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06 mar 2006ITALIA-LIBIA:In una nota dell'ambasciata libica a Roma Gheddafi insiste e sollecita il "grande gesto"

 ROMA, 6 mar - Nel pomeriggio a Roma dall' ambasciata libica é stata diffusa una nota in cui si legge che "L'Ufficio popolare della Grande Jamahirya Araba Libica Popolare Socialista esprime apprezzamento per l'equilibrio con il quale, a nome del governo italiano, il vicepresidente e ministro degli Esteri Gianfranco Fini si è recentemente espresso sulle relazioni bilaterali". 

"L'Ufficio Popolare tuttavia - prosegue la nota - tiene a precisare che il leader della Rivoluzione non nutre alcun interesse su una sua possibile candidatura (come da qualcuno asserito) o sull'attuale svolgimento delle campagne elettorali italiane e sull'esito delle possibili votazioni, in quanto ha sempre dialogato e dialogherà con qualsiasi governo eletto". "L'Ufficio Popolare altresì - si legge ancora nel comunicato - esprime stupore per le recenti dichiarazioni di persone che, anche in precedenti governi italiani, hanno avuto posizioni di rilievo, anche la direzione della Farnesina; stupore - si sottolinea - anche per le prese di posizione sulla stampa quotidiana di alcuni presunti esperti del giornalismo italiano. Ci sono quelli che presumono di conoscere la lingua araba usando parole e mettendole nella titolazione delle quali non conoscono il significato e ancora altri che, ostentando un'origine araba, hanno preconcetti e danno giudizi che hanno tutta l'apparenza di essere prodotto di elaborazioni non proprie".

"D'altro canto, risultano del tutto inaccettabili e da censurare le affermazioni disgustose di chi ha elogiato la criminale politica coloniale di Mussolini e l'occupazione militare della Libia, infliggendo al popolo libico sofferenze così grandi che qualsiasi presunta opera del passato, che avrebbe apportato benefici alla Libia, non può materialmente e moralmente compensare la perdita di neanche una delle 700 mila vittime del passato coloniale". "Per quanto riguarda invece - prosegue la nota - le scomposte dichiarazioni di una persona che senza alcun merito porta il cognome di chi in passato è stato un importante uomo di Stato italiano, l'Ufficio Popolare auspica che, seppur tardivamente, possa ritrovare la vera dialettica di cui un uomo politico dovrebbe avvalersi e che lui dovrebbe aver ereditato, abbandonando l'uso di espressioni riprovevoli a sfondo animalesco".

"L'Ufficio Popolare conferma la piena disponibilità e collaborazione per un ulteriore miglioramento dei già eccellenti rapporti bilaterali - specialmente nel campo di azione di contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata e allo sfruttamento dell' immigrazione clandestina, e di un rafforzamento della cooperazione in materia commerciale, energetica ed economico-finanziaria, sempre ricordando che propedeutico rimane il gesto che il popolo libico attende dall' Italia: un grande gesto, significativo e non solo simbolico, che - conclude - ponga una pietra sul passato per un futuro di rinnovata amicizia e di comune sviluppo dei due Paesi"

03 mar 2006 LIBIA Gheddafi cerca nuovi pretesti e alza il tiro sulla vicenda delle compensazioni

 




 
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