25 feb 2006 | Una dichiarazione dell'Associazione Azzurri nel Mondo di Lugano |
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ROMA, 25 FEB. (Italia Estera) - RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL' ASSOCIAZIONE AZZURRI NEL MONDO SALITA DEGLI OLIVI, 16 - 6976 LUGANO Tel. 091-6002438 Fax 091-6002439 - info@azzurrinelmondo.ch
" Nel merito di quanto pubblicato da Italia Estera il 22-02-2006 relativamente alla presunta nomina di un nuovo presidente della nostra Associazione, il comitato di presidenza dell’Associazione svizzera, Azzurri nel Mondo, con sede in Lugano, dichiara quanto segue:
“Gli Azzurri nel Mondo della Svizzera, riconfermano ancora e con maggior forza, convincimento e stima, la propria fiducia nei confronti del proprio Presidente, Enrico Giuliano. E’ appena il caso di ricordare che il dottor Giuliano è stato sempre eletto e rieletto da una Assemblea congressuale, democratica e libera. Tale semplice principio non vale nell’associazione italiana Azzurri nel Mondo, all’interno della quale, il vice presidente vicario Onorevole Rivolta, al pari di tutte le altre cariche, non è mai stato eletto da nessuno, bensì nominato ed a sua volta ha nominato un ufficio di presidenza. Nulla di elettivo, nulla di democraticamente riconosciuto e legittimato. Non è così in Svizzera e non vale per la nostra Associazione che ha personalità giuridica propria (verificare sull'estratto del Registro di commercio) e che prevede lo strumento democratico dell'elezione, per qualsiasi carica, a partire da quella del Presidente, che è e rimane, il dottor Enrico Giuliano."
"Azzurri nel Mondo della Svizzera, non ha nessun patto federativo, nessun accordo di dipendenza o di soggiacenza, nei confronti di Azzurri nel Mondo Italia. Ciò è facilmente desumibile dallo statuto, di tutti a disposizione sul sito www.azzurrinelmondo.ch
Per tanto la sede italiana non ha autorità alcuna, sulla nostra Associazione, che è titolare del nome e del simbolo di Azzurri nel Mondo, nel territorio della Confederazione Elvetica".
"L'Associazione - conclude la nota - ha già dato mandato ai propri legali, per diffidare il Signor Benevelli, dal promulgarsi titolare di una carica che non gli è propria"
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