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09 mag 2006QUIRINALE, Prodi: Domani ci sarà un ''sì pieno a Napolitano'

ROMA,9 MAG - (Italia Estera) - In attesa della quarta votazione, in programma dalle 9.30 di domani mattina, oggi c'è stata la terza fumata nera. Nessun candidato ha ottenuto i voti sufficienti. In questo scrutinio e fino al terzo era necessaria una maggioranza dei 2/3 della assemblea, cioè 674 voti, mentre dalla quarta votazione basterà la maggioranza assoluta (505). E da domani, avverte Prodi, si cambia, con il nome di Napolitano che verrà segnato sulla scheda: ''E' una decisione presa all'unanimità'', ha spiegato il Professore. Domani ci sarà un ''sì pieno a Napolitano''. Romano Prodi illustra la strategia dell'Unione al termine del vertice con i leader e i capigruppo della coalizione di centrosinistra, dopo che anche oggi nella seconda votazione della giornata, la terza da ieri, l'Unione ha votato scheda bianca.
Poi Prodi si rivolge al candidato della prima ora: ''C'è una persona a cui devo dire grazie personalmente: Massimo D'Alema. Credo che questo contributo sia di estrema importanza per le responsabilità che avremo in futuro. Grazie Massimo''.

Di fronte al no della Cdl a convergere sul nome del senatore a vita diessino, il centrosinistra lancia un appello al Polo. ''Abbiamo deciso di votare, domani, Giorgio Napolitano rivolgendo anche un appello alle forze politiche del centrodestra - ha detto proprio il presidente Ds Massimo D'Alema - Si tratta di una personalità di alto profilo istituzionale che noi abbiamo proposto raccogliendo un invito e una disponibilità del centrodestra. Intendiamo essere coerenti con questa proposta e per questo rivolgiamo un invito alle forze politiche del centrodestra per una soluzione di larga unità e garanzia''. Ma al termine della terza fumata nera, il presidente diessino coglie l'occasione per accusare Berlusconi di mancanza di ''coraggio politico''. Per eleggermi, dice, ''ci sarebbe voluto molto coraggio politico. Loro non ne hanno avuto e non lo hanno neanche per eleggere Napolitano. Quando ci vuole coraggio politico - aggiunge - Berlusconi non ce l'ha. Penso alla Bicamerale''. Tornando alla sua candidatura, D'Alema sottolinea come il clima politico ed elettorale l'abbiano resa ''improbabile fin dall'inizio''. ''Se la Cdl voleva esprimere un gradimento sulla mia candidatura -aggiunge- doveva farlo allo scoperto perché il presidente della Repubblica non si elegge nella segretezza''. Di fronte alla mancanza di condizioni per una sua candidatura, D'Alema dice che ''era giusto lasciare il passo''.

Anche dal segretario dei Ds, Piero Fassino, arriva l'augurio ''che si possa riaprire una riflessione nel centrodestra e che domani possano convergere voti del centrodestra su Napolitano'', ha detto il leader della Quercia aggiungendo che ''non c'è una sola ragione di buon senso e politica che induca a non votarlo''.

Il no della Cdl a Giorgio Napolitano è stato reso esplicito dall'ex premier Silvio Berlusconi che al termine della seconda votazione ha chiuso di fatto la porta all'elezione del senatore a vita diessino anche con i voti del Polo. I grandi elettori della Casa delle Libertà sono ''tutti schierati sul fatto che i nostri elettori non accetterebbero il voto dato non alla persona, per la quale c'è stima, ma ad un nome dell'altro schieramento'', ha spiegato il Cavaliere. Ai cronisti che gli chiedono se anche l'Udc è da considerarsi d'accordo su questa linea, Berlusconi ha replicato: ''Erano presenti anche loro''. Il Cavaliere ha spiegato: ''Io continuo sulla linea appalesata a Milano. Siamo una coalizione di uomini liberi, c'è un convincimento assoluto''. Il leader di An Gianfranco Fini ha confermato: ''Continueremo a confrontarci, ma margini per arrivare all'unità della Cdl su Napolitano non li vedo. Mi sembra che ormai sia tutto definito e che domani Napolitano verrà eletto con i soli voti della maggioranza''. Quindi domani, alla quarta votazione, ''al 99% voteremo scheda bianca''.

Ma la posizione dell'Udc è alquanto critica al punto che, pur uniformandosi alla scheda bianca del terzo scrutinio, definisce ''un errore'' la mancata convergenza su un candidato come Giorgio Napolitano. ''Abbiamo preso atto con serenità e serietà che siamo in minoranza - ha detto Pier Ferdinando Casini - e riteniamo un errore che non si voti Napolitano. L'abbiamo detto esplicitamente e c'è l'unanimità dell'ufficio politico allargato ai principali esponenti del partito''.

Mentre la Lega è ferma sulle sue posizioni. ''Se il candidato dell'Unione resterà Giorgio Napolitano'', il Carroccio domani voterà ''scheda bianca o Umberto Bossi''. Ai cronisti che gli ricordano come Silvio Berlusconi abbia già annunciato scheda bianca per domani, però, il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Maroni ha risposto: ''Vedremo, alle 9.00 domattina c'è la riunione dei gruppi di Camera e Senato della Lega e decideremo'' sulla base di quello che proporrà l'Unione. Sull'ipotesi di un voto favorevole all'ex presidente della Camera da parte dell'Udc, il leghista ha avvisato: ''Se alla fine dovesse votare per Napolitano vorrebbe dire che la Cdl è finita''.

Giorgio Napolitano si è detto ''dispiaciuto'' del fatto che sia mancata una larga convergenza di consensi per l'elezione del presidente della Repubblica. Poi, sul voto di domani mattina, il senatore a vita aggiunge: ''Ogni voto che verrà dal centrodestra non lo considererò aggiuntivo ma rappresentativo di quel consenso più ampio''.



 
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