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Il voto degli Italiani all'Estero

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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
08 apr 2006VOTO ALL'ESTERO: Gianni Pittella, Eugenio Marino e Norberto Lombardi: passione e caos.

ROMA, 7 APR. (Italia Estera) - Oltre un milione di cittadini italiani residenti all’estero, equivalente a circa il quaranta per cento del corpo elettorale, hanno esercitato il loro voto per corrispondenza. Il dato porta con sé un elemento di contraddizione, che l’autorevole giornale argentino La Nacion ha efficacemente riassunto con queste parole: il voto italiano “tra passione e caos”.
Da un lato, infatti, si sono confermati il legame profondo che unisce la maggior parte delle nostre comunità con il Paese di provenienza o d’origine e le grandi possibilità di sviluppo di tali rapporti, mai pienamente valorizzate. Dall’altro, hanno trovato puntuale ed amaro riscontro le lacune del sistema elettorale predisposto e le limitazioni delle capacità operative del nostro apparato diplomatico, imposte dalla selvaggia politica di tagli adottata dai governi di centrodestra. Si deve solo all’abnegazione personale di molti operatori delle ambasciate e dei consolati se si sono potute colmare almeno le falle più vistose.
Sta di fatto che ancora troppi elettori non hanno potuto esercitare il loro diritto. E non ci riferiamo solo alle centinaia di migliaia di cittadini esclusi da una disinvolta operazione di mailing, ma alle altre centinaia di migliaia che non hanno ricevuto il plico o l’hanno avuto incompleto e che, comunque, non sono riusciti a votare.
Su questo, con il passare dei giorni, si è sviluppato un tam tam assolutamente trasversale, che ha accomunato forze politiche e candidati di ogni orientamento. Sarebbe stato meglio farsi sentire quando c’era ancora tempo per prevenire, ma – ad ogni modo – prendiamo atto che la cosa più “unitaria” che il governo di centrodestra sia riuscito a realizzare rispetto agli italiani all’estero è stata l’insoddisfazione per il modo come si sono potute realizzate le votazioni.
Questo difficile esercizio di democrazia va comunque tutelato e difeso. Nella nuova legislatura, con il contributo di coloro che saranno eletti nella Circoscrizione Estero, si dovrà riflettere seriamente sulle possibilità di consolidarne e di perfezionarne i meccanismi attuativi.
Proprio per difendere il voto all’estero contro i possibili rigurgiti di chi lo ha sempre considerato con diffidenza, è necessario liberarlo da ogni ombra riguardante le prerogative costituzionali che al esso debbono essere connaturate. Ci riferiamo, in particolare, a situazioni che nelle ultime ore abbiano potuto stravolgere improvvisamente e gravemente in alcuni consolati il numero delle schede votate. Deve essere fugato il dubbio che forze estranee si siano inserite nel percorso elettorale e che i più ricchi possano fare anche le cose che la legge vieta. Per difendere il voto degli italiani all’estero e per mettere gli stessi eletti nella condizione di potere rappresentare con credibilità e a pieno titolo l’intera comunità degli italiani nel mondo.
 
Gianni Pittella, Norberto Lombardi, Eugenio Marino
 



 
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