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14 apr 2006ANTONIO CARDILLO:”E’ ADESSO CHE COMINCIA IL BELLO!” di Ro Pucci

Le dichiarazioni rilasciate dal candidato di New York ad elezioni finite.
HOUSTON, TEXAS Aspettavamo tutti il “momento della verita”, e questo e’ finalmente arrivato con tutto il suo carico di sorprese, delusioni ma anche con la sua forza liberatoria capace di riportare i vari candidati in gara alla solita calma e normalita’ di prima. Ho intervistato ancora una volta al telefono  il candidato della lista “Per l’Italia nel mondo con Tremaglia” Antonio Cardillo. Ho cominciato chiedendogli: Signor Cardillo qual’e’ stata la sua prima reazione nell’apprendere com’ erano andate le cose?
Francamente non potevo pensare ad un insuccesso della nostra lista di tali dimensioni. Il fatto che il nostro schieramento conduceva da quasi cinquant’anni una battaglia a favore dei diritti degli Italiani all’estero faceva sperare che almeno una certa parte del favore popolare ci premiasse per il nostro lavoro. Purtroppo e’ evidente che cio’ non e’ avvenuto.   
A che cosa crede si debba attribuire quest’insuccesso?
Senza dubbio ad un’incapacita’ di comunicare efficacemente con l’elettorato per far capire quanto avevamo gia’ fatto per loro e quanto ancora avremmo potuto fare. La nostra lista, poi, si e’ fidata di piu’ delle manifestazioni di simpatia che ci giungevano dalle varie citta’ d’America e non ha effettuato un grande dispiego di mezzi per la campagna pubblicitaria come i nostri avversari che sono riusciti a portare a termine un lavoro capillare della loro promozione. La maggior parte di noi ha cercato di fare il possibile basandosi quasi esclusivamente sulle proprie modeste risorse personali.
Signor Cardillo, potrebbe fare qualche commento su quelle che a questo punto sono le sue aspettative?
Certamente. Ritengo a questo punto che è proprio ora che comincia il bello! In primo luogo faremo molta attenzione a quello che i nuovi eletti faranno veramente per noi Italiani all’estero. Adesso ci sono tante promesse da mantenere e vedremo se effettivamente chi avra’ la responsabilita’ di governare sara’ in grado di mantenerle tutte fino in fondo. Inoltre, c’e’ ancora apprensione per la sorte del Ministero per gli Italiani all’estero e si dovra’ controllare con attenzione che le conquiste fatte faticosamente non siano perdute per la tendenza d’alcuni di distruggere tutto cio’ che e’ stato costruito dagli avversari. Se i colleghi della sinistra si preparano a governare i nostri rappresentanti si preparano a fare bene il loro lavoro all’opposizione e questo ci riuscira’ ancora meglio visto che in effetti la vittoria dell’opposizione e’ stata tutto tranne che plebiscitaria.
Queste elezioni mostrano un paese che e’ spaccato esattamente a meta’ e per chi governa non sara’ facile non tenere conto di questa situazione di quasi oggettiva parita’.
Prima di chiudere l’intervista telefonica col Signor Cardillo, che non da segno dal tono della voce fermo e pacato per l’intero corso della nostra discussione di particolare emotivita’  , gli chiedo ancora.
Signor Cardillo, quali sono le sue considerazioni finali a proposito di questa sua vicenda personale e d’uomo di partito?
Non posso dire onestamente di non aver sperato in risultati migliori di quelli effettivamente raggiunti ma , per cio’ che mi riguarda, non ho mai smesso di continuare a fare cio’ che c’era da fare e prima ancora che si conoscessero i risultati sono rientrato a fare il mio lavoro con la massima serenita’ proprio come se nulla fosse accaduto. Secondo quanto si pensa in America, non c’e’ uno spettacolo piu’ deludente di quello dato  da uno sconfitto che non sa perdere con grazia e, siccome e’ evidente che ho accettato con la massima filosofia questa situazione per me negativa, adesso spero soltanto di non dovere assistere allo spettacolo ancora piu’ disgustoso dato da chi, invece, non sa vincere senza equilibrio e senso della misura e lasciandosi montare la testa da un successo che e’ poi veramente risicato. Vorrei chiudere rivolgendo un ultimo ringraziamento a chi mi ha sostenuto ed incoraggiato nella mia avventura elettorale, a tutti i miei collaboratori ed agli amici e per finire al Ministro Tremaglia per la cui lista ho avuto il piacere e l’onore di gareggiare. Chi mi conosce bene sa che sono sportivo e per questo motivo ho sempre creduto nel detto che s’associa ai giochi olimpici che l’importante non e’ vincere ma partecipare. Questa volta le cose sono andate in questo modo ed e’ giusto che si rispetti il verdetto degli Italiani. Non si puo’ escludere, pero’, che la prossima volta la situazione si possa capovolgere e che si possa avere la possibilita’ di dimostrare tutto cio’ che se avessimo vinto noi saremmo stati in grado di fare.
 
UN’INTERVISTA DI RO PUCCI – HOUSTON, TEXAS /Italia Estera
 
 



 
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