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16 mar 2006COSA SUCCEDERA’ AL MINISTERO PER GLI ITALIANI NEL MONDO? di Roberto Pucci

Antonio Cardillo pone una domanda che e’ scomoda per la sinistra
HOUSTON, TEXAS (Italia Estera) - A seguito della rinuncia di Berlusconi di far visita al Santo Padre, ed alla sua decisa presa di posizione che lo  ha messo ultimamente in luce per la sue idee inequivocabili tanto in religione che in politica, ho discusso con Antonio Cardillo circa una domanda inquietante e legittima che cominciano a porsi molti dei connazionali che risiedono all’estero. La domanda riguarda il futuro del Ministero per gli Italiani nel Mondo dopo la fine delle elezioni e nell’eventualita’ di un’affermazione della sinistra. Durante il corso della nostra conversazione a questo proposito mi sono reso conto che il candidato della Lista Tremaglia non ha dubbi neanche a questo  proposito. Per Cardillo un’osservazione dell’atteggiamento tipico e largamente condiviso dai rappresentanti dei partiti dell’opposizione non lascia prevedere nulla di buono in proposito. Non ho assolutamente l’intenzione, ha detto il noto candidato, di fare dell’allarmismo a buon mercato e strumentale alle elezioni che stanno ormai dietro l’angolo, ma se si considera con quanta animosita’ e persino astio si e’ cercata di demolire o almeno d’intaccare in diverse occasioni, o forse sarebbe meglio dire ad ogni pie’ sospinto, la figura del Ministro Tremaglia non credo che i nostri connazionali sparsi in tutto il mondo dovrebbero avere dubbi su cio’ che potrebbe accadere a questo non utile ma indispensabile ministero. L’attacco continuo alla persona del ministro ed a tutte le sue realizzazioni a favore degli emigrati italiani  ci fanno intravedere  solo una possibile conclusione logica, la sua riduzione di compiti ed importanza o perfino la sua abolizione completa. All’opposizione di governo non e’ andato a genio, infatti, che tanti Italiani, come gli Italoamericani, che amano la propria Patria, che appoggiano le sue iniziative all’estero a favore della diffusione della democrazia nel mondo avessero la possibilita’ di votare e d’aggiungere la propria forza a quella degli Italiani che vivono nella Madrepatria ed i quali hanno gli stessi valori e credono negli stessi ideali. Nulla di quanto il Ministro Tremaglia ha realizzato e’ stato ricompensato dai politici di sinistra almeno con una parvenza d’approvazione se non proprio di riconoscenza. A parte la grande realizzazione di portata storica della concessione del voto a tutti gli Italiani, che e’ stata quasi subita dall’opposizione, l’avversione sistematica e preconcetta verso tutte la iniziative del Ministro Tremaglia ha fatto capire a chiunque, fin troppo bene, che se la bilancia dovesse pendere dalla parte opposta a quella dei partiti di governo una delle prime vittime illustri del processo di revisione dei nuovi arrivati sarebbe proprio il ministero dedicato a noi Italiani lontani dalla Patria. Chi avesse dei dubbi a questo proposito dovrebbe solo continuare a seguire le puntate di Porta a porta su RAI International durante le quali, senza alcun imbarazzo o incertezza, noti rappresentanti della sinistra hanno dichiarato apertamente che, al momento in cui dovessero trovarsi al timone del Paese, la loro brusca sterzata a sinistra porterebbe pure all’eliminazione di tante delle realizzazioni che la nostra amministrazione  e’ stata in grado di portare a termine. E’ chiaro, ormai, che il nostro ministero sarebbe una delle prime fra queste vittime. Si ritornerebbe cosi’ indietro, alla situazione di precedente abbandono dei nostri emigranti che esisteva prima dell’ intervento generoso  e caparbio col quale il Ministro Tremaglia ci ha dato il voto e con questo una voce in capitolo. Questa nostra, grande conquista purtroppo brucia come una dura sconfitta nel fianco della sinistra. In tutti gli anni e con tutti i governi che essi hanno avuto a disposizione non uno dei loro leader e’ stato capace di concepire per noi un disegno cosi’ giusto, importante e doveroso ed e’ per questo motivo che, in caso di un’affermazione elettorale, eliminerebbero cio’ che e’ per loro un testimone scomodo della loro inefficienza  ed, in ultima analisi, del loro disinteresse per gli Italiani residenti all’estero. A questo punto il mio interlocutore determinato e convinto finisce le sua previsioni con un pronostico che ha  pure il valore dell’augurio e della speranza. Sono certo, dichiara per finire Cardillo, che questi fatti sono noti gia’ a tutti e che, ormai, tutti gli amici che si preparano al voto ricordano quanto hanno visto ed hanno sentito fino a questo momento. L’accoglienza affettuosa e filiale riservata ovunque si sia recato al Ministro Tremaglia, e per ultimo in Sud America e che continua nel suo incessante impegno a nostro favore, e’ il segno piu’ importante per farci guardare avanti con ottimismo e per farci capire che gli elettori sono con i rappresentanti ed i candidati della nostra lista . Gli Italiani sono gente che lavora sodo, che ha buoni sentimenti e che continua a credere nei propri valori tradizionali, civili e religiosi. E’ gente che sa cos’e’ la gratitudine e che specialmente non dimentica facilmente coloro dai quali hanno ricevuto del bene e per i quali nutrono una grande  riconoscenza.
 
RO PUCCI /Italia Estera



 
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