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31 mar 2006IL VOTO ALL'ESTERO sulla stampa italiana. "IL SECOLO D'ITALIA": Il Consolato tifa Unione

ROMA, 31 mar. (Italia Estera) - Oggi Il Secolo d’Italia, quotidiano di Alleanza Nazionale, pubblica  una denuncia di due connazionali recatisi al Consolato di Francoforte in cui, contrariamente a quanto previsto dalla legge, si faceva propaganda per la lista dell’Unione.

"ROMA. Una foto colpisce più di qualsiasi descrizione scritta. E quando serve a denunciare una malefatta è ancora più efficacia. Come, appunto, si dimostra efficace la foto che sovrasta questo articolo, spedita al “Secolo” da due signori che vivono all’estero: Rolando Casaroli e Luca Gaiardelli.
Proprio il signor Casaroli si è recato al consolato generale di Francoforte per rinnovare il passaporto. E’ stato fatto accomodare nella sala d’attesa dove si compilano i formulari. Ma, accingendosi a vergare la richiesta, si è trovato costretto a farsi spazio perché il tavolo era ingombro di opuscoli e di volantini elettorali. Forse un servizio per chiarire agli italiani all’estero le diverse posizioni degli schieramenti in campo alle prossime elezioni politiche? Niente di tutto questo.
Il materiale era targato politicamente a senso unico: opuscoli e volantini invitano tutti a votare per l’Unione. «Ma come? - si sono chiesti i signori Casaroli e Gaiardelli - Si fa tanto parlare di par condicio ma è forse questa la par condicio che piace a Romano Prodi e ai suoi alleati?».
L’episodio denunciato è allarmante. E non si tratta, purtroppo, nemmeno del primo caso del genere in cui si imbattono i nostri connazionali all’estero. A Roma sono arrivate diverse denunce.Una situazione sconcertante di cui si è fatto carico il sottosegretario alle Infrastrutture Silvano Moffa, elevando una protesta formale e presentando una interrogazione molto dettagliata.
Paradossalmente, qualche settimana prima che cominciasse la campagna elettorale, diversi esponenti del centrosinistra si erano precipitati a chiedere che gli uffici diplomatici all’estero si tenessero fuori dalla campagna elettorale.
Ovviamente, dopo non hanno più aperto bocca. " (Italia Estera) -





 
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