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12 mar 2006Guerriglia urbana nel centro di Milano con i manifestanti dei centri sociali , 41 arresti per reati gravi . Condanna bipartisan dal mondo politico

Casini: ''I centri sociali non devono stare in Parlamento'' - Prodi: ''Non appartiene al nostro concetto di civiltà''. Ma Romagnoli attacca: ''Colpa dei Ds'' - Il segretario di Fiamma Tricolore: ''Da dieci giorni hanno fatto una campagna d’odio contro di noi''


MILANO – 12 mar (Italia Estera) - Ieri i manifestanti dei centri sociali hanno organizzato nel centro di Milano, in corso Buenos Aires, una manifestazione non autorizzata per impedire un raduno di militanti dell'ultradestra di Fiamma Tricolore prevista nel pomeriggio e svoltasi poi senza incidenti. Si sono scontrati con polizia e carabinieri. Hanno trasformato una strada dello shopping del centro di Milano in scenario di guerriglia urbana, tra carcasse di auto bruciate, fioriere rovesciate e un tappeto di pietre e bottiglie infrante.
I disordini di ieri sono stati "Una grave ferita per la città", ha dichiarato il questore di Milano Paolo Scarpis, che ha avuto parole di elogio per il comportamento delle forze dell'ordine nel fronteggiare e reagire ad una situazione di imprevista gravità.

La polizia era schierata per tempo, per impedire la manifestazione che era stata preannunciata su alcuni siti. Dopo le prime sassaiole, i manifestanti hanno fatto incursione in alcuni negozi, incendiando un locale punto di propaganda elettorale di Alleanza Nazionale, prendendo di mira in particolare un ristorante McDonald's, sfondandone le vetrine ed imbrattandolo con scritte.
Gli agenti hanno caricato i manifestanti, inseguendone alcuni e riuscendo a fermarne una cinquantina. Alcuni di loro sono stati anche inseguiti da passanti e negozianti della zona e l'intervento degli agenti ha impedito che fossero malmenati.
Quattro fermate della metropolitana sono state chiuse mentre la zona è stata a lungo invasa dal fumo dei lacrimogeni e degli incendi appiccati dai manifestanti.

Nel pomeriggio, le forze dell'ordine si sono schierate in massa per consentire che non venisse interrotta la manifestazione di Fiamma Tricolore, svoltasi regolarmente con alcune centinaia di partecipanti, dopo un iniziale stallo dovuto alla presenza di striscioni con simboli fascisti, che la polizia ha fatto rimuovere.

Il bilancio, al termine degli scontri di ieri, è di 12 i feriti tra le forze dell'ordine. Due carabinieri sono stati feriti uno al volto e l'altro ad una gamba dall'esplosione di una delle bombe carta riempite di chiodi lanciate contro i militari. Altri sei cittadini si sono fatti curare in ospedale per le conseguenze dei disordini, chi per gli effetti dei lacrimogeni, chi per lesioni riportate nel parapiglia.

Sono stati convalidati e trasformati in arresto 41 dei 45 fermi effettuati ieri dalle forze dell'ordine, in seguito ai gravi scontri nel centro di Milano con manifestanti dei centri sociali che intendevano impedire un raduno del gruppo di estrema destra Fiamma Tricolore.

La Digos, che sta indagando sugli incidenti, ha precisato che più della metà dei fermati, sorpresi in flagranza di reato, ha precedenti specifici ed alcuni sono personaggi noti in seguito ai disordini del G 8 di Genova. Manganelli, bastoni, tirapugni, sacchi di pietre e chiodi sono tra il materiale sequestrato ai manifestanti. Fonti della questura hanno riferito che tra gli arrestati, fra i 16 ed i 43 anni, tre dei quali minorenni, vi sono giovani dei centri sociali Orso, La Pergola e Vittoria di Milano, e autonomi di altre città tra le quali Reggio Emilia, Alessandria, Como e Brescia. Gli arrestati hanno trascorso la notte nel carcere di San Vittore e dovranno rispondere di reati vari tra i quali violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, lesioni, vandalismo, devastazioni e saccheggio.

LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO
Condanna bipartisan per gli scontri di Milano. Dura la presa di posizione del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini (nella foto): ''I centri sociali non devono stare in Parlamento e chi incendia le macchine deve stare in galera: sulla legalità non siamo disposti a fare sconti''. ''E non bastano le scuse della sinistra - ha proseguito il leader dell'Udc -, loro che hanno candidati nelle loro liste che appartengono ai no global, gente che ha complicità con i centri sociali''.

''Condanniamo duramente queste forme di violenza. Non appartengono al nostro concetto di democrazia e di civiltà'', ha dichiarato da parte sua il leader dell'Unione Romano Prodi. E il presidente della Margherita Francesco Rutelli aggiunge: ''Dobbiamo impedire che estremisti e violenti si inseriscano nella campagna elettorale con azioni irresponsabili. Non bisogna dare alcuna sponda a questi comportamenti; porte sbarrate all'estremismo e alla violenza di qualsiasi segno politico''.

Mentre secondo il segretario dei Ds Piero Fassino le violenze nel capoluogo lombardo sono ''episodi di teppismo politico che non hanno alcuna giustificazione e che devono essere condannati nel modo più assoluto e risoluto possibile da tutti''.

Il leader della Quercia ha anche replicato al presidente dei deputati di An Ignazio La Russa, che ha accusato esponenti e dirigenti del centrosinistra di Prodi di aver partecipato agli scontri di oggi: ''Fa accuse infondate. Tutto ciò che è accaduto ha dei precisi organizzatori che sono gruppi ristretti di estremismo sociale e politico al limite del teppismo. Nessun esponente del centrosinistra è neanche minimamente coinvolto o partecipe di tutto questo''.

''A Fassino dico solo una cosa: i manifestanti votano per voi, per la vostra coalizione, votano certamente per Romano Prodi e non per noi'', ha risposto a stretto giro La Russa. Che spiega: ''In tanti anni ho visto molte campagne elettorali, e devo dire che in un lontano passato ne ho viste anche di peggiori. Chi ci ha attaccato oggi - ha concluso - non vuole che gli elettori siano informati''.

''La nostra condanna sugli episodi di violenza di Milano è completa e assoluta'', fa sapere Enrico Boselli, della Rosa nel Pugno. E come aveva chiarito Fassino, sottolinea: ''Non c'è nessuna responsabilità del centrosinistra, e anzi c'è la nostra solidarietà agli esponenti politici di centrodestra colpiti''.

Gli fa eco il presidente del Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, che dice: ''La violenza è contraria alla nostra cultura e al nostro pensiero, sempre. Ci auguriamo che i responsabili di questi fatti gravissimi vengano individuati rapidamente''.
''Non se ne può più - dice Clemente Mastella, segretario dell'Udeur - Ancora una volta i centri sociali si sono resi protagonisti di atti di guerriglia urbana che nulla hanno a che vedere con il dissenso e la protesta''. Secondo il leader del Campanile, infatti, ''quando, come è avvenuto a Milano, ci si abbandona ad atti di violenza e di teppismo, non sono più sufficienti le condanne e le pur necessarie prese di distanza. La gente comune chiede fatti e non parole''. ''Occorre una volta per tutte isolare, identificare e punire esemplarmente i responsabili per evitare che continuino a fare proselitismo e ad avvelenare una già difficile campagna elettorale'', aggiunge Mastella.

Per la maggioranza definisce invece ''preoccupante e inquietante'' questo ''clima di violenza il portavoce di An Andrea Ronchi che esprime ''piena solidarietà agli agenti delle forze dell'ordine che stamattina sono rimasti feriti negli scontri” ed ha aggiunto: ''Questo avvelena il clima di una campagna elettorale difficile",
Per Forza Italia, il vicecoordinatore Fabrizio Cicchitto rincara la dose: ''Oggi i dirigenti del centrosinistra condannano le azioni di violenza dei centri sociali, ma è 'flatus voci'. Infatti, in passato li hanno assecondati o coperti, come è avvenuto nel caso del G8, e certamente dovranno anche in futuro fare i conti con i No global e i Disobbedienti perché essi fanno parte del loro elettorato e hanno candidati come Francesco Caruso nelle loro liste''.

Luca Romagnoli, il segretario di Fiamma Tricolore, però, non ci sta. E non solo difende il corteo della Fiamma Tricolore ma attacca anche quella che definisce la ''regia'' degli scontri di Milano. ‘’Responsabile delle violenze di oggi è la sinistra istituzionale, che cerca di riportare il clima politico agli anni ‘70’’. ‘’I veri autori delle violenze sono i Ds - dice - perché da dieci giorni fanno contro di noi e la nostra manifestazione una campagna d’odio che ha un unico scopo: martellare falsità contro la Fiamma’’. ‘’E sono giorni e giorni – aggiunge l’eurodeputato di FT- che ci dedicano le pagine del loro quotidiano coprendoci di bugie e falsità. Mi verrebbe quasi da chiedergli – ironizza Romagnoli – se 'l’Unità' vuol diventare l’organo del nostro partito, visto lo spazio che ci danno in pagina’’.

‘’Questa gente – incalza il segretario di Ft - ragiona come si faceva 30 anni fa. L’attacco alla nostra manifestazione democratica e pacifica si può leggere come un altro attacco alla Cdl. Ma noi facciamo politica e non reagiamo alle provocazioni, perché il nostro terreno di battaglia sono le idee. Noi le abbiamo, a differenza di chi lancia molotov’’.

Quanto al corteo della Fiamma, Romagnoli parla di ‘’un grande successo. La questura – spiega – ha detto che eravamo in 1.500. Forse qualcuno in più. Al comizio di La Russa, poco distante, assistevano 30 persone. I nostri militanti – aggiunge – sono venuti a Milano a proprie spese, perché non siamo come i sindacati che fanno i pulmann a pagamento’’. Soprattutto Romagnoli tiene a precisare che ‘’non si è registrato alcun disordine, a differenza di quello che hanno combinato stamane i ‘compagni’, mettendo in scena il triste spettacolo di disperati al soldo di chi gli ha reso precaria l’esistenza’’.

‘’Queste persone – mette ancora in chiaro Romagnoli – dovrebbero prendersela con il signor Prodi o il signor D’Alema, gente che non ha esistato a bombardare la Jugoslavia e ora fa il pianto del coccodrillo per la guerra in Iraq’’. ‘’Invece di attaccare un partito democratico come la Fiamma, che ha la socialità al centro del proprio programma politico, se la prendano con le pagine gialle dell’Unione’’. E poi, sottolinea l’eurodeputato, ‘’ci hanno riferito che stamane i cittadini semplici hanno reagito contro quei ‘signori’ che dialogano incendiando auto e vetrine, in alcuni casi le forze dell’ordine li hanno per fortuna sottratti al linciaggio. Questo significa che la gente capisce dov’è la verità e chi sono i ‘pupari’ che muovono i fili di questi manichini foraggiati dalla sinistra’’. (Italia Estera) -



 
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