lavoratori. "Per quel che mi risulta - ha osservato - so che pochissime domande sono già esaminate, le procedure della legge sono disastrose. Questo è un altro pezzo avvelenato della Bossi-Fini". Per il ministro con questo provvedimento si comincia ad "affrontare il tema dell'immigrazione senza ideologia, senza approcci reazionari, senza costringere gli immigrati a vivere nell'illegalità. Si prende finalmente atto del fenomeno in modo realistico". Ferrero ha anche detto che "la regolarizzazione è un potentissimo fattore di inclusione sociale e che la percentuale di delinquenza fra gli immigrati regolari è più bassa della media di quella degli italiani".
Ed il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini al Caffé della Versiliana a Marina di Pietrasanta, commentando la decisione del Governo di modificare il decreto-flussi ha detto:"Cercano di aggirare con uno stratagemma la mia legge, ma la loro legge non passerà perché non hanno i numeri". (Italia Estera) -