VENEZIA, 14 FEB. - (Italia Estera) - “Questa visita, la prima in assoluto che il Veneto fa in Sud Africa, è stata soprattutto un’occasione per testimoniare agli emigrati qui la nostra attenzione per un legame che non è mai venuto meno”. A dirlo è stato l’assessore regionale ai flussi migratori poco prima del suo rientro a Venezia da Cape Town, ultima tappa del viaggio di una delegazione composta da esponenti del mondo della cultura e dell’economia e da rappresentanti giovanili dell’associazionismo veneto di emigrazione.
Un appuntamento reso possibile grazie alla collaborazione dell’ADVISA, l’Associazione dei Veneti in Sud Africa che conta circa 30 mila aderenti. Durante la visita ci sono stati incontri con le due comunità degli italiani sia a Johannesburg che a Città del Capo e incontri ufficiali con il Console Generale a Johannesburg e l’Ambasciatore d’Italia a Cape Town, oltre che presso la Camera di commercio. Anche una rappresentanza dell’Ente Vicentini nel Mondo, guidata dal suo presidente Giuseppe Sbalchiero, è arrivata in concomitanza con la visita della delegazione regionale per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario della fondazione dell’ente.
Altri momenti particolarmente significativi si sono avuto prima a Johannesburg, nel cimitero dei caduti italiani nel campo di prigionia di Zonderwater e successivamente a “Casa Serena”, la struttura di accoglienza per gli anziani italiani che vivono in Sud Africa. A Città del Capo invece l’assessore ha visitato l’orfanotrofio allestito dai Padri Scalabriniani di Bassano del Grappa e che attualmente ospita una sessantina di bambini provenienti dagli angoli più poveri dell’Africa.
A Zonderwater, l’assessore ha deposto a nome della Regione del Veneto una corona di fiori davanti alle tombe dei 264 italiani che morirono durante la seconda guerra mondiale (Nella foto). “Una visita – ha sottolineato – che ho voluto inserire perché mi sembrava giusto ricordare i nostri connazionali, quei poveri ragazzi poco più che ventenni, morti proprio in un campo di prigionia che dal 1940 al ‘47 ha visto reclusi 120 mila italiani”. Subito dopo, l’assessore ha fatto visita ai 65 anziani italiani nelle struttire di accoglienza di “Casa Serena”. “Ho potuto constatare di persona l’enorme sforzo che si è fatto per costruire e che si fa tuttora per mantenere una realtà come questa. Soprattutto dopo che il governo sudafricano ha deciso di tagliare i fondi a loro destinati. Ho apprezzato molto la dedizione con la quale tutti gli italiani, e tra di loro molti volontari, soprattutto veneti, prestano la loro attività ogni giorno per coloro che oggi sono la memoria storica dell’emigrazione del nostro paese”. A Città del Capo, l’assessore ha incontrato alcuni imprenditori locali tra cui l'enologo Giorgio Dalla Cia . (Italia Estera) -