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07 mar 2006Si è costituito a Zurigo il “comitato elettorale pro PICCHI”

ZURIGO, 7 MAR. (Italia Estera) - Si è costituito a Zurigo il “comitato elettorale pro PICCHI” che sostiene la candidatura di Guglielmo Picchi, candidato di Forza Italia per la Camera dei Deputati Circoscrizione Estero.
“Perchè abbiamo deciso di votare G. Picchi
Quello che non funziona nella nostra collettività, e ciò a cui bisogna por mano fin da subito, Guglielmo Picchi l’ha saputo cogliere venendo più volte tra di noi, ma non a parlare, bensì ad ascoltare, a capire, a interrogare.
A noi, da decenni in emigrazione, le baronie non sono mai piaciute, e gli opportunisti nemmeno, soprattutto quando dichiarano che ci vogliono un gran bene, in specie sotto le elezioni. Ed è per questa ragione che c’importa poco che Picchi in Svizzera sia poco conosciuto, mentre i suoi avversari del centrosinistra, sono, ahinoi, conosciutissimi. La differenza la fa una cosa sola, ed è questa: che mentre i suoi avversari devono ringraziare l’emigrazione per avervi trovato un lavoro profumatamente pagato, Picchi non deve ringraziare nessuno, perchè egli non vive  sull’emigrazione, ma dentro e con essa. Nulla Guglielmo ha ricevuto gratuitamente,  e non proviene, cosa assai importante, dai ranghi della politica carrieristica: proviene invece dalla gavetta, dagli studi più severi della  società civile. Dunque è libero di lavorare senza diktat e ultimatum dei partiti di riferimento propri dei suoi avversari politici, i quali molto ci tengono a far sì che scuole desuete e in agonia, e patronati  con poco punto futuro, continuino a respirare con i soldi di noi contribuenti. Noi, i patronati, li vogliamo sottoforma di personale consolare, come usano in tutti i paesi civili e democratici.
Volete poi sapere, cari elettori, se Picchi scapperà dalle responsabilità che gli avrete dato qualora risultasse eletto? Possiamo rispondervi subito: no, se le assumerà tutte perché preparato e per niente propenso agli intrallazzi.
Italiani elettori, è ora di metterci tutti alla prova. Abbiamo tentato, con pazienza, a dar credito a chi ci diceva che devono essere i governi a cambiare per far sì che anche qui da noi le cose cambino a favore di tutti e non dei pochi, soliti noti, i quali, ormai è accertato, si candidano ovunque vi sia un po’ di potere da arraffare. Prima con i Comites, poi col Cgie. E noi sempre in attesa, sempre rassegnati, fino all’indifferenza. Ma invano. Ora però abbiamo capito: non sono i governi i nostri avversari, ma gli uomini che ci rappresentano presso di essi . E chi sono questi generosi che fin qui ci hanno rappresentati? Sono esattamente gli avversari del nostro Picchi.
Per questa ragione non dobbiamo perdere la grande occasione di cambiare le cose, a nostro beneficio. Chi sbaglia paga, perciò rispediamo al mittente quanto non ci conviene, punto.
IL COMITATO PRO PICCHI
 



 
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