ROMA, 7 mar. (Italia Estera) - Ieri "La Repubblica" il quotidiano italiano che si stampa a Roma e che viene teletrasmesso e (stampato) al pari del "Corriere della Sera" con le sovvenzioni dello Stato Italiano ed inserito in altri quotidiani locali in America del Nord ed in America del Sud, torna ad occuparsi del voto all’estero come fece il 10 gennaio scorso (vedi il servizio di Italia Estera).
Nel servizio Da Buenos Aires Omero Ciai (Vedi Italia Estera) tra l'altro scrive: "Il maggior problema dei candidati è l’enorme dimensione geografica del collegio, da Caracas alla Terra del fuoco, che devono raggiungere con la loro campagna e i fondi.
Il più ricco è Luigi Pallaro, che avrebbe stanziato almeno un milione e mezzo milione di dollari per avere il suo seggio da senatore a Roma e portare a Montecitorio il suo braccio destro Riccardo Merlo. Mentre a quelli dell’Unione sono garantiti solo 7 mila euro a testa di fondi per la campagna che vengono dall’Italia. Il resto, se possono, dovranno trovarlo da soli. Una mano però arriva anche dalle regioni e dai leader italiani. Marrazzo, presidente della Regione Lazio, ha organizzato un buffet da 15 mila euro a base di salmone della Patagonia nel principesco hotel Alvear, il più caro di Buenos Aires".
Questa volta gli é andata male. Non ha controllato la notizia alla fonte e si é beccato una smentita: L'Ufficio Stampa del "Movimento Associazioni italiane " (la lista il cui capolista e leader é appunto Luigi Pallaro) in una nota da sapere che: "in relazione all'articolo a firma Omero Ciai sul processo elettorale che vede coinvolti gli Italiani del Sud America, apparso su La Repubblica di ieri desidero smentire la cifra di un milione e mezzo di dollari attribuita alle spese sostenute per la campagna di Luigi Pallaro, capolista al Senato e leader del Movimento delle Associazioni Italiane in Sud America.
Sarebbe bastato - conclude la nota - un piccolo sforzo del giornalista in questione per verificare con l'interessato l'infondatezza di tale notizia, che del resto non rispetta i limiti di spesa imposti ai candidati dalle leggi elettorali italiane." (Italia Estera) -