L’editoriale di Marco Basti su Tribuna Italiana
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BUENOS AIRES 6 Giu -Tribuna Italiana/Italia Estera -“Eppur si muove” direbbe Galileo. Sembra infatti che qualcosa cominci a muoversi nei rapporti tra l’Italia e l’Argentina dopo l’impasse verificatasi nei tradizionalmente intensi, ottimi rapporti tra i due Paesi, praticamente da quando assunse l’attuale Presidente argentino. Inutile dilungarsi adesso sulle ragioni che portarono all’attuale situazione. Basti dire che c’è ancora da superare la questione dei circa 400mila risparmiatori italiani rimasti fuori dal piano di ristrutturazione del debito pubblico argentino, perché non accettarono la riduzione del 75 per cento del capitale, proposta dal governo argentino. Una situazione nella quale, oltre alla cessazione di pagamento da parte dell’Argentina, ha influito la posizione di alcune banche italiane, che rifilarono i titoli che stavano per cadere in default a piccoli risparmiatori ignari del pericolo che incombeva sui loro capitali.
Con la vittoria del centrosinistra in Italia, le posizioni, le vedute sul problema tra i due governi sono più vicine, come più amichevole è la disponibilità al dialogo. La presenza, domenica scorsa alla Festa della Repubblica nel teatro Coliseo del Vice presidente dell’Argentina Daniel Scioli, accanto al sen. Luigi Pallaro e all’on. Ricardo Merlo, parlamentari italiani eletti in rappresentanza degli italiani dell’America meridionale e dell’Ambasciatore d’Italia Stefano Ronca, è di per sè un segnale di una tappa nuova che potrebbe cominciare nelle prossime settimane nei rapporti tra i due governi.
Al Coliseo si è parlato di reciproche simpatie tra le due sponde dell’Atlantico, di dialoghi telefonici tra i capi dei due governi, di disponibilità ad accogliere qualsiasi segnale per continuare ed approfondire un rapporto tra i due Paesi affinché l’Italia continui a dare - perché ha chiarito l’amb. Ronca non è mai venuta meno la collaborazione italiana - il suo contributo allo sviluppo argentino.
Ci sono segnali tra le due parti. Altri segnali sono attesi nelle prossime settimane perché riprenda la fiducia tra Roma e Buenos Aires. Negli ultimi anni i rapporti tra le due capitali non sono stati buoni. Il nuovo governo italiano ha lanciato segnali che, almeno da quanto ha detto il Vicepresidente Scioli, hanno trovato buona accoglienza. C’è da augurarsi che ci siano altre risposte ancora.
Ci sono state novità al Coliseo ed hanno riguardato la parte formale della celebrazione. Per quanto riguarda la parte artistica, sarebbe bene che gli organizzatori pensassero a un rinnovamento dello spettacolo offerto, cogliendo inoltre l’occasione della Giornata dell’Immigrante Italiano in Argentina e della Settimana della Cultura Italiana a Buenos Aires, della quale non ci siamo quasi mai occupati.
E’ giusto chiedere riconoscimenti, come sono appunto la Giornata e la Settimana, ma è controproducente non metterli in evidenza organizzando manifestazioni all’altezza. In questo senso - e questo vale anche per l’annuale omaggio a Colombo - le strutture della collettività dovrebbero impegnarsi perché già dall’anno prossimo si veda che qualcosa è cambiato. E non solo esse soltanto.(Italia Estera) -