BRUXELLES, 16 FEB.(Italia Estera) -  La Regione Veneto, con l’Assessore alle Politiche Economiche ed Istituzionali, neoeletto tra i 14 membri in rappresentanza delle Regioni italiane, è entrata a far parte della Commissione del Comitato delle Regioni d’Europa che si occuperà dei Fondi Comunitari, delle Reti Infrastrutturali di Trasporto e della Coesione Territoriale tra le Autonomie Locali dei Paesi membri (“COTER”). La designazione è avvenuta nell’ambito della tre giorni di lavori dell’Assemblea plenaria del Comitato delle Regioni in corso a Bruxelles. Nel pomeriggio l’Assessore incontrerà il Vicepresidente italiano della Commissione Europea per un primo scambio di vedute sul lavoro da compiere in seno all’Organismo Istituzionale Europeo dedicato alle Regioni e quindi interverrà alla prima seduta della Commissione. “Questa designazione – sottolinea l’esponente di Palazzo Balbi – testimonia del prestigio di cui gode il Veneto in seno alle Istituzioni comunitarie, perché la Commissione Coter si occupa delle questioni più rilevanti per lo sviluppo territoriale e regionale. Nei prossimi mesi il lavoro si dovrà concentrare ad esempio sulla nuovo quinquennio dei fondi europei 2007-2013, questione delicatissima perché è la prima riprogrammazione dopo l’allargamento dell’Ue e perché andrà definita sulla base di criteri completamente nuovi rispetto a quelli della zonizzazione utilizzati per il periodo 2000-2006. Ma lo sviluppo economico non può essere disgiunto da quello delle reti infrastrutturali da un lato e dal rilancio dei rapporti transfrontalieri, pur già buoni come nel caso dei Programmi Interreg III, dall’altro. Il che vuol dire che, nella Commissione Coter, siamo chiamati ad occuparci delle questioni centrali dei prossimi anni, in un quadro nel quale circa il 75% della legislazione europea viene di fatto applicato a livello regionale o locale”. A norma dei Trattati, la Commissione ed il Consiglio Europei sono tenuti a consultare il Comitato delle Regioni ogni volta che vengono avanzate nuove proposte in settori che interessano le realtà regionali e locali. Il Trattato di Maastricht ha stabilito cinque settori di attività: coesione economica e sociale, reti transeuropee, sanità pubblica, istruzione e cultura. Il Trattato di Amsterdam ha poi aggiunto politiche occupazionali, sociali e ambientali; formazione professionale e trasporti. Il Comitato delle Regioni d’Europa è composto da 317 membri che rimangono in carica 4 anni. Quelli italiani sono 24, 14 dei quali espressione delle Regioni e delle Province Autonome. (Italia Estera) -