ROMA, 6 MAR. - (Italia Estera) - Nel quadro di una articolata azione svolta in questi ultimi mesi dall'Italia a Bruxelles, il Ministro degli Affari Esteri Fini è intervenuto nuovamente sul Commissario per l'Allargamento Rehn per segnalare l'assenza di sviluppi positivi sulla questione del trattamento discriminatorio sistematicamente adottato da Zagabria nei confronti dei cittadini italiani intenzionati a comperare immobili in Croazia. In una lettera indirizzata al Commissario, egli ha sottolineato come l'atteggiamento croato risulti in evidente contrasto con l'aspirazione ad entrare nell'Unione Europea e con gli impegni assunti dalla Croazia nell'ambito dell'Accordo di Stabilizzazione ed Associazione, in vigore dal febbraio dello scorso anno.
Alla Farnesina si ricorda infatti che mentre ai cittadini croati, residenti o meno in Italia, è consentito effettuare acquisti immobiliari nel nostro Paese, tale possibilità non viene tuttora concessa in Croazia ai cittadini italiani non residenti. Per contro, i cittadini di altri Paesi membri dell'UE godono da anni ormai del libero accesso al mercato immobiliare croato.
Poiché Zagabria giustifica tale comportamento con l'asserita mancanza della condizione di reciprocità da parte dell'Italia, il Governo italiano ha adottato in questi ultimi mesi una serie di iniziative in sede bilaterale e comunitaria volte a chiarire che la piena accessibilità al mercato immobiliare italiano da parte dei cittadini croati, residenti e non residenti, si fonda su precise norme del nostro ordinamento che offrono ogni garanzia anche sotto il profilo della reciprocità. Una serie di informative e comunicati governativi, cui è stata data massima pubblicità anche attraverso il sito internet della nostra Ambasciata a Zagabria e dei Consolati italiani in Croazia, hanno confermato tale incontrovertibile dato fondamentale.
Il Governo italiano continua a seguire attentamente questa vicenda e si attende che da parte croata si proceda senza ulteriori indugi a porre rimedio alla perdurante situazione discriminatoria nei confronti dei cittadini italiani. La soluzione della questione riveste per l'Italia carattere di assoluta priorità anche ai fini del negoziato di adesione e delle giuste e legittime aspirazioni europee della Croazia, che il Governo italiano sostiene con convinzione.