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14 mar 2006L’ambasciatore d’Italia in Canada risponde alla lettera aperta di Gino Bucchino

ROMA, 14 MAR  (Italia Estera) - Gino Bucchino candidato per la Camera nella Circoscrizione estera, ripartizione  terza, America settentrionale e centrale,  aveva ieri inviato una lettera aperta all’ambasciatore d'Italia in Canada Gabriele Sardo. Questa la risposta dell'ambasciatore 
 
Caro Dottor Bucchino, La ringrazio per la Sua lettera aperta, che mi consente alcune puntualizzazioni che, insieme alla Sua segnalazione, spero contribuiscano a evitare manchevolezze e a dissipare malintesi in occasione di una consultazione elettorale di straordinaria importanza per le comunità italiane all’estero.
Prima di rispondere, per quanto mi è possibile, alle Sue osservazioni, vorrei però invitarLa a condividere con me alcune riflessioni sul prossimo appuntamento elettorale in qualità di candidato.
Anzitutto, in più di un punto della Sua lettera si accenna a situazioni di “disastro”  (anagrafico degli elenchi degli elettori, organizzativo per mancanza di personale delle Sedi diplomatico-consolari). Vorrei rassicurare sia Lei che gli elettori italiani del Canada che non c’è alcun motivo di reale preoccupazione: per aggiornare gli attuali elenchi elettorali è stato svolto in Italia e nella Rete consolare all’estero un’enorme quantità di lavoro, a partire dall’operazione di mailing. Tutto si può migliorare e certo qua e là potranno ripetersi insufficienze, ma credo che tutti quanti constateremo che grandi passi in avanti sono stati fatti. E’ giusto che gli italiani che dal Canada potranno votare lo sappiano e sono certo che ne terranno conto.
In ogni caso, non stiamo certamente parlando di elenchi elettorali che “non servono assolutamente a niente”. Non ci sono inoltre ragioni per prevedere che la nostra Rete consolare in Canada non stia facendo, e da tempo, quel che è necessario per consentire a tutti gli aventi diritto di votare nelle migliori condizioni.
Ho fiducia che il risultato delle prossime elezioni segni l’apertura di un periodo veramente nuovo di coinvolgimento delle nostre comunità all’estero nella vita nazionale. E sono certo che non saranno questa o quella imperfezione del sistema, così come realizzato dal Parlamento e dal Governo, ad impedirci di raggiungere questo risultato: che è di dare accesso al dibattito politico nazionale alle nostre comunità all’estero in quanto tali, unendo la loro voce a quella degli italiani che vivono in Italia e diventando destinatari dall’Italia di alcuni reali servizi. Mi riferisco non solo a quelli italiani (anche canadesi o meno) che potranno votare, ma anche e soprattutto a quei canadesi di discendenza italiana (che italiani non sono più o che sono nati soltanto canadesi). Costoro non voteranno, ma grazie anche al voto di quelli – una minoranza – che tra loro sono cittadini italiani, si sentiranno più incoraggiati a stabilire con l’Italia un rapporto più attuale e pulsante. Anch’essi sono la comunità italiana in Canada e, come tali, resteranno ben presenti all’attenzione di questa Rete diplomatico-consolare.
Ciò premesso, cercherò di rispondere al meglio ai punti da Lei sollevati, che certo sono tutti di rilievo.
1.    Incompletezza ed imperfezioni negli elenchi elettorali.
Per i casi in cui manchi accanto al nome degli elettori il loro indirizzo o il C.A.P. abbiamo già provveduto ad integrarlo automaticamente in sede di produzione e stampa del materiale elettorale.
Per quegli elettori per i quali il Comune non conosca l’indirizzo esatto e lo abbia indicato semplicemente con quello della Sede consolare, saranno gli Uffici consolari a provvedere all’inoltro, in quanto sia stato possibile reperire, come che sia, degli indirizzi aggiornati ed attendibili.
2.    Consegna del plico elettorale a chi, pur avendone titolo, non lo abbia ricevuto.
Condivido la Sua attenzione per questo punto, che giustamente tocca la sensibilità dell’elettore e che gli va onestamente spiegato. La distribuzione di materiale elettorale attraverso uffici diversi dai Consolati di I Categoria non è stato previsto: e ciò per ragioni di sicurezza e garanzia del voto, che in una consultazione politica sono essenziali. Nessuno dubita della capacità ed onestà delle persone che quotidianamente, in qualità di Titolari di Uffici consolari onorari, coadiuvano capillarmente ed in modo spesso esemplare l’azione degli Uffici consolari “veri e propri” per alcune funzioni. L’estrema limitatezza dei loro mezzi ha però suggerito – a tutt’oggi – di non caricarli con incombenze, spesso complesse, superiori allo loro possibilità. Anche così, speriamo che i cittadini che non dovessero ricevere il plico – mi auguro pochi e non certo “migliaia” – sappiano comprendere.
3.    Tetto di spesa che la legge assegna ai candidati.
Comprendo perfettamente il problema dei candidati e che sarebbe stato auspicabile avere un cambio fisso, o altro analogo sistema, per dare ai candidati stessi dei riferimenti sicuri. Malgrado questo margine di imprecisione preferisco pensare che alla fine questo tetto sarà considerato come un riferimento non necessariamente esatto al centesimo, e che quello che a Lei è parso “pressapochismo” si riveli alla fine l’approccio più realistico per un sistema alla prima prova e che da nessuno è considerato perfetto.
Spero di essere venuto incontro alla maggior parte delle Sue preoccupazioni. Posso assicurarLe che l’ho fatto pensando anche tutti gli altri candidati a queste elezioni, e che per quanto riguarda il personale degli Esteri, a cominciare da chi Le scrive, sarà fatto tutto il possibile per venire incontro alle aspettative della nostra comunità in Canada.  Con i più cordiali saluti, Gabriele Sardo
 
 
Questa è la lettera aperta che Gino Bucchino aveva inviato all’ambasciatore Sardo
 
Preg.mo Sig. Ambasciatore,
La prego di porre cortese attenzione per una risposta e soluzione possibilmente immediata di alcuni quesiti qui di seguito presentati, ritenendo che una mancata, inadeguata o insufficiente attenzione da parte degli organi competenti possa mettere in grave rischio, fino a vanificarlo, l’esercizio del diritto di voto degli italiani all’estero.
 
§        L’elenco provvisorio degli elettori, inviatomi dietro mia richiesta avendone titolo come candidato, tramite il Consolato di Toronto dalla Dr.ssa Cavallaro della DGIEPM del Ministero degli Esteri, esaminato dal mio ufficio elettorale ha evidenziato fra l’altro che circa il 25-30% degli indirizzi e’ sprovvisto del codice di avviamento postale, senza il quale le poste canadesi non possono inoltrare la corrispondenza. Inoltre nella sola citta’ di Toronto piu’ di 1000 potenziali elettori hanno come indirizzo la sede del Consolato (a chi inviera’ il Consolato questi plichi?). Altrettanti cittadini risulterebbero sconosciuti al nostro Consolato. E questi sono solo degli esempi del disastro anagrafico degli elenchi. Non c’e’ piu’ tempo adesso nemmeno per domandarsi perche’ sia successo tutto questo. Le chiedo pero’ cosa il Ministero degli Esteri, quello degli Interni e i Consolati hanno in mente di fare per correggere questa situazione. E se i Consolati hanno in programma un finale tentativo di bonifica e correzione, perche’ ai candidati e’ stato fornito un elenco che non serve assolutamente a niente?
§        In data 1 Marzo 2006 il Consolato di Toronto ha diramato un comunicato stampa per avvisare che “chi non abbia ricevuto alla data 25 Marzo il plico elettorale…. Potra’ rivolgersi al Consolato per ottenere le schede qualora ne abbia titolo….. da domenica 26 a mercoledi’ 29 Marzo”. Cosa significa “potra’ rivolgersi”? Che potra’ telefonare e ricevere il plico?. Immagino di no. Dovra’ quindi andare personalmente al Consolato. Il Ministero degli Esteri intende forse con questo dire che le migliaia di cittadini che non riceveranno il plico elettorale dovranno andare personalmente presso la sede del Consolato? E se questo e’ un disagio, ma che puo’ pur essere affrontato, per coloro che abitano nelle citta’ come Toronto, Montreal, cosa fara’ un cittadino italiano che ha diritto al voto e che abita per esempio a Winnipeg, Thunder Bay, North Bay, tutte citta’ dalle quali si puo’ raggiungere Toronto solo in aereo?
§        Il tetto di spesa stabilito per legge per i candidati (nella nostra area circa 56,000.00 euro) e’ inadeguato e le indicazioni fornite dal funzionario responsabile del Collegio Regionale di garanzia elettorale di Roma Dr.ssa Alessandra Biancorosso sono pressappochiste e sbrigative. Credo che sia diritto di ogni candidato che abbia in mente di programmare con serieta’ la propria campagna elettorale poter fare riferimento ad un “cambio fisso” come quello stabilito a scadenze fisse per le percezioni consolari.
 
La prego di adoperarsi per far si’ che in ogni piccola citta’ sede di Consolato onorario o Vice Consolato vengano allestiti degli “Uffici Elettorali” per consegnare i plichi a chi ne abbia titolo.
 
Sono certo che sapra’ farsi interprete per dare una pronta soluzione a quanto segnalato. Conosco perfettamente la situazione di disastro organizzativo per mancanza di personale delle sedi diplomatiche, ma La prego di non rispondermi semplicemente dicendo che si sta facendo quello che si puo’ e quello che dice la legge. Credo che al di sopra della legge ci siano i diritti dei cittadini che derivano dalla nostra Costituzione. E la Costituzione ci dice che anche i cittadini italiani all’estero hanno diritto al voto.
Cordiali saluti, Gino Bucchino



 
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