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28 apr 2006A Nassiriya un ordigno è esploso questa mattina al passaggio di un convoglio. Morti 3 militari italiani ed uno romeno

Nicola Ciardelli, capitano dell'Esercito, i marescialli dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio e un caporale della Polizia Militare romena sono morti nell'attentato. Grave il maresciallo Enrico Frassanito - Grande cordoglio in tutto il paese

BAGHDAD, 27 APR- (Italia Estera) - Attentato a Nassiriya: 4 militari sono rimasti uccisi. Le vittime sono Nicola Ciardelli, capitano dell'Esercito, i marescialli dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio ed un caporale della Polizia Militare romena. Grave il maresciallo Enrico Frassanito. De Trizio è deceduto in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate.
L'attentato è stato rivendicato dalle 'Brigate Imam Hussein'. Il gruppo, la cui sigla è poco conosciuta, ha diffuso un chiaro messaggio su un sito islamico in Internet solitamente utilizzato da Abu Musab Al Zarqawi: ''Con l'aiuto di Allah oggi, giovedì 27 aprile 2006, abbiamo fatto saltare in aria una bomba al passaggio di un convoglio italiano. E' stato distrutto il veicolo e si è saputo che trasportava tre soldati italiani e un rumeno nella regione di Dhi Qar''. Successivamente, sul web è apparsa una seconda rivendicazione firmata dall'Esercito islamico in Iraq. "L'Esercito islamico è riuscito a distruggere un automezzo delle forze di coalizione, uccidendo tre soldati italiani e un rumeno", si legge nel comunicato di rivendicazione apparso su Internet.
Trentatre anni, nato a Pisa, il capitano Nicola Ciardelli era in servizio al reggimento Artiglieria paracadutista di Livorno. L'ufficiale lascia la moglie ed un figlio di pochi mesi. Ciardelli era alla sua seconda missione in Iraq. C'era stato infatti nel 2005 ed era ritornato nel Paese nel febbraio scorso. Sarebbe dovuto rientrare in Italia a giugno. In Iraq, svolgeva il compito di ufficiale di collegamento tra il comando italiano e la sala operativa della locale Prefettura. Nel 2003 era stato anche in missione in Bosnia e in Afghanistan. Il maresciallo capo dei Carabinieri Franco Lattanzio era in forze al comando provinciale di Chieti, mentre il maresciallo capo dei Carabinieri Carlo De Trizio, 37enne originario di Bisceglie, era effettivo al nucleo radiomobile di Roma. Il militare rumeno è il caporale Hancu Bogdan, 28 anni.
Il maresciallo aiutante s.Ups Enrico Frassanito, 41enne di Padova, è in servizio al comando provinciale Carabinieri di Verona. Era giunto in Iraq 15 giorni fa. Il sottufficiale è stato trasportato presso l'ospedale statunitense di Ari' Fajat, a circa 150 chilometri da Kuwait City. Era partito per l'Iraq il 9 aprile scorso, dopo aver svolto alcune missioni in Bosnia. Frassanito è un profondo conoscitore del mondo e della lingua araba. Per le vittime domani verrà celebrata, nella basilica di S. Maria Maggiore a Roma, la S. Messa ad officiarla Monsignor Bagnasco Ordinario militare per l'Italia.
Il ministro della Difesa Antonio Martino ha fornito i particolari su quanto accaduto questa mattina. ''Alle ore 8.55 (6.55 ora italiana), un convoglio della unità specializzata M.s.u. (multinational specialized unit) dei carabinieri, composto da 4 mezzi protetti è stato investito dagli effetti dell'esplosione di un ordigno iedd (improvised esplosive device disposal) collocato al centro della carreggiata di percorrenza. Il convoglio era diretto al locale Provincial Joint Operation Centre per condurre attività addestrativa in favore delle forze di polizia irachene, nel quadro dell'attività di collaborazione per la ricostruzione''. In particolare l'ordigno ha colpito il secondo mezzo .

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di strage con finalità di terrorismo.

Sabato scorso si era registrata l'ultima 'azione ostile' contro i militari italiani in missione in Iraq. Alle 9.05 ora locale, le 7.05 ora italiana, riferiva una nota dello Stato maggiore della Difesa, poco prima di uno dei tre ponti che collegano la parte sud dell'abitato di Nassiriya, una pattuglia del reggimento carabinieri della MSU (Multinational Specialized Unit) del contingente italiano, composta da tre veicoli con a bordo 13 militari e un interprete iracheno, veniva coinvolta dalla esplosione di un ordigno posto a lato della carreggiata. ''Solo uno dei tre veicoli coinvolti nella deflagrazione veniva leggermente danneggiato senza alcun danno per gli occupanti'', aggiungeva la nota, spiegando che il convoglio si trovava a Nassiriya per svolgere le consuete attività di controllo del territorio.

Le forze di sicurezza irachene e internazionali stanno conducendo rastrellamenti casa per casa e hanno sigillato tutte le vie d'accesso a Nassiriya. Sul posto ''si nota un cratere di grandi dimensioni e i resti di un mezzo militare bruciato''. 'Il convoglio si dirigeva verso il Provincial Joint Operation Center (la sala operativa integrata delle forze di sicurezza)
Le ultime minacce della guerriglia irachena erano arrivate in rete due giorni fa: a proferirle era stato l'uomo considerato il capo di Al Qaeda in Iraq, Alì Musab Al Zarqawi che per la prima volta compariva in un filmato - individuato su un sito islamista dagli specialisti dei servizi italiani - per quello che veniva presentato come ''Un proclama rivolto alla gente''. Il video seguiva di due giorni il nuovo messaggio audio di Osama Bin Laden.
Sgomento e immenso dolore'' è stato espresso dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, dopo aver appreso dal ministero della Difesa le prime notizie del grave attentato di Nassiriya. "Il mio pensiero - si legge in un comunicato della presidenza della Repubblica - va alle famiglie delle nuove vittime di Nassiriya. Sento con loro un immenso dolore per la perdita di questi giovani che operavano con onore al servizio della patria''. ''La mia solidarietà va all'Esercito italiano e all'Arma dei Carabinieri, ancora una volta duramente colpiti. Tutta l'Italia, unita, si stringe attorno alle Forze Armate per piangere i nostri caduti. Ho fiducia - sottolinea il capo dello Stato - che i responsabili di questo vile attentato saranno individuati e perseguiti". Ciampi ha osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime di Nassiriya, sul palco allestito di fronte al Colosseo in occasione della festa dei Vigili del Fuoco.

Benedetto XVI ha inviato una lettera al ministro degli Esteri Gianfranco Fini per esprimere il suo ''grande dolore'' per ''il nuovo grave attentato di stamani, che colpisce giovani militari italiani, come anche un giovane rumeno, presenti in Iraq per dare un contributo generoso e disinteressato in favore della pace e della libertà in quel Paese''. A riferirlo è stato il 'ministro degli Esteri' vaticano, monsignor Giovanni Lajolo, che in un'intervista a Radio Vaticana ha anticipato il contenuto della lettera inviata dalla Segreteria di Stato al titolare della Farnesina.

Il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha espresso al ministro della Difesa, Antonio Martino, ''il più vivo cordoglio della Camera dei deputati per il nuovo efferato atto terroristico di cui sono state vittime i militari italiani a Nassiriya nel quadro della missione Antica Babilonia''.

''E' con profondo dolore che apprendo la notizia della morte dei nostri militari a Nassiriya - ha detto il leader del centrosinistra, Romano Prodi -. Questa tragedia colpisce tutta l'Italia. In questo momento di dolore e di lutto sono vicino alle famiglie delle nostre vittime alle quali invio le mie più sentite condoglianze''.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, segue la vicenda in costante contatto con i sottosegretari alla presidenza, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, a Palazzo Chigi. Il premier, si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa della presidenza del Consiglio, ''è rimasto profondamente addolorato'' per la scomparsa dei nostri militari e del militare romeno e ''partecipa al dolore delle loro famiglie''.

Le vittime dell'attentato a Nassiriya rimarranno ''per sempre nel ricordo di chi crede nella pace e nella solidarietà fra i popoli''. E' quanto scrive il ministro della Difesa Antonio Martino nei telegrammi inviati alle famiglie dei militari italiani deceduti in Iraq.

Il ministro della Difesa, Antonio Martino, con ''profondo dolore per l'attentato terroristico che ha colpito i militari italiani'' a Nassiriya, ha espresso ''sincero cordoglio e profonda solidarietà per i familiari delle vittime cadute nell'adempimento del loro dovere''. In un telegramma inviato alle famiglie, il ministro, che è in continuo contatto con lo Stato Maggiore della Difesa per essere costantemente informato sulla dinamica dell'attentato, sulla condizione dei feriti e sugli sviluppi della situazione in loco, ha voluto sottolineare che le vittime rimarranno ''per sempre nel ricordo di chi crede nella pace e nella solidarietà fra i popoli''.

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Gianfranco Fini, è in contatto con l'Ambasciatore d'Italia a Baghdad, Maurizio Melani, per gli aggiornamenti sull'evolversi della situazione e per rappresentare i sentimenti di dolore, partecipazione e vicinanza ai nostri militari, ancora una volta colpiti dalla barbarie terrorista nell'adempimento del loro dovere in una missione di pace. Fini a questo proposito ha anche inviato personali messaggi di cordoglio ai familiari dei militari uccisi. Il vicepremier ha sottolineato come ''ancora una volta il terrorismo ha mostrato un volto feroce, ancora una volta le nostre Forze armate -ha ribadito- hanno pagato un prezzo altissimo per il loro impegno a sostegno della pace e della libertà del popolo iracheno''.
Porgendo ai congiunti delle vittime i sentimenti della commossa e sentita partecipazione al loro dolore, il ministro ha espresso la sua riconoscenza per i valori di abnegazione, dedizione e altruismo dei quali i nostri militari, caduti in una missione di pace, hanno saputo rendersi testimoni onorando l'Italia nella sua interezza.



 
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