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14 lug 2006La sentenza della Caf sul calcio: Juve, Lazio e Fiorentina in B, Milan resta in A

ROMA, 14 LUG. (Italia Estera) - Juventus in B con 30 punti di penalizzazione e 2 scudetti in meno. Fiorentina e Lazio retrocesse tra i cadetti e costrette a partire con penalizzazioni di 12 e 7 punti. Milan in Serie A ma privato di 44 punti nella classifica finale 2005-2006, escluso dalle competizioni europee e penalizzato di 15 punti nel prossimo campionato di massima divisione.

E' il nucleo della sentenza pronunciata da Cesare Ruperto, presidente della Commissione d'appello federale. Poco dopo le 21, all'hotel Parco dei Principi di Roma, l'ex presidente della Corte Costituzionale ha letto il verdetto che chiude il processo iniziato lo scorso 29 giugno. L'iter, cominciato con il 'no' a quasi tutte le eccezioni presentate dai legali della difesa, è arrivato al traguardo oggi dopo 50 ore di dibattimento e una settimana di Camera di Consiglio. Il collegio giudicante ha usato la mano pesante nei confronti di almeno 3 dei 4 club deferiti dal procuratore federale Stefano Palazzi.

L'accusa aveva chiesto la serie C con 6 punti di penalizzazione per la Juventus. Milan, Lazio e Fiorentina rischiavano la serie B con 'zavorre' comprese tra 3 e 15 punti. Il verdetto salva parzialmente solo i rossoneri, che rimarranno nella massima serie con un fardello di 15 punti. Per gli altri, retrocessione in serie B. La promozione rischia di essere un miraggio per la Vecchia Signora. Meno proibitiva l'impresa per viola e biancocelesti. La Juventus, così come aveva ipotizzato l'accusa, è stata ritenuta il perno di un ''sistema sofisticato'' in grado di condizionare il regolare svolgimento del campionato.

La conferma arriva anche dall'entità delle sanzioni comminate ad Antonio Giraudo e Luciano Moggi: l'ex amministratore delegato e l'ex direttore generale del club torinese sono stati puniti con l'inibizione di 5 anni e con la preclusione a ricoprire cariche federali. In una parola: radiazione. Mano pesante anche nei confronti dei vertici viola: inibizione di 4 anni Diego Della Valle, presidente onorario della Fiorentina. Inibizione di 3 anni e 6 mesi per il presidente Andrea Della Valle e per l'amministratore delegato Sandro Mencucci.

Tre anni e 6 mesi anche per Claudio Lotito, presidente della Lazio. Solo 1 anno di stop per Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan. Il vero colpevole, in casa rossonera, è l'ex addetto agli arbitri Leonardo Meani (3 anni e 6 mesi). Gradualità anche nelle sanzioni comminate alle istituzioni. L'organo giudicante ha punito con l'inibizione di 4 anni e 6 mesi l'ex presidente federale Franco Carraro. Cinque anni per l'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini. Cartellino rosso per l'ex presidente dell'Aia Tullio Lanese (2 anni e 6 mesi) e per l'ex designatore Pierluigi Pairetto. Per difetto di giurisdizione non è stato giudicato l'altro ex designatore Paolo Bergamo.

Un anno di inibizione per il designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei e per l'assistente Claudio Puglisi. Tra gli arbitri, paga soprattutto Massimo De Santis (4 anni e 6 mesi), seguito a ruota da Paolo Dondarini (3 anni e 6 mesi). Tre mesi di inibizione per Gianluca Paparesta. Prosciolti Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti e Paolo Bertini.

Per effetto delle decisioni prese in primo grado nel processo sportivo la prima squadra ad accedere direttamente in Champions League è l'Inter, seguita dalla Roma. In virtù della retrocessione della Lazio con penalizzazione di 7 punti, ai preliminari di Champions parteciperanno il Chievo come terza squadra classificata e il Palermo come quarta.

''Abbiamo lavorato senza condizionamenti. Non sono né soddisfatto, né insoddisfatto. Ho fatto solo il mio dovere'', ha detto alla fine Ruperto chiudendo il primo atto della vicenda giudiziaria.
Tutti i club annunciano battaglia e ricorreranno davanti alla Corte federale, secondo e ultimo grado del giudizio sportivo. (Italia Estera) -
 



 
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